Dopo le manifestazioni di piazza e on-line con oltre 100mila firme si passa ai fatti.
Contro l’istituzione della Fascia Verde voluta dal sindaco e dall’assessore alla Mobilità del Comune di Roma si leva l’iniziativa dell’Avvocato Roberto Maurelli. Lo abbiamo intervistato sulle azioni intraprese e sui risultati ottenuti e da ottenere per l’annullamento delle ordinanze.
Perché ha iniziato questi ricorsi al TAR contro il Comune di Roma e la Regione Lazio?
Abbiamo intrapreso questo percorso quando ci siamo resi conto che il confronto democratico non riusciva a sortire alcun effetto, poiché l’Amministrazione rimaneva sorda alle manifestazioni di piazza e alle altre analoghe forme di protesta.
A quel punto abbiamo ritenuto inevitabile rivolgerci ad un altro potere dello Stato, la magistratura, al fine di far annullare i provvedimenti che riteniamo gravemente illegittimi.
Su quali dati si basano i suoi ricorsi?
L’illegittimità delle ordinanze è suffragata, in primo luogo, dalle rilevazioni delle centraline dell’ARPA Lazio, da cui si evince che nell’area di Roma Capitale non vi è l’emergenza ambientale posta a base dei provvedimenti, poiché le emissioni inquinanti sono ampiamente nei limiti consentiti dalla legge.
Inoltre, abbiamo depositato una corposa perizia che smentisce anche i dati sull’asserito incremento delle patologie dovute a questo inesistente inquinamento atmosferico.
Quali azioni ha compiuto fino a ora e con che risultati e quante azioni ha intenzioni di compiere in futuro?
I piccoli risultati, come l’esenzione per i veicoli d’epoca, ci motivano, ma non ci soddisfano, perché il nostro obiettivo è ottenere, per tutti, l’annullamento dei divieti nella nuova ZTL Fascia Verde o, comunque, una modifica significativa.
Siamo in attesa della pronuncia sul primo ricorso, che già potrebbe dare indicazioni importanti e, comunque, nelle more di questa sentenza, stiamo impugnando anche l’ultima ordinanza del 27 marzo.
Cosa succederà se il TAR accoglierà il suo ricorso?
Se il TAR accoglierà il ricorso annullerà il provvedimento. Ciò impedirà al Sindaco di emanare altre ordinanze con quelle motivazioni, sicché dovrà trovarne altre.
E, francamente, ritengo che, senza il pretesto ambientale, sarà molto difficile riuscire ad imporre altri divieti così afflittivi come quelli cui stiamo assistendo.
E se dovesse respingerlo, ricorrerà al Consiglio di Stato?
Certo. Questa è una battaglia che va condotta fino in fondo. Occorre tenere puntate le luci su ciò che sta avvenendo.
Dove si possono trovare aggiornamenti su questi ricorsi?
Chi è interessato alle nostre azioni può scrivere un’email a ricorsotarztl@gmail.com, chiedendo di essere ammesso a partecipare alle riunioni online in cui vengono spiegati i contenuti della nostra azione.
Gli aderenti riceveranno poi tutti gli aggiornamenti sull’azione legale da loro intentata per mio tramite.
Esiste uno spazio di confronto sull’argomento?
Ci sono molti altri spazi di confronto, specialmente sui social, ma mi pare siano diventati più terreno di invettiva che spazio di confronto. Noi, con le riunioni online, abbiamo scelto una strada diversa che meglio si addice ad un’azione legale.
Peraltro, rilevo che il confronto diretto tra avvocato e cittadini è decisamente più proficuo rispetto ai tweet dei leoni da tastiera.
Quante persone hanno già aderito alla sua iniziativa e come fare per aderire?
Ad oggi abbiamo avuto qualche centinaio di adesioni, dall’istanza in autotutela ai ricorsi al TAR. Per aderire è sufficiente scrivere una e-mail a ricorsotarztl@gmail.com e seguire le semplici indicazioni che saranno fornite dalla segreteria, anche in relazione al pagamento che ammonta ad € 45,00 pro capite.
Sono in programma manifestazioni pubbliche a sostegno delle sue azioni?
Le manifestazioni pubbliche di dissenso non dovrebbero essere di una persona, di un partito, di un movimento e quant’altro. Lascio volentieri i “follower” a chi ne ha più bisogno.
Sono io, semmai, a sostenere da cittadino le manifestazioni pubbliche serie, anche se, come detto, ho ritenuto opportuno andare oltre il confronto democratico.
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Mi chiamo Valeria e sono contraria al nuovo varco fascia verde voluto dal a come ne di Roma.