Home ATTUALITÀ Fascia Verde, tavolo tecnico in Campidoglio e dibattito in XV

Fascia Verde, tavolo tecnico in Campidoglio e dibattito in XV

fascia-verde-divieti
Galvanica Bruni

La nuova Fascia Verde sempre più nell’occhio del ciclone. Varata dal Campidoglio a seguito del piano sulla qualità dell’aria targato Regione Lazio ed emesso a ottobre 2022 per recepire norme europee, sta invece scatenando i romani ai quali non va giù questo provvedimento perentorio e calato dell’alto senza essere accompagnato da interventi lenitivi.

Se da un lato, oltre a quelle già attualmente escluse dalla Fascia Verde, altre circa 30mila auto da novembre 2023 non potranno più accedervi, dall’altro non ci sono alle viste interventi a breve che possano aiutare i romani a lasciare a casa il loro mezzo.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Lasciarlo a casa è poi anche un eufemismo perché in assenza di box o posti auto privati, le auto non degne di accedere alla Fascia Verde non potranno nemmeno esservi parcheggiate su suolo pubblico. Quindi chi vi risiede e ha un’auto di quella tipologia, dovrà disfarsene con l’unico incentivo previsto al momento dal Campidoglio, una tessera Atac gratuita per tutti i mezzi pubblici e per un anno.

Sono queste le motivazioni più forti (alle quali si aggiungono i 51 nuovi varchi elettronici che saranno in funzione da novembre 2023 quando scatteranno i divieti di circolazione dei veicoli fino a Euro 3 benzina eEuro 4 diesel, poi dopo un anno (novembre 2024) divietoEuro 4 benzina e Euro 5 diesel) che hanno spinto oltre 61mila romani a sottoscrivere in poco più di due settimane la petizione lanciata dal capogruppo della Lega Fabrizio Santori per  chiedere la revoca del provvedimento (clicca qui).

E mentre il contatore gira al ritmo di una nuova firma ogni manciata di minuti, non può non meravigliare una così corposa partecipazione poco affine alla bonaria indolenza romana.

E’ un forte segnale, così come lo è l’annunciata massiccia presenza alla manifestazione che si terrà mercoledì 10 sotto il Campidoglio e così come lo è stato l’incontro convocato da due consiglieri di maggioranza del XV Municipio con il presidente della commissione capitolina mobilità, Giovanni Zannola, in una parrocchia di Grottarossa, finito in bagarre.

Spunta un tavolo tecnico

Nella giornata di giovedì 4 maggio, in Campidoglio si è tenuta una riunione per decidere il da farsi di fronte a una protesta così sempre più montante. E nella serata, un lancio dell’Ansa faceva sapere che era stata decisa l’istituzione di tavolo tecnico “per rimodulare le misure della Ztl fascia verde e dei varchi che scatteranno a Roma dal novembre 2023 per vietare la circolazione ai veicoli più inquinanti”.

“Dopo le tante osservazioni dei municipi e dei cittadini – si legge nella nota Ansa – il sindaco Gualtieri ha istituito un tavolo tecnico permanente interno che avrà l’obiettivo – in un’ottica di ascolto delle istanze dei territori e dei cittadini – “di valutare possibili rimodulazioni delle misure della Ztl Fascia Verde perseguendo il miglior equilibrio possibile tra le obbligatorie esigenze di tutela dell’ambiente e della salute delle persone e l’impatto economico delle nuove disposizioni sulle fasce più deboli”.

E che “Le prime iniziative del gruppo di lavoro in questa prima fase partiranno con un accurato monitoraggio relativo all’attuale e reale circolazione dei veicoli Euro 2 ed Euro 3 in città (formalmente vietati dal 2018)” la dice lunga sul fatto che forse il provvedimento della nuova Fascia Verde sia stato basato su dati non corretti.

Infine, il Campidoglio ha deciso anche “l’avvio di un’interlocuzione con la Regione Lazio per definire deroghe ed eventuali compensazioni ambientali sulle disposizioni previste dalla Fascia Verde sempre nel rispetto dei vincoli ambientali previsti dal piano regionale”.

Consiglio straordinario in XV

Come anticipato nei giorni scorsi, il tema sarà dibattuto anche in seno al Consiglio del Municipio XV con una seduta straordinaria che si terrà martedì 9 maggio a partire dalle 11. Sarà trasmessa in streaming ma vi si potrà assistere anche di persona (Via Flaminia 872).

Alla stessa sono stati invitati gli Assessori alla mobilità della Regione Lazio e del Comune di Roma oltre all’azienda Cotral per quanto attiene alla Ferrovia Roma Nord, elemento molto importante per la mobilità di questo quadrante.

La Fascia Verde infatti impatta non poco anche Roma Nord e i 7 varchi in via realizzazione (in Via Flaminia altezza svincolo Via Flaminia, in via Flaminia Nuova altezza via Tuscania, in Via Cassia Nuova altezza via Pareto, in Via Pareto altezza civico 19, in Via di Vigna Stelluti altezza civico 8, e in Via Zandonai-via Nemea altezza piazza Giuochi Delfici) la blinderanno ancora di più.

Visto che la seduta è stata chiesta dalla maggioranza, a spiegarne le motivazioni è il mini sindaco Daniele Torquati per precisare con una nota che con questo Consiglio straordinario verrà affrontato “un tema che in questi giorni sta generando oltre che molte polemiche anche preoccupazioni, spesso utilizzate da chi in questa città non ha interesse alla risoluzione dei problemi ma solo al caos”.

Riferendosi probabilmente alla petizione targata Lega, Torquati sostiene che “senza assecondare inutili polemiche, che se non tradotte in richieste concrete rischiano di trasformarsi in mere battaglie partitiche più che in espressioni di vere difficoltà sociali, abbiamo invece bisogno di tener conto della carenza strutturale dei mezzi pubblici della città e delle periferie dei nostri territori.  Per il XV, il dibattito sulla nuova Fascia Verde deve tener conto degli obiettivi di efficientamento della rete ferroviaria di Roma Nord, del completamento della Metro C e della chiusura dell’anello ferroviario”.

“E’ quindi necessario – conclude Torquati – che su questi temi ci sia un coinvolgimento propositivo della cittadinanza, per evitare che qualcuno cavalchi proteste infondate o al contrario che, chi è in buona fede, si faccia trascinare e utilizzare inconsapevolmente da qualche partito che vive di proteste e non di lavoro e di proposte. Questo sarà il compito del Consiglio straordinario, certamente più efficace di tante inutili chiacchiere”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 COMMENTI

  1. Nessuna cavalcata di proteste egregio presidente Torquati ma difficoltà obiettive a cambiare obbligatoriamente il proprio mezzo di trasporto in una fase perenne di congiuntura dovuta prima al Covid e poi alla guerra in Ucraina senza che poi ci siano delle alternative di trasporto almeno decenti.

    Nelle aziende è la dirigenza a dare l’esempio per fare in modo che i propri dipendenti si adeguino.
    Quando tutti gli organi politici del Comune di Roma e le aziende collegate (Atac e AMA, vigili urbani in primis) viaggeranno su mezzi ecologici forse si potrà pretendere che anche i cittadini facciano lo stesso.

  2. Pensieri di un cittadino qualsiasi.
    1) Non si possono obbligare delle persone che magari hanno problemi economici ad affrontare la spesa dell’acquisto di una nuova automobile. Cronache di stampa oltretutto informano che i prezzi delle auto “ecologiche” usate già starebbero aumentando.
    2) Per poter comunque imporre i divieti occorrerebbe in alternativa un sistema di trasporto pubblico perfettamente funzionante, che a Roma sembra esserci solo nelle dichiarazioni e nelle promesse dei politici. In materia è esemplare la vicenda della stazione (o fermata) di Vigna Clara, inaugurata formalmente nel giugno del 2016 e, dopo ricorsi al T.A.R., collaudi, perizie, pareri, etc., entrata in servizio a metà dello scorso anno. Ebbene, a oggi, e salvo errori, la linea viene percorsa solo da undici treni al giorno per ciascun senso di marcia, in pratica quasi inutilizzabile per chi deve muoversi in fretta per motivi di studio o lavoro.

  3. Treni od altri mezzi di trasporti, che non ci sono, andrebbero benissimo per chi deve trasportare solo se stesso (e ne ha l’età…); ma per chi deve portare con se attrezzature, campionari o quant’altro necessiti per la propria attività?

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome