Due località ma un solo itinerario, a circa un’ora e mezza di auto da Roma Nord ma ne vale la pena per la bellezza dei luoghi, per il paesaggio, per la frescura e per l’acqua che è l’elemento dominante (anche se estati sempre più calde e siccitose riducono di molto la portata di fossi e torrenti).
Siamo all’inizio della valle del Liri, il fiume noto per le sue cascate (Isola Liri) e che dopo essersi unito al Gari dà vita al Garigliano; ma più a nord verso l’Abruzzo e alle pendici sud-est di monti che raggiungono e oltrepassano i 2000 metri (Viglio, Gendarme, Cantari, Crepacuore).
La nostra meta è il paese medievale di Morino, nella Valle Cerreto, in Abruzzo; borgo antichissimo il cui nome deriva dalle rocce e pietre su cui sorge.
Situato ad una quota di circa 400 metri è in una delle zone più sismiche d’Italia (in questi paesi le abitazioni sono per lo più basse e abbastanza recenti realizzate dopo il tremendo terremoto della Marsica).
La strada più breve per arrivare a Morino è l’Autostrada A24 con uscita ad Avezzano e poi la superstrada 690; un tragitto non lungo ma che comunque conviene affrontare perché i luoghi da visitare e percorrere sono tantissimi.
Zompo lo Schioppo
Cominciamo dalla Riserva di Zompo lo Schioppo, un territorio protetto di 1.025 ettari che avvolge quella che è l’attrazione maggiore dei luoghi: la cascata alta oltre 130 metri (purtroppo nei mesi di luglio e agosto la cascata quasi sempre sparisce). La cascata è originata dal terreno che è di natura carsica e che raccoglie le acque piovane e le nevi in scioglimento e le restituisce poi attraverso torrenti e fiumi.
La riserva, anche senza l’acqua della cascata, offre però luoghi di grande bellezza da visitare; innanzi tutto la sorgente ai piedi della cascata che con piccole cascatelle si insinua tra le rocce perdendosi poi in un selvaggio canalone.
E poi la lunghissima rete di sentieri alla portata di ogni capacità: dalla semplice passeggiata nel bosco ad itinerari più lunghi e impegnativi che portano ad un sistema di rifugi in quota ed eremi (come quello del Cauto) tutti non oltre la quota dei mille metri.
Accanto ai sentieri tematici allestiti con pannelli indicativi ci sono i sentieri CAI adeguatamente segnalati che dirigono ai luoghi più suggestivi: sorgente di Campovano, fontanelle di Campovano, fonte della Lisca, fonte Ferrera, acqua Aramiccia. Come si vede tutti luoghi dove l’acqua fresca dei monti è protagonista.
La riserva di Zompo lo Schioppo offre numerose possibilità ricettive: innanzi tutto 4 rifugi dislocati a quote tra i 700 e i 1000 metri e tutti raggiungibili con comode sterrate; poi numerosi B&B e un campeggio, oltre ovviamente ai tanti ristoranti in zona (le specialità locali sono le “zuppe” buone anche quando fa caldo).
Il Parco dello Sponga
Poco distante dalla riserva e da Morino c’è un luogo poi che deve essere assolutamente visitato: il Parco dello Sponga.
Lo si raggiunge in 25 chilometri dirigendo verso nord lungo la SR82 e in direzione Canistro; il parco è attraversato dal torrente La Sponga e si trova ad una quota di circa 800 metri.
Il punto di forza è lo straordinario laghetto generato dal torrente e che ha acque limpidissime in cui nuotano tranquille numerosissime trote fario; sulle sponde del laghetto è possibile ovviamente sostare per un pic-nic e fare ricorso, se lo si desidera, alle strutture del parco che nei mesi estivi mette in cantiere numerose attività (passeggiate a piedi, cavallo e bici). Sempre nel parco c’è un’area giochi e un “parco avventura”: le possibilità pertanto specie per i bambini sono tantissime.
Chi ama la natura potrà godere dello splendido ambiente costituito, data la quota, da macchie di querce, carpino, maggiociondolo, sorbo, melo mentre chi ama il “birdwatching” forse avrà la fortuna di vedere in volo un’aquila o un grifone (non dimenticate di portare un buon binocolo).
La Sponga (forma dialettale di spugna) è un luogo straordinariamente piacevole dove poter trascorrere al fresco e in tranquillità una splendida giornata di relax.
Francesco Gargaglia
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