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Gita a Vallepietra, terra di fagioli e limpidissime acque

vallepietra panorama
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Chi immagina Vallepietra come una valle pietrosa priva di vegetazione sbaglia di grosso; il piccolo paese, abitato da poco meno di 300 persone e arroccato ad una quota di 800 metri, si trova invece a poca distanza da una valle verdissima sul cui fondo scorre uno dei fiumi più puliti d’Italia: il fiume Simbrivio.

Siamo al confine tra Lazio e Abruzzo in una delle zone più belle e maestose dell’Appennino centrale; su queste montagne ancora nidifica l’Aquila e il Grifone a testimoniare come i luoghi siano belli e selvaggi.

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Raggiungere il paese di Vallepietra è facile e presenta due possibilità; la prima è semplice e rapida: si prende l’autostrada Roma-l’Aquila e dopo essere usciti a Vicovaro si segue la Sublacense passando per Subiaco e Jenne e in poco più di un ora si è arrivati.

L’altra più lunga e meno agevole merita però di essere percorsa: si deve arrivare al paese di Cappadocia e di lì proseguire per la stazione sciistica di Camporotondo dove attraverso una sterrata che taglia boschi, canyon e ampi prativi si arriva al Santuario della SS. Trinità. Da qui, seguendo una strada asfaltata si giunge al paese. Un percorso che offre panorami inimmaginabili.

vallepietra boschiIl paesino di Vallepietra, come tutti i borghi della zona, ha origini antiche e cresce intorno al castello della famiglia Caetani di cui, a testimonianza, rimane la bellissima torre; circondato da monti che oltrepassano i 1500 metri (Monte Autore, Monte Faito, Monte Tarino e Monte Tarinello) è noto soprattutto per il santuario cresciuto ai piedi di una imponente “tagliata”.

Quasi 300 metri di pietra verticale alla cui base, su un sacello di origine pagana, i frati benedettini vollero erigere il santuario della SS. Trinità.

vallepietra santuarioVallepietra nota anche per i suoi grossi fagioli bianchi che si coltivano nelle vicinanze del Simbrivio ed è meta di alpinisti ed escursionisti che qui possono percorrere decine di itinerari o arrampicare su una delle tante falesie.

Noi vi proponiamo invece un itinerario più “familiare” che può essere percorso con facilità da tutti; arrivati all’ingresso del paese (ovviamente da visitare la torre e la chiesa con l’affresco della Santissima Trinità) si scende lungo una strada asfaltata in direzione del fiume.

Superato un piccolo ponte che scavalca le acque limpidissime si parcheggia, sulla destra, l’auto. Poi si prosegue a piedi su una carrareccia lungo il Simbrivio e in poco meno di un’ora si arriva nei pressi delle sorgenti.

vallepietra fiumeQui si può sostare all’ombra dei salici e organizzare un barbecue circondati da alte montagne ricoperte di boschi e soprattutto immersi nel silenzio.

L’acqua del Simbrivio, pulita e freddissima, viene bevuta dai locali senza alcun problema dal momento che non presenta inquinamento di sorta; se poi non vi fidate potrete sempre rifornirvi di acqua ad un fontanile situato nei pressi.

acqua del SimbrivioIn queste zone, nonostante gli 800 metri, quando c’è il sole le temperature sono molto calde e allora non c’è nulla di meglio che mettersi in riva al fiume, sotto la frescura degli alberi, e godere il canto di “sorella acqua”.

Tornando a Roma, se potete, acquistate da qualche contadino i fagioloni bianchi coltivati in questa terra pietrosa e irrigati con l’acqua limpidissima del Simbrivio: una vera specialità.

Francesco Gargaglia

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