
Questa mattina, agenti della Polizia Locale di Roma e della Polizia di Stato si sono presentati al campo nomadi River “per mettere sulla strada due famiglie Rom, quella di Mirko Halilovic e quella di Mustafà Precupia” rende noto Marcello Zuinisi, rappresentante di ANR, Associazione Nazione Rom, spiegando che “entrambi sono stati esclusi dalle ‘misure di sostegno all’inclusione’ ma hanno già presentato ricorso“.
“Si tratta di famiglie povere e senza e mezzi. La figlia di Mustafà è malata, ha un tumore” sostiene Zuinisi dando del bugiardo a chi, a nome del Campidoglio, “in un recente incontro affermava come nessuno verrà escluso e messo sulla strada cercando di rassicurare le famiglie e gli operatori“.
“Chiediamo di fermare immediatamente lo sgombero in atto nel Camping River e la tutela e la salvaguardia dei diritti giuridici ed umani delle famiglie di Mirko e Mustafà e dei loro bambini. Ci appelliamo ad ogni autorità ed istituzione perchè intervenga ed interrompa questo ennesimo abuso ai danni di Rom Sinti Caminanti” dichiara Zuinisi che non usa mezzi termini per bollare il piano di superamento dei campi nomadi varato dal Campidoglio definendolo “una autentica truffa” e sottolineando che a seguito della sua denuncia “un fascicolo è stato aperto presso la Procura di Roma“.
E non li usa nemmeno per commentare la recente ordinanza del Campidoglio con la quale viene imposto alla Cooperativa Isola Verde, che di fatto non ha più alcun rapporto contrattuale col Comune, di provvedere a proprie spese alla riparazione degli impianti di depurazione e pompaggio del’acqua del villaggio River la cui rottura ha causato la mancanza d’acqua nel campo con conseguente situazione critica da un punto di vista igienico sanitario. Questa ordinanza per Zuinisi è “una autentica follia
amministrativa. Un abuso d’ufficio, un falso ideologico e materiale, una truffa ai danni dei lavoratori della cooperativa e dei residenti del villaggio“.
Parole che però non trovano riscontro nella vicenda, o almeno nelle ultime ore della stessa. Parrebbe infatti che la Isola Verde abbia ceduto nei giorni scorsi la proprietà dell’impianto ad un’altra cooperativa rendendo così vana l’ordinanza sindacale. Se l’indiscrezione fosse vera, l’escamotage metterebbe al riparo Isola Verde dalle prescrizioni dell Campidoglio ma non gli ospiti del River dalle conseguenze della mancanza d’acqua.
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