Home TIBERINA Chiusura campo nomadi River, Tolli (PD): “La via maestra è la legalità”

Chiusura campo nomadi River, Tolli (PD): “La via maestra è la legalità”

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Galvanica Bruni

Mancano due giorni alla chiusura definitiva del campo nomadi River in via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina. Il 30 settembre si porrà fine a questo insediamento che fra alti e bassi, polemiche e malumori e soprattutto disagi per i residenti, dura da una dozzina di anni.

“Ma ad essere sinceri – commenta in una nota Marco Tolli, esponente della direzione romana del PD – l’amministrazione 5 Stelle non ha mai programmato la chiusura del River. Sono gli eventi che hanno imposto questo obbligo: il bando per reperire un’area per l’accoglienza delle circa 120 famiglie ospitate è andato deserto, dato che il dipartimento politiche sociali di Roma capitale ha bocciato l’unica proposta che era pervenuta proprio dalla Cooperativa Sociale Isola Verde Onlus, la stessa che da anni gestisce il River. In molti avevamo evidenziato, anche formalmente, seri dubbi sulla legittimità del provvedimento. Ciononostante l’amministrazione, impreparata alla chiusura, ha quindi preso tempo, attraverso una proroga di 3 mesi, giustificata dall’esigenza di mettere in essere le misure necessarie per favorire l’uscita dei residenti dal campo. Tra gli eventi che hanno determinato una secca virata sul piano di chiusura dei campi rom vi è anche un esposto di due consigliere del PD, Chirizzi e Rollo, relativo a presunti abusi edilizi all’interno della struttura che ha portato all’apertura di un fascicolo”.

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“Parliamo di elementi – sottolinea Tolli – ben noti all’attuale amministrazione in carica, che dovrebbero indurre chiunque alla prudenza. Difficile dire se ci sono gli elementi per una ulteriore proroga. La cosa che tuttavia sento di sconsigliare è quella di affidare, dopo la bocciatura della proposta da parte del dipartimento, un servizio senza bando, all’interno di una struttura dove sono in corso indagini per presunti abusi edilizi”.

Per l’esponente PD non ci sono dubbi: “La via maestra è inevitabilmente quella della legalità: non è ammissibile pensare di calpestare le regole dopo aver generato una situazione di grande incertezza che pesa come un macigno sul territorio e, prima di tutto, sulle spalle delle persone che ancora si trovano al River. A loro, vittime di politiche inadeguate, vanno date risposte credibili”.

“L’amministrazione – conclude Tolli – deve sentire il dovere di mettere immediatamente in campo tutte le misure utili a garantire che il processo di chiusura avvenga nel rispetto dei diritti di tutti, vigilando su eventuali strumentalizzazioni che possono mettere a rischio l’ordine pubblico”.

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