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Fra passato e presente alla scoperta di Roma Nord

vecchia via flaminia
Galvanica Bruni

Un viaggio fra passato e presente alla scoperta di Roma Nord. E’ quanto propongono l’Università La Sapienza, la Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali e il XV Municipio in due giornate all’insegna della cultura di cui la prima tenutasi venerdì 18 marzo nella sede del XV Municipio.

Due appuntamenti tramite i quali, avvalendosi del lavoro di due giovani neolaureate autrici di tesi innovative, viene favorita una migliore conoscenza del patrimonio artistico-archeologico del territorio del XV Municipio.

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Cassia, Flaminia e Tiberina: conoscerne la storia

Il primo dei due progetti è stato appunto illustrato nel pomeriggio di venerdì 18 marzo. Un appuntamento che ha visto grande partecipazione fra i cittadini e amanti della storia del XV ed al quale hanno partecipato anche Claudio Parisi, in rappresentanza della Sovrintendenza capitolina, e Alessandra Ten della Sopritendenza Speciale per i beni archeologici di Roma.

“Il XV Municipio è uno dei territori romani fra i più ricchi del suburbio romano” ha sostenuto Paris, ricordando il valore storico, archeologico e monumentale di cui è ricca la zona. “Tuttavia non esiste ancora una narrazione omogenea del territorio dopo quella realizzata negli anni ’80 da Gaetano Messineo”.

Ed è qui che s’inserisce allora il lavoro di Margherita Bortoli, laureatasi nel 2013 con una tesi dal titolo “Dal centro alla periferia. Un progetto per la valorizzazione dei beni culturali del XV Municipio del Comune di Roma” oggetto della presentazione. La giovane archeologa ha ripercorso gli antichi fasti dell’Impero Romano e dell’epoca etrusca giungendo infine all’odierna Roma Nord.

Un viaggio di cui sono protagoniste la Cassia, da Ponte Milvio fino al GRA (esclusa l’area di Veio), la Flaminia (da Ponte Milvio a Malborghetto) e la via Tiberina fino alle cave. Uno studio che rivela un profondo lavoro di valore culturale consistito nel reperimento di carte topografiche, ricostruzioni, fotografie e documenti storici che permettessero una rielaborazione dei dati accurata e una mappa dettagliata che consenta non solo di valutare il numero di reperti presenti nella zona ma di approfondirne lo studio a più livelli attraverso schede corredate, immagini ed informazioni di carattere patrimoniale.

“Il mio lavoro nasce dall’amore che ho per questo territorio nel quale vivo e dal desiderio di condividere le sue bellezze con i cittadini”, ha sottolineato Margherita.

Segreti e curiosità

Da dove viene il nome “Cassia”? L’ipotesi più accreditata collega via Cassia a Cassio Longino, il console che ordì una congiura contro Giulio Cesare. La Cassia, durante l’espansione di Roma su Veio, rappresentava un territorio limite, di confine, dove spesso avvenivano scontri per stabilire la predominanza di uno sull’altro. Questo avveniva soprattutto all’altezza del 5° miglio, dove risedeva il Santuario più a Nord di Roma, come testimoniano i Fasti Prenestini dell’epoca.
Anche se poi gran parte del successo di via Cassia dipendeva dalla via Francigena, che collegava Roma al resto d’Europa.

Oppure, da dove viene il nome “Galline Bianche” ben noto a Labaro? Sembrerebbe che a Livia, moglie dell’Imperatore Augusto, fosse caduta in grembo una gallina bianca recante un ramoscello d’ulivo. Un avvenimento che la donna interpretò come auspicio e decise di adottare come simbolo per tutta la Gens Giulio-Claudia da lì a seguire.

Sapevate poi, ha concluso Margherita, che la Flaminia è sede di numerosi sepolcri militari (in primis quello di Marco Nonio Macrino, personaggio che ispirò il film “Il Gladiatore”) o che il Monte delle Grotte su via Flaminia ospitava ville e necropoli lussuose?

Sono solo alcune delle curiosità, altre se ne aggiungeranno l’8 aprile in occasione del secondo appuntamento che si terrà nella scuola elementare di via Morro Reatino, a Grottarossa, e che verterà sul Sepolcro dei Veienti. Sarà Chiara Cicone, che presenterà la sua tesi, a parlarne.

I progetti del Municipio XV

Queste due giornate sintetizzano l’ambizioso obiettivo del XV Municipio di realizzare un museo a cielo aperto per portare alla luce e far fruire a tutti, dichiara Alessandro Cozza, assessore alla Cultura, “l’immensa offerta culturale del territorio del nostro Municipio.

Nel frattempo la sinergia instaurata tra Municipio, La Sapienza e le Soprintendenze porterà alla realizzazione di progetti a lungo termine con le scuole di zona. Progetti che coinvolgeranno gli istituti della Cassia e della Flaminia attraverso visite guidate e giornate di studio condotte da archeologi ed esperti del territorio.

“Serve però snellire i processi” aggiunge Elisa Paris, assessore ai Lavori Pubblici nel ricordare che “le due archeologhe che partecipano al progetto hanno incontrato, durante il percorso di ricerca, alcune resistenze nell’accesso ai dati; questi episodi hanno messo in luce come ci sia bisogno di maggior collaborazione tra Municipio, Soprintendenze ed enti paesaggistici e la necessità di snellire le procedure e velocizzare i rapporti.Per questo vorremmo ipotizzare una convenzione ad hoc fra Municipio e Soprintendenza”.

Barbara Polidori

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4 COMMENTI

  1. Salve, sono una laureanda in architettura all’università Roma Tre e sto svolgendo, per la mia tesi di laurea, una ricerca sul progetto del Prof. Gaetano Messineo del parco archeologico della via Flaminia. Mi chiedevo se sapreste mettermi in contatto con la Dott.Bortoli o con chiunque possa aiutarmi nella mia ricerca?
    Vi ringrazio anticipatamente

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