Mattinata di tensione in via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina, dove i residenti del campo nomadi River, all’arrivo degli agenti della Polizia Locale che dovevano procedere a ulteriori controlli in vista della chiusura definitiva del campo annunciata per il prossimo 30 giugno, si sono barricati chiudendo il cancello con lucchetti.
Il presidio di Polizia presente da settimane ha dovuto intavolare una trattativa durata un paio d’ore al termine delle quali i nomadi hanno tolto i lucchetti consentendo agli agenti di entrare per effettuare i controlli sulla regolarità di alcuni nuclei familiari ad occupare i moduli abitativi presenti nel campo.
Ne sono stati quindi controllati dodici ma soltanto in uno è stato trovata una coppia non autorizzata alla quale è stato offerto un alloggio temporaneo. I due lo hanno rifiutato e quindi sono stati denunciati per occupazione abusiva. Degli altri moduli invece, due erano occupati regolarmente mentre gli altri erano liberi.
È stato infine denunciato il legale rappresentante della società che fino ad oggi aveva in gestione il camping e che aveva stipulato un contratto a uso turistico con il proprietario del terreno. Il contratto scadeva oggi ma essendo risultato non conforme all’attività svolta, l’uomo è stato multato per 4mila euro e denunciato.
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Innegabile accanimento nei confronti dei residenti del campo nomadi, fortemente a rischio di sanzione Europea per quello che si appalesa sempre di più come una violazione dei diritti dell’uomo, limite questa negazione, imbarazzante per l’Italia e le sue istituzioni, abbiamo letto di circa 400 persone che vivono lì, persone che rappresentano proprio il senso dell’esistere in italia l’accoglienza, la condivisione, gestione pessima che vanifica il lavoro delle istituzioni, dei politici, dei tanti intellettuali e della Chiesa per trasferire quei principi base sulla convivenza civile.
Con commenti del genere poi ci meravigliamo se la Lega aumenta i consensi ad ogni elezione. Continuiamo a difendere l’illegalità e a parlare di integrazione e convivenza civile con realtà che non hanno il minimo desiderio né dell’una né dell’altra. Ma mi faccia il piacere.