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Campo nomadi River, nulla di fatto nel Consiglio del XV

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Si chiude con un nulla di fatto il Consiglio straordinario del XV Municipio dedicato alla situazione del campo nomadi River.

Invocato dai residenti di via Tenuta Piccirilli tramite il comitato “Via Tiberina”, chiesto ed ottenuto da sei consiglieri municipali, messo in agenda per oggi, martedì 20 febbraio, dopo un lungo ad abbastanza pacato dibattito si è chiuso però senza l’approvazione del documento proposto dal PD e sottoscritto anche da Forza Italia, e senza che la maggioranza ne abbia presentato uno suo in alternativa.
E’ come se il campo nomadi non sia un problema.

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La cronaca

Presenti diversi funzionari capitolini che in più riprese hanno poi fornito delucidazioni e utili chiarimenti alla comprensione di quanto fin’ora fatto sull’argomento,  la seduta si apre sotto non buoni auspici. Bisogna infatti attendere oltre un’ora sulla tabella di marcia perchè ci sia il numero legale per aprirla. Alla fine i consiglieri sono 14 e i lavori possono prendere inizio.

A prendere la parola innanzi tutto due cittadini: Enrico Ingami, uno dei promotori della raccolta delle 8mila firme del 2017 contro l’ipotesi di apertura di un nuovo campo nomadi, e Anna Rita Pongetti, portavoce del Comitato “Via Tiberina” che a gran voce invoca “basta proroghe, basta abbandono” e chiede davanti al campo nomadi “un presidio H24 delle Forze dell’Ordine e interventi quotidiani dell’AMA per evitare la formazione di discariche di rifiuti” come quella a cui è stato dato fuoco proprio questa mattina, quasi a mandare un segnale alla politica.

Si succedono gli interventi. Daniele Torquati, capogruppo PD, illustra il contenuto del documento presentato col quale, oltre a recepire le richieste del Comitato, si chiede alla giunta di coinvolgere in modo pressante la Prefettura e il  Tavolo per l’Ordine e la Sicurezza di Roma nelle more del superamento e chiusura definitiva del campo.

Luisa Petruzzi, M5S, si dichiara “delusa per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di chiudere il campo nei tempi annunciati e amareggiata per la criticità della situazione denunciata dai residenti di via Tenuta Piccirilli“.

Stefano Simonelli, presidente del XV, prende la parola per informare che un presidio H24, benchè formato dalle sole forze della Polizia Locale di Roma, è già operativo da alcuni giorni e che le operazioni di superamento del campo, seppur lentamente, stanno andando avanti.

La Polizia Locale non è sufficiente, serve l’esercito!” esclama subito dopo Gina Chirizzi, PD, nel sottolineare la recrudescenza della criminalità nell’area di Labaro – Prima Porta probabilmente dovuta al fatto che nel River, da quando da regolare è diventato abusivo, non si ha più contezza di chi va e chi viene soprattutto di notte.  “La presenza dell’esercito sarebbe un ottimo deterrente – incalza Chirizzi – naturalmente col supporto di Polizia e Carabinieri“.

Ma a gelare l’aspettative sul tema è il funzionario del gabinetto del Sindaco con delega alla sicurezza affermando che “l’impiego dell’esercito è solo d’immagine, che il Prefetto in ogni caso non può distogliere militari dagli obiettivi sui quali sono già impiegati nella capitale e che anche le altre forze dell’ordine non hanno risorse da affiancare alla Polizia Locale di Roma“. Ergo, pare di capire che il messaggio sia “accontentatevi di quello che avete”. E per quanto riguarda le frequentazioni del campo “a noi non risulta un incremento degli abitanti del River” come se per entrare occorra prima registrarsi alla reception.

Anche Giuseppe Mocci, Forza Italia, interviene a chiusura dibattito sostenendo che se il campo da regolare è diventato abusivo “è solo colpa dell’amministrazione che ha voluto interrompere il rapporto contrattuale con la cooperativa che lo gestiva“.

Stop al dibattito poi al voto

I consiglieri chiedono una pausa di quindici minuti per trovare un accordo sul testo da votare. Al rientro, ne chiedono altri quindici.

Al termine della doppia pausa si va al voto e il documento presentato da PD e FI viene respinto. A votare a favore sono infatti solo in cinque, ad astenersi – il che equivale a bocciarlo – tutti i consiglieri M5S che non ritengono accettabili le seguenti richieste:

documento

La seduta si chiude quindi con un nulla di fatto, il River per il XV non è un problema.

A margine, Daniele Torquati così commenta l’accaduto in un comunicato: “Una scena patetica al limite del vergognoso. Tre ore di discussione dopo mesi di silenzio e di nulla. Abbiamo chiesto il Consiglio Straordinario, presentato un testo che chiedeva il definitivo superamento del campo – dopo il mancato rispetto dell’impegno comunicato dal M5S per il 30 settembre scorso -, e, prima ancora, il coinvolgimento del Prefetto e un presidio h24 delle Forze dell’ordine e tutela dei nuclei fragili.
Anche in questo caso, nell’interesse dei cittadini abbiamo impostato la discussione senza polemica e nel merito. Avevano una occasione. Quella di riscattarsi dopo le bugie della perenne campagna elettorale che vivono. 
Non l’hanno colta: si sono astenuti e quindi il documento è stato bocciato. Molti di Voi mi dicono di aiutarli, ma sono passati due anni e non si possono aiutare persone che non hanno rispetto dei cittadini, del lavoro, della correttezza e della politica. Bugie, proclami, promesse e il nulla“.

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1 commento

  1. Ennesima prova di “incapacità in buona fede” della maggioranza 5 stelle. In tali occasioni, ( consigli straordinari tematici con la presenza di cittadini interessati, uffici centrali del comune etc) è usuale che le forze politiche che siedono in una assemblea elettiva, trovino un punto di convergenza su un testo condiviso. In seconda ipotesi, se tra maggioranza e opposizioni non si trova un punto di sintesi su di un testo condiviso, la maggioranza “generalmente” presenta un proprio documento che per definizione ha i numeri per essere approvato, evitando di dare l’immagine di una politica incapace di decidere e di una maggioranza capace solo di dire no alle proposte altrui (opposizione). Il M5S è riuscito anche in questa “Mission Impossible”, proprio su un problema molto sentito da tutta la cittadinanza che da alcuni mesi si è aggravato anche per l’incapacità manisfeta della maggioranza 5 stelle, che è riuscita a far diventare un campo nomadi regolare, un campo “irregolare”.

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