“Alcuni giorni fa i coordinatori del comitato di quartiere ‘Via Tiberina’ hanno dichiarato: “Non ci si improvvisa amministratori di una città, perché poi queste sono le conseguenze che i cittadini sono costretti a scontare”. Anna Rita Pongetti e Aldo Lozzi hanno lanciato un ulteriore grido d’allarme sulla tragica gestione della chiusura del campo nomadi River. Dalla data della cessazione dei rapporti formali tra amministrazione e la struttura che gestisce il River si sono verificati molti episodi che hanno condizionato negativamente la serenità dei cittadini di Prima Porta e delle famiglie residenti al River”.
E’ quanto dichiara in una nota Gina Chirizzi, consigliera PD in XV Municipio chiedendosi: “Dopo l’evidente fallimento della chiusura del River, campo considerato più tranquillo e più gestibile, riusciranno i nostri eroi mai a chiudere il campo della Monachina e della Barbuta? Evidentemente no, il piano di superamento dei campi nomadi voluto dal Campidoglio è fallito in partenza”.
“Il River, chiamato anche villaggio della solidarietà, nonostante i limiti di gestione e controllo era una realtà riconosciuta e presidiata dalle istituzioni” ricorda Chirizzi sostenendo che l’attuale condizione è invece quella di campo abusivo e tollerato e che “non occorre precisare quali sono gli effetti collaterali di questo cambio di regime”.
“L’amministrazione 5 Stelle – incalza la consigliera – ha questa straordinaria capacità di rendere peggiore ogni cosa su cui mette mano per poi defilarsi. La cosa veramente insopportabile è infatti il silenzio sull’involuzione della vicenda da parte del Sindaco Virginia Raggi e del Presidente del XV Stefano Simonelli”.
“Credo sia venuto il momento di alzare la voce” conclude Chirizzi affermando: “in assenza di risposte saranno i cittadini di Prima Porta a chiedere conto direttamente in Campidoglio”.
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