Il sentiero che attraversa la Valle dell’Aniene costeggiando il corso del fiume è una piacevole e interessante passeggiata che dalla periferia di Subiaco porta alla località Comunacque cosi chiamata perché in questo punto le acque dell’Aniene si uniscono a quelle del torrente Simbrivio.
L’intero percorso sebbene interamente pianeggiante è decisamente lungo (10 chilometri più altrettanti per il ritorno) ma chi non se la sente può percorrerlo solo in parte oppure utilizzare una mountain-bike: la bellezza del paesaggio e l’Aniene, che in questo tratto è straordinario, compenseranno ogni fatica.
Per raggiungere l’imbocco del sentiero bisogna attraversare l’abitato di Subiaco dirigendo verso la zona dei “monasteri”; subito dopo i resti di quella che fu una delle Ville di Nerone, sulla destra e prima di una curva a gomito, si svolta a destra lungo una stradina in discesa (in prossimità del bivio c’è un cartello che indica la presenza dell’Incubatoio Ittico della Provincia).
Percorsi un paio di chilometri, ai piedi di una lunga falesia, si può parcheggiare e se lo si desidera si può scendere prima al laghetto di San Benedetto; un sentierino di circa 500 metri dal parcheggio vi porterà sulle rive di un delizioso laghetto formato da una splendida cascata.
Dopo la visita alla cascata può avere inizio la nostra passeggiata; il sentiero piuttosto ampio e comodo attraversa per intero l’ampia valle e non si discosta mai dal fiume che in questo tratto è caratterizzato spesso da acque mosse e dalla presenza della bella trota fario.
Siamo ad appena 15 chilometri dalle sue sorgenti (l’Aniene nasce alle pendici del Monte Tarino) e l’acqua è limpida e di un bel colore verde-azzurro. Le acque in questo tratto sono ancora pulite e in parte vengono captate per uso domestico; se non fosse per il bestiame al pascolo brado che fa le quotidiane “abluzioni” sulle sue sponde l’acqua potrebbe essere tranquillamente bevuta.
Il paesaggio della valle è semplicemente straordinario; le pendici dei monti sono ricoperte di boschi di querce e carpino mentre il corso dell’Aniene è cinto da filari di pioppi, salici e noccioli. Spesso si incontrano ampi spazi erbosi e piccole spiaggette, alcune di queste sono attrezzate con tavoli, panchine e barbecue.
La portata del fiume è molto variabile vuoi per i prelievi che per l’andamento poco costante delle piogge; nel 2017 l’Aniene ha sofferto per la lunga siccità mentre quest’anno il volume delle acque è decisamente più consistente.
Percorsi circa 6 chilometri si arriva in località Mola Vecchia dove sorge un antico mulino realizzato alla fine dell’ottocento; l’area è molto bella perché qui le acque a causa di una strettoia tra le rocce corrono veloci e spumeggianti generando un piacevole fracasso.
Dalla Mola Vecchia bisogna camminare ancora altri tre chilometri per raggiungere la Cascata delle Tartare e quella del Cardellino che si affaccia proprio sul sentiero; tra le due cascate, distanti tra di loro non più di 200 metri, sulla destra del sentiero è possibile rifornirsi d’acqua ad una fresca sorgente e predisporsi per il rientro oppure, con un ultimo sforzo, raggiungere la località di Comunacque.
L’itinerario proposto non presenta difficoltà di alcun tipo eccezion fatta per la presenza di qualche vacca sul sentiero; nessun problema però perché saranno loro a cedervi educatamente il passo…
La Valle dell’Aniene è bene ricordare si trova nel Parco dei Monti Simbruini dove non è possibile accendere fuochi se non nei barbecue o bracieri predisposti.
Francesco Gargaglia
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Ciao Francesca,
Si può percorrere questa tratta anche con il passeggino ?
Grazie,
Daria
Si, si puo; recentemente la strada sterrata e’ stata sistemata dalla Comunità Montana. Buona passeggiata.