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    “I figli del bosco” di Giuseppe Festa: un libro per chi ama la natura

    Galvanica Bruni

    Il libro che, nell’ambito della nostra rubrica “cibo per la mente“,  questa volta segnaliamo è  “I figli del bosco: l’avventura di due lupi alla scoperta della libertà” (Ed. Garzanti, 16 Euro, 200 pag.) di Giuseppe Festa, un naturalista autore di numerosi reportage, di romanzi e di un premiato documentario dal titolo “Oltre la frontiera”.

    E’ un libro emozionante ispirato a fatti realmente accaduti che si legge d’un fiato e che vi farà sorridere, sognare e forse anche piangere.

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    Prima di leggere questo libro dovete però andare su youtube e guardare il video Navarre, il lupo salvato con la respirazione bocca a bocca perché è da questo video drammatico e commovente che nasce questo libro.

    Navarre è un lupo adulto che, con le zampe posteriori paralizzate, viene salvato dalle acque gelide di un torrente di montagna da Elisa la donna che lavora in un centro di recupero della fauna selvatica dell’Appennino; il lupo è stato colpito da una scarica di pallini che ne ha provocato la paralisi. Elisa lo salva, lo cura amorevolmente e lo mantiene in vita per 5 mesi fino a quando, una grave infezione, ne causerà la morte.

    Giuseppe Festa vede il video e contatta Elisa e nasce cosi “I figli del bosco”  la cronaca di un salvataggio e del tentativo di riportare nel loro ambiente due giovani lupi. Una storia incredibile ed emozionante narrata con il cuore  e che sfata una volta per tutte la leggenda metropolitana di lupi allevati in cattività e poi lasciati liberi.

    Un libro tenero ma anche doloroso perché ci mostra in tutta la sua drammaticità la stupidità e la ferocia degli uomini che si accaniscono con brutalità contro esseri inermi la cui unica colpa è l’essere i figli del bosco.

    libro-giuseppe-festaUna delle pagine più coinvolgenti del libro è quella dove l’autore cita lo scritto di una giovane ricercatrice e che abbiamo voluto riportare per intero: “Li ho visti stupendi e sicuri attraversare il prato, il mantello bagnato dalla pioggia, le orecchie all’indietro infastiditi dal vento, li ho visti correre verso i loro cuccioli, rigurgitare la preda, scodinzolare ai fratelli leccare il muso alla madre, li ho visti ringhiare di paura, li ho visti ringhiare sgomenti, li ho visti dormire, li ho visti in trappola, li ho visti in un fosso con le zampe e la schiena spezzate da un auto, li ho visti avvelenati ma ancora vivi sbavare, ansimare, li ho visti feriti dal fucile, li ho visti attraverso l’obiettivo e li ho visti attraverso il satellite, li ho visti nell’intimo delle loro cellule, li ho visti puri e sporcati di cane, li ho visti morti da poche ore, morti da un mese e morti da anni, intonsi come fossero spazzolati e putridi pieni di vermi, li ho visti cosi tanto che ho perso il conto. E di una cosa sono certa: non mi hanno mai fatto così paura come l’animo di certa gente. Amate il lupo, temete l’uomo”.

    Chi ama la natura e gli animali si lascerà incantare dalle vicissitudini di Ulisse e Achille i due cuccioli di lupo trovati nel bosco e sulla strada e allevati con mille cautele per evitare ogni forma di imprinting fino al momento della loro liberazione (il primo e unico caso in Italia) sull’Appennino Centrale.

    Ulisse non ce la farà a “tornare in natura” e dopo 4 mesi dovrà essere riportato al centro recupero; Achille invece sceglierà la libertà. Se amate la natura e gli animali amerete anche questo libro.

    Francesco Gargaglia

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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