Daniele Torquati, 32 anni, nato e cresciuto a Cesano. L’esperienza politica per lui ha inizio nel 2006 con l’elezione a consigliere municipale, ruolo nel quale viene riconfermato nel 2008 e nel 2010. Nel 2013 è stato eletto presidente del XV con un ballottaggio all’ultimo voto, rovesciando una situazione che al primo turno lo vedeva sotto addirittura di quindici punti percentuali.
Ora, al primo turno delle amministrative 2016, si è aggiudicato il primo posto con 17.904 voti, pari al 28,5%, e il prossimo 19 giugno tenterà di fare il bis fronteggiando Stefano Simonelli, candidato del Movimento 5 Stelle, arrivato secondo con il 23,3%.
Fatto curioso, nel XV Torquati ha raccolto più voti di Giachetti. A mettere la croce sul candidato sindaco PD sono stati poco meno di 16mila, a tracciare lo stesso segno su Daniele Torquati quasi 18mila. Stessa differenza fra la due liste PD. Duemila elettori hanno dato o rinnovato la loro fiducia a Torquati ma non a Giachetti.
Torquati, come spiega questa differenza: un punto d’onore per lei a scapito del candidato sindaco?
Credo che questa differenza sia legata a due questioni: una imputabile a un sentimento di sfiducia dei cittadini, non nei confronti del Candidato Sindaco, ma semmai nei confronti della politica romana in generale, dopo le indagini relative a Mafia Capitale; la seconda questione riguarda il riconoscimento da parte dei cittadini del Municipio del lavoro messo in campo dall’amministrazione municipale, ma soprattutto dalla squadra che mi ha supportato.
Naturalmente siamo molto soddisfatti del risultato storico che abbiamo ottenuto, in particolar modo per la rinnovata fiducia che abbiamo conquistato in un momento difficile come questo.
Lei ha preso meno voti di Simonelli a Labaro e Prima Porta mentre siete pari a La Giustiniana e a La Storta. E’ andato invece alla grande sul suo diretto concorrente a Ponte Milvio, a Vigna Clara e al Fleming. La periferia del territorio non è più in mano al PD?
Non credo. La periferia è invece tra i territori in cui abbiamo avuto un maggior recupero a livello di voto e un soddisfacente riconoscimento. Semmai si può sottolineare che la periferia è il luogo dove solitamente si vivono molti più drammi rispetto al resto del territorio perchè storicamente indietro e quindi il voto di protesta è stato più consistente, ma ciò non toglie che il nostro recupero a livello di voto territoriale è stato enorme in queste zone e questo ci fa ben sperare.
Dobbiamo continuare per la nostra strada: i quartieri non sono tutti uguali ma hanno e dovranno avere la stessa dignità. Non ci possiamo limitare a recuperare voti in periferia, ma dobbiamo continuare a ricucire la Città colmando le mancanze.
Eppure sui social dicono che i quartieri centrali non sono stati oggetto delle sue attenzioni negli ultimi tre anni…
Io penso che lo sforzo da parte di questa amministrazione sia stato evidente in tutti i quartieri, soprattutto nel ristabilire un rapporto con i cittadini, per cui ritengo che quello che viene espresso attraverso i social vada preso senz’altro come segnale, ma non può essere la realtà.
Alcuni le rinfacciano un eccesso di presenzialismo su facebook. Ore e ore di dibattiti che da presidente potevano essere spese meglio?
A tale proposito mi permetto di farla io una domanda alle cittadine e ai cittadini: cosa c’è da rimproverare ad un’amministrazione che, tentando di ristabilire un rapporto con i cittadini, lo fa anche attraverso uno strumento come i social network?
Penso che in tal senso non abbiamo nulla da rimproverarci, perché i social network, così come gli altri mezzi di comunicazione che abbiamo utilizzato, ci hanno messo nelle condizioni di rispondere tempestivamente alle segnalazioni che ci pervengono.
Allo stesso modo non credo che ci sia nulla da rimproverare a un amministratore che alle 3 di notte prende la macchina e raggiunge il luogo da dove è partita la segnalazione, che si tratti di un pericolo di alluvione o di un controllo sullo stato dei cantieri o di una verifica sulle attività delle società di pubblici servizi. Non abbiamo perso tempo, abbiamo aumentato l’impegno senza sottrarre nulla all’amministrazione.
Veniamo al suo lavoro recente. Risultati positivi e risultati negativi nei tre anni da presidente: di cosa si sente orgoglioso e di cosa si rammarica.
Sono molto orgoglioso del clima positivo che abbiamo instaurato con i cittadini, non solo attraverso i social network e i mezzi di comunicazione, ma soprattutto aprendo le porte del Municipio e comprovando che la trasparenza non è solo un termine, ma è una qualità che un’amministrazione deve assumere e dimostrare ogni giorno.
Abbiamo ridato dignità all’amministrazione, cercando di trasmettere al territorio una programmazione ampia e di lungo periodo, a partire dalle vere priorità del Municipio: basti pensare ai progetti di risanamento idraulico messi in campo per Prima Porta, fermi da anni e mai portati avanti, o a tutte le attività realizzate per la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico della Via Francigena, o ancora alla raccolta differenziata porta a porta avviata per ben 43.000 abitanti, ma anche a tutto il lavoro certosino effettuato per ristabilire le regole e la legalità sul territorio, controllando, tanto per fare un esempio, tutti gli attraversamenti pedonali del Municipio, la gran parte non in regola e ripristinati grazie al nostro intervento.
Ora quello che vogliamo è continuare il percorso avviato, implementando l’impegno sulla manutenzione ordinaria della città e sul decoro, estendendo la raccolta differenziata e puntando a un mantenimento del decoro che sia costante nel tempo. Per questo attendiamo con ansia che sia attuato il decentramento amministrativo in favore dei municipi, che per noi rappresenta una priorità, a cominciare dal decentramento delle aree verdi, che rientrano tra le principali problematiche per cui abbiamo combattuto in questi tre anni.
Se le dico rotatoria la Giustiniana, Torretta Valadier chiusa, raccolta differenziata che dopo tre mesi stenta ancora a partire, parcheggio di Ponte Milvio preda degli abusivi…. la pungo sul vivo?
No, anzi. La rotatoria della Giustiniana, nonostante la viabilità in questione non sia di nostra competenza, è un progetto ideato e realizzato dal nostro Municipio, approvato dal Dipartimento, finanziato e inserito all’interno delle opere giubilari e, quindi, rappresenta un’opera che verrà realizzata solo grazie a noi.
La Torretta Valadier è chiusa sì, ma quello che per noi conta riguardo questo bene, a differenza della precedente amministrazione che tentò all’epoca di regalarla a Zètema, è di far sì che il Municipio prenda in consegna la Torretta, così come espresso dall’ordinanza sindacale del 1996.
La raccolta differenziata non stenta in alcun modo a partire, ma al contrario è partita e funziona bene e la percentuale di copertura del territorio è già aumentata di molti punti. Il punto, come dicevo prima, è continuare su questa rotta, estendendo la raccolta differenziata in tutti i quartieri del Municipio e facendo in modo che i cittadini e le cittadine comprendano l’importanza e la positività di questo metodo per l’ambiente, il decoro e la salute del territorio.
Riguardo al parcheggio di Ponte Milvio c’è stata anche qui una risposta molto positiva da parte nostra, attraverso l’emanazione di un bando europeo approvato dall’Anac, che verserà nelle casse municipali 70.000 euro in più all’anno rispetto al passato, con un contratto serio che ristabilisce la legalità e che restituisce ai cittadini un parcheggio con tariffe nuove e con maggiori entrate per il Municipio.
Guardando al territorio del XV così vasto ed eterogeneo, quali sono i grandi temi irrisolti da affrontare e risolvere a medio termine ? Mobilità, sociale, abusivismo….
Continuare a lavorare sui progetti che sono ancora aperti: dopo la trattativa con l’avvocatura comunale, acquisire a patrimonio il bene di San Felice Circeo e spostare dopo quindici anni il Centro Anziani; realizzare la Rotatoria della Giustiniana; effettuare la chiusura dell’anello ferroviario e aprire, dopo oltre 26 anni, la Stazione di Vigna Clara, per un miglioramento della mobilità, grande tema di priorità assoluta di Roma Nord; ultimare il Piano di Massima Occupabilità, che non era mai stato preso in considerazione negli anni precedenti e che permetterà di avere delle regole certe, sia per gli esercizi commerciali che per le forze dell’ordine deputate al controllo e alla sicurezza; attuare, in collaborazione con i cittadini, un piano di rigenerazione urbana che tuteli il parco per l’area del Parco Colli d’Oro, dopo la revoca definitiva della concessione alla società che intendeva costruire un Palazzetto dello sport e dopo la vittoria al Tar e al Consiglio di Stato; procedere al bando pubblico per il centro polivalente di Via Sulbiate a Valle Muricana dopo l’acquisizione definitiva del bene affinchè dopo l’apertura del centro anziani di Via Pomponesco ci sia anche un punto aggregativo per altre generazioni; ultimare le opere incompiute, come il Palazzetto di Cesano, per il quale abbiamo fatto stanziare da Roma Capitale 1.700.000 euro.
Riguardo al sociale, dopo aver ripianato il buco del bilancio trovato al nostro insediamento di 3, 7 milioni, quello che serve è cercare di cambiare gli stessi servizi sociali: non più mero assistenzialismo, ma servizi che guardino al futuro del territorio e che puntino alla persona e alle sue esigenze.
Lasciando da parte l’abusato “cento giorni”, periodo troppo esiguo rapportato ai tempi della Pubblica Amministrazione, se lei viene eletto quali iniziative intende mettere in campo nei primi sei mesi del suo mandato e per quali zone del territorio?
Esattamente quanto enunciato nella precedente risposta, sono tutti obiettivi prioritari sui quali occorre lavorare da subito.
Ha già scelto gli assessori? Ne nominerà sei come previsto dalla legge o si fermerà anche questa volta a quattro? Non ritiene che l’aver accumulato sulla sua persona troppe deleghe sia stato nocivo per un buon governo?
Ricordo che nel tempo gli assessori sono stati sempre quattro e che le competenze dei Municipi non sono aumentate e sono rimaste le stesse. Pur avendone la possibilità non avevamo motivo di aumentare gli assessori, inoltre la scelta di non fare i sei assessori è stato un modo concreto per un dare un segnale di sobrietà che ha fatto risparmiare i cittadini e le cittadine romane.
Spesso si parla dei costi della politica: questo è un esempio concreto di come la politica si possa fare senza spartire posti e risparmiando. Io non credo che l’aver assunto troppe deleghe sia stato nocivo per il buon governo del territorio, soprattutto perchè abbiamo creato una nuova comunità di amministratori giovani che mi hanno affiancato in questa amministrazione e che hanno prodotto ottimi risultati.
Per quanto riguarda la prossima giunta preferisco per ora pensare a vincere e poi a nominare la mia squadra.
Ultima domanda, lasciandole spazio per un appello elettorale. Perchè gli elettori del XV dovrebbero votare per lei il 19 giugno?
Va molto di moda ultimamente la questione della trasparenza e dell’onestà. Noi abbiamo dimostrato in questi anni che per noi l’onestà è già di moda, da sempre. Onestà e trasparenza, sono qualità indispensabili che gli amministratori dovrebbero avere a prescindere, ma non sono sufficienti: quello che va premiato con il voto e il sostegno sono le competenze, le capacità, la qualità del lavoro, il lavoro stesso, e la conoscenza del territorio, delle sue caratteristiche e delle sue problematiche.
Noi ci siamo sempre stati, qui ogni giorno e queste qualità le abbiamo sempre portate avanti, con umiltà e determinazione. Per questo ritengo che meritiamo non di essere votati, ma di avere la fiducia e di continuare quella che abbiamo definito la nostra “rivoluzione gentile e sorridente”.
Claudio Cafasso
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Torquati in questi anni ha dimostrato con i fatti di condurre con managerialità il municipio risolvendo in concreto i problemi che di volta in volta si sono presentati
Torquati ha dimostrato sul territorio la sua professionalità andando incontro alle esigenze della popolazione, stroncando ogni abuso di ogni genere
Torquati è una persona onesta, corretta, valida, da riconfermare senza alcun dubbio
“Ignoti” hanno imbrattato di notte i muri del XV municipio con manifesti abusivi e anonimi contro Daniele Torquati. Che uomini coraggiosi!
Caro Presidente Torquati, riconosco il suo impegno in merito, ma quando si fa questa rotatoria alla Giustiniana? Ne sento tanto parlare ma vorrei conoscere i tempi precisi. Io appartengo ai residenti del civico di via Cassia 1530′, l’unico tratto a senso unico che, a causa della costruzione del tunnel della via Braccianese (vorrei conoscere il progettista per dirgliene quattro), costringe i residenti a uscire di casa solo a certi orari : per tornare a casa siamo costretti e fare ogni volta la fila, arrivare all Castelluccia, fare inversione e tornare indietro. In pratica la mancata rotatoria, e ancor di più l’allungamento della Braccianese bis fino a via Trionfale e Raccordo, crea un imbuto infernale a tutte le ore che rende ostaggii del traffico (e dell’inquinamento!!!!) gran parte di Roma Nord. Un suggerimento: nel frattempo non si potrebbe spegnere il semaforo è metterci un vigile. Sarebbe un bel segnale di attivismo intelligente chei residenti apprezzerebbero molto. Grazie e auguri per la nomina. Roberto