
Con la Determinazione Dirigenziale n. QL/653/2021, il Dipartimento capitolino all’Ambiente ha affidato i lavori di riqualificazione di quello che gli atti pubblici chiamano erroneamente Parco della Maratona mentre il cui vero nome è Parco Atleti Azzurri d’Italia, alla società “Parchi e Giardini srl”, con sede legale in via Sabatino Gianni.
Alla società, che si è aggiudicata la gara con un ribasso del 36,2% sulla base d’asta, andranno complessivamente 186.600 euro per bonificare e riqualificare quegli 11mila metri quadri pianeggianti a cavallo fra via Orti della Farnesina e via della Farnesina, da sempre luogo di aggregazione per grandi e piccini del quartiere.
Un giardino che oggi reclama grande attenzione dopo anni d’abbandono e di scarsa cura, visto che gli ultimi interventi rilevanti sono stati quelli delle mamme Retake nel 2018 e dell’Associazione Sorte nel 2019.
Importanti i lavori che saranno realizzati. Stando alla bozza di contratto sono previste nuove aree ludiche, la sostituzione dei giochi obsoleti e la fornitura e messa in opera di nuove attrezzature, la creazione di un’area relax per anziani, la rimodulazione dei cigli dei vialetti, la riverniciatura della recinzione e dei cancelli, il ripristino del verde e,infine, la fornitura di nuove e panchine e cestini per rifiuti.
Sempre stando al contratto, e in particolare al cronoprogramma dei lavori, gli stessi dovranno terminare entro 180 giorni dalla data del verbale di consegna dell’area, ma quest’ultimo documento non è stato ancora reso pubblico sul sito capitolino. C’è però da notare che dal giardino sono stati rimossi alcuni giochi vecchi e pericolanti, potrebbe questo essere il segno che i lavori siano al via.
Un plauso va dunque a quei cittadini che silenziosamente, senza tanti proclami, nel 2019 hanno presentato il progetto di riqualificazione nell’ambito del “Bilancio Partecipato” lanciato dal Campidoglio e un plauso ai tanti che lo hanno sostenuto facendo in modo che venisse premiato come secondo nell’ambito dei cinque relativi al Municipio XV. Ora non resta che attendere, e se del caso pungolare l’amministrazione, affinché i lavori inizino concretamente.
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