Home TIBERINA Comitato via Tiberina: “River, inaccettabili le dichiarazioni della Raggi”

Comitato via Tiberina: “River, inaccettabili le dichiarazioni della Raggi”

campo nomadi river
Lettere al direttore

Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti utili e necessari al superamento del Camping River, l’insediamento situato in via Tenuta Piccirilli, nel Municipio XV. Si tratta di un luogo, come tutti i campi rom, egemonizzato da ghettizzazione e illegalità. Realtà di questo genere non devono e non possono più esistere: rappresentano una negazione dei diritti per chi le abita e generano danni per i cittadini che vivono nelle zone limitrofe…” inizia così un lungo comunicato a firma Virginia Raggi diffuso oggi tramite facebook (per continuare a leggerlo cliccare qui) a valle dell’operazione che ha visto mettere i sigilli a otto container come primo atto della ripresa di possesso di tutti i moduli abitativi di proprietà del Comune.

Comunicato contro il quale però si scaglia con veemenza il “Comitato via Tiberina” che rappresenta anche il centinaio di residenti di via Tenuta Piccirilli, sostenendo in una nota diffusa questa sera che “Quanto pubblicato da Virginia Raggi è inaccettabile alla luce di quanto accadrà il 30 giugno, anzi di quanto NON accadrà. Oltre a realtà come quelle del River, sono finti proclami come questi a danneggiare i cittadini che da anni vivono in quelle zone e che noi intendiamo tutelare“.

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In data 19 giugno, durante un’assemblea pubblica avvenuta con i cittadini di Via Tiberina e il Presidente del Municipio XV Stefano Simonelli, alla presenza dei consiglieri Sella e Cruciani del M5S e Chirizzi del PD, si è preso atto che il primo luglio 2018, l’unica realtà ad essere chiusa sarà il rapporto tra l’amministrazione capitolina e l’area del campo River. Rimane il campo, rimangono le persone, sparisce il comune, spariscono le utenze e i moduli del comune. E il River cambierà l’ennesimo status: da campo abusivo tollerato e sostenuto dall’amministrazione capitolina a campo abusivo nelle mani di un privato, nonché proprietario dell’area e unico interlocutore a partire dalla suddetta data”.

È giusto – sostiene il Comitato – che i cittadini conoscano la realtà dei fatti come ci è stata narrata dal Presidente del Municipio XV che rappresenta il Comune. Non ci si improvvisa amministratori di una città, né tantomeno basta essere populisti o grandi oratori. E’ tempo di assumersi le responsabilità dei propri fallimenti, perché a colui che amministra non spetta il compito di dare lezioni di teoria, ma spetta quello di metterle in pratica. Non siamo più disposti – conclude la nota – ad ascoltare finti proclami che non fanno altro che beffeggiare chi questa realtà è costretto a continuare a viverla“.

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