Home CRONACA Truffa al Cimitero Flaminio: salme dissezionate anziché cremate

Truffa al Cimitero Flaminio: salme dissezionate anziché cremate

cimitero flaminio reparto crematorio
Galvanica Bruni

Un nuovo scandalo portato alla luce in queste ore getta nuove ombre e interrogativi sulla gestione del Cimitero Flaminio, il più grande d’Italia con i suoi 140 ettari e 37 km di strade interne, ma anche un cimitero spesso nell’occhio del ciclone.

E’ lunga la lista degli episodi accaduti negli ultimi anni che ne denunciano lo stato di abbandono gestionale: bare saccheggiate, salme cremate per errore, lapidi spaccate, furti di fiori e oggetti, erba incolta, parenti alla ricerca delle lapidi tra rovi ed erbacce, edifici chiusi da mesi, strade dissestate.

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L’ultimo, anzi il penultimo scandalo è di pochi giorni fa: urne contenenti terra e sassi vengono consegnate ai parenti al posto delle ceneri dei loro congiunti deceduti e che dovevano invece essere cremati. Del fatto pare siano responsabili dipendenti di agenzie funebri con complicità interne, sul caso stanno indagando i Carabinieri con il coordinamento della Procura che ha aperto un fascicolo per truffa.

Non era ancora calata l’attenzione ed ecco che oggi un nuovo scandalo balza agli onori della cronaca. La Procura ha rivolto le sue attenzioni su alcuni dipendenti AMA in servizio al Cimitero Flaminio e su altri di un’agenzia funebre ipotizzando per loro il reato di vilipendio di cadavere.

A quanto si apprende, il PM avrebbe già chiuso l’indagine accertando che intascavano denaro da persone con congiunti morti da più di 30 anni le cui salme dovevano essere o estumulate o cremate. Gli indagati offrivano questo servizio con pagamento ovviamente in nero ad un costo molto più basso di quello ufficiale ma poi il servizio non veniva reso. Le salme venivano invece dissezionate, le ossa fatte a pezzi e poi depositate nell’ossario comune.

A darne notizia è Il Messaggero nell’edizione di lunedì 27 aprile secondo il quale il fatto sarebbe successo in almeno sei occasioni fino a un paio di mesi fa. Spiega il quotidiano romano che “La legge prevede che a distanza di 20 o 30 anni dalla tumulazione avvenga l’estumulazione della bara e, se il cadavere è mineralizzato, si procede alla raccolta delle ossa da spostare quasi sempre nell’ossario comune, liberando quindi il loculo. Capita, però, che in molte aree del cimitero il corpo si conservi in buono stato. Quindi i parenti del defunto sono costretti a pagare per rinnovare la concessione, o per effettuare la cremazione del caro”.

Fin qui la legge; ma è qui che subentravano i truffatori proponendo ai parenti di occuparsi loro direttamente della questione liberandoli da ogni incombenza in modo veloce, senza tante procedure e moduli da riempire e soprattutto ad un costo molto più basso. E chi ci è cascato si è invece ritrovato,ovviamente a sua insaputa, con la salma del defunto fatta a pezzi e messa nell’ossario comune.

Da parte sua, l’AMA ha subito reagito dichiarandosi “al fianco delle Forze dell’Ordine nell’inchiesta sulle presunte false cremazioni presso il Cimitero di Prima Porta. L’indagine in corso, fin dall’inizio, vede la struttura Cimiteri Capitolini di Ama parte attiva con le autorità competenti per accertare il reato di truffa ai danni di cittadini e della stessa Ama da parte di alcuni operatori di agenzie funebri private”.

“Le indagini in corso – continua la nota diffusa dall’AMA – come per altro si evince da quanto riferito da organi di stampa, sono scaturite proprio grazie ai contatti attivati dall’azienda capitolina con alcuni cittadini-utenti in merito a pratiche cimiteriali da definire. L’azienda ha collaborato da subito con il nucleo radiomobile dei Carabinieri sulla base delle incongruenze sospette emerse ed è tuttora a totale disposizione degli organi inquirenti. Qualora il reato in questione venisse accertato, Ama sarebbe parte lesa e intende agire in ogni modo a propria tutela”.
Ludovica Panzerotto
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3 COMMENTI

  1. Raccapricciante episodio che si aggiunge alla lunga serie di orrori di cui si racconta ormai da circa una ventina di anni. La gestione Cimiteriale è ancora una volta pessima, ricordiamo i problemi degli impianti di servizio, delle strade, dei percorsi interni, di tutto il cimitero Flaminio, una pessima figura dei governi nell’esercizio di quello che i cittadini hanno già pagato e che doveva essere il luogo dei “Sepolcri” della Citta di Roma, vetrina oggi di abbandono e degrado.
    Siamo con le persone e con le famiglie che nel ricordo dei loro cari hanno fatto realizzare le piccole costruzioni funebri, tombe la cui fattura è l’affetto ed il saluto ai propri cari, luoghi voluti per l’intima preghiera di inconsolabili parenti e congiunti.
    Si deve ricordare il senso filosofico della Cremazione, ceneri di un congiunto cosparse come ritorno in senso generale, per cui fatto davvero sconcertante e scandaloso.

  2. Visita a Prima Porta alla tomba di mamma. Ora, che il cimitero fosse in condizioni pietose si sapeva ma che addirittura ci siano palazzine chiuse per rischio crollo e quelle aperte, oltre a pioverci dentro, siano talmente impregnate d’acqua per le infiltrazioni dai tetti da avere il muschio e le piante (piante!) che ci crescono sopra è roba da terzo mondo! Palazzine costruite nel 1941 e mai manutenzionate. Al Cimitero Flaminio un posto in media costa 1300 euro per 30 anni. Il che vuol dire che sono 43 euro l’anno. Sembra poco ma moltiplicato per 1 milione e mezzo di salme che sono tumulate in loco fa 64 MILIONI DI EURO L’ANNO che il Comune si imberta tramite l’AMA SpA per NON FARE ASSOLUTAMENTE NULLA. Anche perché tutti i servizi per la cremazione e tumulazione si pagano A PARTE

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