Nel cimitero Flaminio accadono ancora fatti gravi, che in questo caso vedono vittima un cittadino romano a cui un’agenzia funebre dopo mesi di attesa ha consegnato un’urna contenente terra e sassi al posto delle ceneri della mamma. Sul fatto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per truffa.
La raccapricciante notizia è stata data da il Messaggero costringendo il Comitato Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano e Laurentino a rompere il silenzio che si era imposto in questo periodo emergenziale.
“Alcuni cittadini ci scrivono allarmati dal momento che non sono riusciti a dare ancora degna sepoltura a una mamma, un fratello, un marito, addolorati al solo pensiero di custodire solo terra e sassi in un’urna che oltretutto al momento non può essere deposta” scrive Valeria Campana, portavoce del Comitato, esortando AMA e Assessorato capitolino all’Ambiente a chiarire “come si sia potuta compiere una truffa così agghiacciante, emersa grazie ad un sollecito di pagamento per una tassa collegata al servizio di sepoltura, compiuta oltretutto in un periodo di normale gestione e non emergenziale“.
“Sconcertati ma non increduli coltiviamo la speranza che AMA chiarisca si tratti di un caso isolato. Come Comitato – conclude – ci corre comunque l’obbligo di chiedere nuovamente che vengano messe in atto misure volte a scongiurare ulteriori truffe o mercimoni compiuti sul dolore dei romani.”
La vicenda
Tutto nasce dal racconto di un romano al Messaggero. Sua madre muore il 15 maggio del 2019 e per poterla mettere nello stesso loculo del marito, come da espresso desiderio della defunta, troppo piccolo per contenere un’altra bara, decide di cremarne il corpo.
Fa dunque tutte le pratiche con l’agenzia funebre pagando in anticipo il servizio e poi resta in attesa della cremazione. Attesa che dura fino a dicembre quando finalmente lo chiamano dicendogli che il 27 mattina sarebbe avvenuta la cremazione e gli danno appuntamento al Verano, dove l’urna sarebbe stata finalmente deposta nel loculo e tumulata. E così avviene.
Qualche tempo dopo gli arriva una lettera. Il mittente e l’AMA che gli chiede una tassa per l’avvenuta sepoltura della mamma nel cimitero Flaminio. L’uomo trasecola, si precipita negli uffici di Prima Porta e lì scopre che la mamma era stata effettivamente sepolta in un campo comune, dove vengono poste tutte le bare che dopo una settimana non trovano sepoltura in una tomba.
Non fa in tempo a riprendersi che a cercarlo sono i Carabinieri per avvertirlo del fatto che è caduto in una truffa. Recatosi infatti al Verano con i militari, viene riaperto il loculo ed estratta l’urna cineraria: dentro solo sassi e terra. Il suo non è un caso isolato e, coordinati dalla Procura, i carabinieri stanno indagando sulla vicenda.
Ludovica Panzerotto
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