Home CRONACA Riapertura stazione Vigna Clara, la deadline è dicembre 2020

Riapertura stazione Vigna Clara, la deadline è dicembre 2020

RFI stazione vigna clara
Galvanica Bruni

Nel titolo, la sintesi dell’incontro tenutosi mercoledì 22 gennaio in una sala della parrocchia S.Gaetano dove residenti del Fleming e di Vigna Clara si sono riuniti con l’ing. Marco Torassa, Direttore Investimenti Area Centro RFI e il presidente del Municipio XV Stefano Simonelli. Tema: riapertura della stazione Vigna Clara e attivazione della linea da quest’ultima a Ostiense.

Ad un parterre affollato e partecipato, moderato da Cristina Tabarrini presidente del Comitato “Un anello per Roma”, è stato comunicato da parte RFI che le prove tecniche – quelle “sdoganate” dalla sentenza del Tar dello scorso 21 ottobre e che rappresentano l’ultimo, o quasi, ostacolo da saltare sul percorso che porta al traguardo auspicato entro il prossimo dicembre – si terranno dal 4 al 14 febbraio.

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Un treno “preso in prestito” da altre linee percorrerà la tratta Vigna Clara – Valle Aurelia e servirà in particolare a misurare le tanto temute (dai ricorrenti) vibrazioni. Contestualmente, le vibrazioni verranno misurate anche in cinque edifici del quartiere di cui due in via Cesare Ferrero da Cambiano (dove hanno sede gli attori dei diversi ricorsi), uno in via Belloni, uno in via Pompeo Neri e l’ultimo in via della Motonautica, una piccola traversa senza uscita di via Nemea.

La tempificazione

Step by step, l’ing. Torassa ha illustrato quello che i tecnici chiamano il “Gantt”, arma indispensabile per ogni project manager per organizzare progetti in maniera strutturata.

Gli appuntamenti più importanti sono due. Il primo a fine marzo, quando l’esito delle prove trasformato in un corposo documento assimilabile ad una VIA (Valutazione Impatto Ambientale) sarà inoltrato alla Regione Lazio che dovrà approvarlo in 90-120 giorni.

Il secondo a luglio, mese in cui un altrettanto corposo fascicolo sarà presentato all’ASNF (Associazione Nazionale Sicurezza Ferroviaria) per un parere vincolante per ottenere il quale occorreranno circa cinque mesi.

Dando per scontate le due approvazioni si arriva così a Dicembre 2020, mese in cui nella prima quindicina il primo treno potrebbe finalmente partire dalla stazione Vigna Clara in direzione Ostiense.

In sintesi, se non è stato foriero di rilevanti novità, l’incontro è servito comunque a dare conferma a quanto l’ing. Torassi annunciò  lo scorso 21 novembre in una diretta televisiva dove a precisa domanda “quando riaprirà la stazione” rispose “entro il 2020”.

Già, ma dove parcheggeranno gli utenti?  

A dare risposta alle incalzanti domande dei presenti è stato Stefano Simonelli che ha dovuto far fronte alle preoccupazioni di chi teme forti impatti sulla zona causati dall’aumento del traffico generato dall’afflusso di utenti del treno alla ricerca di un posto auto che non sarà facile trovare.

Piazza Diodati potrebbe essere interamente dedicata a parcheggio di scambio ma in queste ore pende l’incognita sul futuro del piccolo mercato rionale che ne occupa una parte. RFI, proprietaria dell’area, ha già formalmente annunciato che non intende più ospitare quella dozzina di banchi; il Municipio XV tenderebbe invece a mantenerli.

Per sciogliere il nodo presto si aprirà un tavolo di lavoro a tre (RFI, Campidoglio e XV) pronto “a valutare qualsiasi soluzione” (ma proprio tutte, compresa quella – stando alle  voci raccolte da VignaClaraBlog.it – che vedrebbe il Comune disponibile ad acquistare da RFI la piazza per poi gestirne la destinazione in modo autonomo).

Altro nodo da sciogliere è quel lembo di terreno che costeggia in lunghezza il tracciato ferroviario per tutta via Monterosi. Circa tre metri di profondità per ottocento metri di lunghezza che se RFI fosse disposta a cedere a titolo definitivo al Comune potrebbe ospitare un bel numero di posti auto a spina.
Alla fine di via Monterosi, un’ulteriore area oggi inutilizzata e da anni nella disponibilità del Comune, potrebbe essere adibita a parcheggio anche se scomoda, trovandosi a circa un chilometro dalla stazione.

La soluzione è nel trasporto pubblico

Di questo è più che certo il presidente Simonelli quando afferma che lo spazio nella zona è quel che è: poco finanche per le auto dei residenti figuriamoci per gli utenti della ferrovia. Bisognerà quindi puntare sul trasporto pubblico.

In piazza Diodati potrebbe trovar posto un capolinea di bus e una stazione di taxi, un aiuto potrebbe arrivare anche dalle navette che la TIM metterebbe in campo per consentire un rapido collegamento con la sede di Via Oriolo Romano ai suoi tremila dipendenti. Incrementare le linee attuali, pensarne di nuove. Insomma la soluzione si chiama Atac o chi per essa e non certo le 4 ruote private.

Il tutto senza neanche immaginare che poi potrebbe prendere effettivamente corpo quel progetto emerso dal PUMS (il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile lanciato dal Campidoglio nel 2019) che vedrebbe la nascita di una linea tram da Piazza Mancini alla Stazione Vigna Clara la cui progettazione di fattibilità tecnico-economica è stata finanziata dal Ministero delle Infrastrutture.

Il tempo stringe

Pums e sogni tramviari a parte, tutto il resto dovrebbe tradursi in fatti concreti entro dicembre. Il tempo però stringe e i tanti condizionali usati nella narrazione fanno preoccupare diversi residenti presenti.

A dar loro voce è Giorgio Mori, consigliere FDI in Municipio XV, che denunzia quel che chiama “mancanza di progettualità in materia di mobilità urbana connessa alla stazione Vigna Clara”.

“La presa” di Roma (nord)

Ma che la progettualità sia mancante o solo tardiva, i presenti paiono più interessati alla deadline tant’è che la seduta si chiude con una proposta avanzata da un presente. Più che una proposta, è una mozione, un appello a RFI a stringere i tempi, ad affrontare l’ultimo tratto col passo da bersagliere.

Il 20 settembre ricorre il 150mo della Presa di Roma, evento noto anche come breccia di Porta Pia: sarebbe magnifico festeggiare questa ricorrenza con l’inaugurazione della stazione Vigna Clara e la partenza del primo treno“.

In effetti quel “gantt” descritto da RFi appare molto diluito nel tempo: stringendo i tempi di elaborazione documenti e pressando gli interlocutori un paio di mesi potrebbero essere rosicchiati. Puntare al 20 settembre sarebbe qualcosa più di un semplice sogno con le piume al vento.

Claudio Cafasso   

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26 COMMENTI

  1. Speriamo che si parta presto anche con l’elettrificazione del secondo binario. Per quel che riguarda le linee bus, al quartiere manca un collegamento veloce con l’altra infrastruttura importante che è la Ferrovia Roma Viterbo, in particolare con la stazione di Piazza Euclide, sempre che non si decida di aumentare le corse della linea 223.

    • Nell’ottica di chiusura dell’anello ferroviario Vigna Clara Roma Smistamento / Nomentana vi è nelle intenzioni una fermata intermedia a Tor di Quinto ossia interscambio rapido / meno rapido con la Roma Nord. Attualmente è tutto fermo nonostante l’accordo quadro regione lazio – rfi che prevede tutto questo ben prima del 2030, non si hanno progetti dunque non c’è idea della praticità dell’interscambio, tuttavia è sicuro che non sarebbe da poco data la possibilità da Vigna Clara di arrivare ad Euclide, e poi a Flaminio. Per il momento sarebbe un sogno anche solo Vigna Clara > Valle Aurelia > Flaminio, una ventina di minuti.

      • Grazie della risposta. Nell’attesa che si realizzino i sogni (io ci metto anche la metro C), penso che l’elettrifizicazione del secondo binario possa essere fatta in poco tempo se c’è la volontà di creare un servizio metropolitano adeguato. La stazione metro Euclide potrebbe essere poi collegata con un servizio navetta Corso Francia-Piazza Euclide (magari com mezzi elettrici e corsie preferenziali) che secondo me, migliorato il servizio metropolitano della Roma Nord, potrebbe rendere inutile l’idea del prolungamento del tram 2 (costoso, problematico e dai tempi di realizzazione lunghi): una volta scesi a piazza Euclide e saliti sul treno (ad oggi ce n’è uno ogni 15 minuti circa) si raggiunge Piazzale Flaminio in 3 Minuti! Sono soluzioni fattibili che non comportano grandi investimenti.

  2. Quante cose difficili si devono superare per aprire la stazione di Vigba Clara! Penso che anche la data di dicembre 2020 sia una speranza, non una certezza. Intanto noi qui a Roma nord siamo in preda al caos creato dalla chiusura della galleria Giovanni 23°. Il problema dei parcheggi è irrisolvibile, i mezzi pubblici sono quasi inutili. Dobbiamo continuare a sperare, non sappiamo più fino a quando é in che cosa.

  3. Speriamo che il sogno si avveri e che qualcuno pensi a una navetta per l’ospedale Villa San Pietro per alleggerire il traffico della zona.

  4. Viviamo in un paese surreale al punto che… nel momento in cui si vuole ripristinare un servizio di trasporto pubblico simbolo per la sua storia surreale anch’essa viene bloccato… e da chi? Da chi per primo potrebbe usarlo, in primis i ragazzi per raggiungere le scuole in sicurezza.
    Tutto questo è didattico per capire noi stessi, pensiamoci! Poi ovvio che i parcheggi di scambio DEVONO essere liberati perchè indispensabili all’opera stessa che non avrebbe senso altrimenti.

  5. Trovo la vicenda della stazione di Vigna Clara davvero allucinante. Dopo 40 anni, e centinaia e centinaia di miliardi prima e milioni di euro poi, ancora ci tocca aspettare per vederci transitare i treni. In tutto il mondo i treni circolano in gallerie sotterranei scavate sotto edifici. Il tappeto di gomma steso sul percorso dovrebbe rassicurare tutti sul fatto che nessuna conseguenza sulla stabilità degli edifici sovrastanti. Ma tant’è attendiamo fiduciosamente l’esito delle verifiche risposte dal tribunale.Intanto c’è già chi si da da fare, per protestare, sulla base della carenza dei parcheggi. Addirittura si propone di ricavare alcuni parcheggi nel tratto di via Monterosi, dove invece dovrebbero trovare posto i binari destinati al completamento dell’anello ferroviario. Se infatti l’anello venisse anch’esso completato il problema dei parcheggi verrebbe sicuramente meno, in quanto chi desidera prendere il treno e viene da fuori Roma sceglierebbe di prenderlo dalla stazione,prevista dal progetto, collocata più fuori dove il treno interseca quello per Viterbo. Lì il problema dei parcheggi, visti i grandi spazi a disposizione non dovrebbe sussistere. Perciò avviamo la circolazione alla stazione di Vigna Clara, facendo affidamento su un rafforzamento del sistema di mezzi pubblici, senza preoccuparci troppo dei parcheggi, ma diamoci da fare affinché in poco tempo sia completato l’anello. Si può fare!
    Per buon auspicio posto anche il link di quanto avviene in Cina, sperando ispiri le autorità ad agire velicemente
    https://m.youtube.com/watch?v=YtEQCOlGqr0

  6. Levare il mercato, fare parcheggi a spina su tutto il lato di via Monterosi, alberature a corso francia con rotonde, rotonda via cassia angolo via di Grottarossa, ponte pedonale da via ferrero di cambiano/stefano jacini ai giardini di vigna clara nella rotonda per pedonalizzare il quartiere servirebbe tantissimo! un sogno. come il ponte pedonale tra via nitti e via di vigna stelluti. speranze…e sogni.

  7. Prendo in prestito la frase di Cafasso quando dice che si potrebbero rosicchiare i tempi della burocrazia per comunicare che l’attività dei Comitati Un Anello per Roma e I Quartieri della Stazione di Vigna Clara e Dintorni andrà in quella direzione e sarà ancora più incisiva per chiedere alla Regione Lazio prima ed all’ANSF dopo di abbreviare l’iter approvativo e sarebbe, per la prima volta, da parte delle istituzioni, un segnale concreto di “effettiva vicinanza” ai cittadini, per implementare finalmente una cura del ferro di cui potranno beneficiare tutti, istituzioni comprese.

    Cristina Tabarrini
    Presidente Comitato Un Anello per Roma

    • Nel primo tentativo di riapertura (tre quattro anni fa oramai), l’intenzione di Trenitalia almeno in una fase iniziale avrebbe portato ad un treno spola Vigna Clara San Pietro con attestazione in quest’ultima al binario 1. Attenzione a questo dato e attenzione alla stazione di termine/origine del treno da/per Vigna Clara. Treno che si attesti a San Pietro, il dato è di UN treno ogni ora che parte da Vigna Clara, raggiunge San Pietro bin. 1 ed entro l’ora torni a Vigna Clara, quindi 1 partenza + 1 arrivo in 1h : 2treni/ora : 1treno/30min. Siamo d’accordo che si tratterebbe di una frequenza altamente insufficiente, sia motivo di accrescimento dell’offerta. Treno che prosegua per Ostiense, viene meno il vincolo (stringente!) del bin. 1 di San Pietro e la frequenza può passare a due partenze ogni ora quindi 4treni/ora : 1treno/15min.
      E’ un dato balordo ma va interpretato così, del resto sulla FL3 il dato è un treno Ostiense – Cesano ogni 7.5min, cioè 8treni/ora cioè 4 treni/ora a direzione.

  8. Non so da dove venga la notizia di un servizio Vigna Clara – Valle Aurelia o Vigna Clara – San Pietro ma sicuramente e’ diffuso dai ricorrenti. Il servizio, con orario Trenitalia gia’ pronto da tre anni, prevede un treno ogni 30 minuti da Vigna Clara ad Ostiense e viceversa.
    Qualsiasi altra informazione e’ falsa.
    Stefano Testi
    Vicepresidente del COMITATO UN ANELLO PER ROMA

  9. la notizia viene da Roma Today che riporta una dichiarazione dell’Ing. Torassa di RFI:
    Vigna Clara-Valle Aurelia: “Attivazione entro il 2020”:
    “Per adesso sulla linea Vigna Clara-Valle Aurelia è previsto un treno ogni 30 minuti. In prospettiva ci auguriamo che l’offerta vada oltre Valle Aurelia: verso San Pietro e Ostiense-Tiburtina. Per noi – ha aggiunto l’ing. Torassa – questa attivazione è molto importante ma è solo l’inizio: l’obiettivo è quello di arrivare finalmente alla chiusura dell’arco nord dell’anello ferroviario. E’ in corso lo studio di fattibilità”

  10. è facile che il giornalista di roma-today abbia capito male…. io c’ero e l’ingegnere delle ferrovie ha detto chiaramente vigna clara – ostiense.

  11. Il problema del parcheggio sarà fondamentale e riguardo alle proposte di utilizzo per piazza Diodati non so se ridere o piangere. Innanzitutto eliminare il mercato sarebbe una grande perdita per il quartiere e danneggerebbe soprattutto la popolazione più anziana. L’attuale collocazione è utile per una larga parte del territorio circostante. Lo spostamento ipotizzato in fondo a Via Monterosi taglierebbe fuori moltissime persone.
    La proposta di fare di piazza Diodati un capolinea di autobus poi è veramente comica: nella piazza i pullman non riescono ad entrare ed uscire agevolmente ed anche i mezzi AMA più grandi non vengono fatti entrare proprio per questa difficoltà. In più ci si vorrebbe fare anche un capolinea di taxi. Forse gli abitanti di questa zona meritano proposte più serie e rispettose per fare in modo che non venga stravolta la fisionomia di un luogo dove tranquillità ed aria pulita sono una delle risorse maggiori.
    Un’ultima osservazione: ma cosa c’entra la presa di Porta Pia con la Stazione di Vigna Clara? La connessione mi sfugge….

  12. non che poi si speri in meglio ma l’elettretteificazione della Raggi risolverebbe alcuni problemi.
    o perlomeno ne risolverebbe parecchi

  13. Roma Today ha fatto un peccato veniale, dato che il servizio sara’ Vigna Clara Ostiense, ma non capisco questa altra fandonia del binario 1 di Roma San Pietro.
    I treni provenienti da Vigna Clara potranno svolgere servizio viaggiatori sia sul binario 1 che sul binario 2 di Roma San Pietro.
    Per quanto concerne il prolungamento del servizio ho gia’ pubblicato due anni fa un progetto orario per Tiburtina, che e’ spinto da RFI e che permetterebbe una frequenza di 15 minuti.
    Stefano Testi
    Vicepresidente Comitato Un Anello per Roma
    Vicepresidente Comitato Mobilita’ Sosyenibile Nord Ovest

  14. Infatti la notizia della percorribilità unicamente del binario 1 a San Pietro mi era subito sembrata una bufala nella bufala!

  15. Ieri 4/02 dovrebbero essere iniziati i collaudi con il passaggio del primo treno e le rilevazioni delle vibrazioni……qualcuno ha notizie?

  16. Il primo treno TAF è entrato nella stazione di Vigna Clara la mattina del giorno 3 per verificare che funzionasse tutto.
    Il giorno dopo il TAF zavorrato ha cominciato le prove da Roma San Pietro a Vigna Clara svolgendo diversi viaggi tra le due stazioni.
    Sono visibili due filmati nel merito: uno relativo all’intervista del 4 febbraio a Cristina Tabarrini e Daniele Ottazzi trasmessa da Teleroma 56 ed un filmato di Video Repubblica della stessa data.
    Le prove comportano l’utilizzo di diverse risorse sul treno e negli appartamenti interessati dalle misurazioni.
    Il termine delle prove è fissato il giorno 14 febbraio.

  17. Sembra un sogno .. il treno è silenzioso e ciò fa ben sperare.

    RFI adesso si deve occupare del decoro di Piazza Diodati che è abbandonata da vent’anni. Nell’interesse prima di tutto di RFI, e poi del pubblico, bisogna ripristinare la sicurezza per i veicoli risanando il manto stradale della piazza, che è una vergogna ed un pericolo costante; inoltre si deve togliere la terra (residui di scavo) che invade la carreggiata di Piazza Diodati, nella indifferenza generale. Il proprietario è prima di tutto custode !!

  18. Ci sono aggiornamenti sulla complessa vicenda? Immagino che il disastro Covid 19 abbia influito sulle attività connesse con l’attivazione della linea ferroviaria.
    Se (se) tutto andrà bene, sarebbe interessante conoscere l’orario di questo treno, sperando che possa essere allineato con quello della metropolitana, quindi con inizio partenze la mattina presto e ultima corsa almeno alle 23, allungabile a 1 del mattino venerdì e sabato.
    Collegamento con linee bus: la linea 200 già collega piazza Mancini con zona Prima Porta, passando per piazzale Ponte Milvio e con fermata nelle immediate vicinanze di piazza Diodati. Un adeguato potenziamento della linea potrebbe tornare utile; se (se) la linea ferroviaria riuscisse ad essere attivata con orario lungo potrebbe anche assorbire parte dell’infernale traffico di Ponte Milvio nei fine settimana.
    Vanni.

  19. L’ultimo aggiornamento sulla Stazione di Vigna Clara è che i risultati delle prove tecniche, effettuate lo scorso 4 Febbraio, sono “confortanti” (cosi li ha definiti l’Ing. Marco Marchese quale nuovo referente di RFI al posto del Dott. Marco Torassa) e sono stati raccolti in un cospicuo dossier che in questi giorni sarà consegnato alla Regione Lazio per l’opportuna validazione. Pertanto l’emergenza sanitaria non ha ritardato la tabella di marcia di RFI e credo, anzi spero, che non ritardi la riapertura prevista per il prossimo Dicembre. Inoltre, aggiungo una notizia più che positiva sull’accordo tra FS e Regione Lazio, siglato 15 giorni fa, che ha previsto lo stanziamento di 18 miliardi di euro per portare a compimento ulteriori obiettivi quali la chiusura dell’anello ferroviario, il potenziamento delle stazioni di Tuscolana e Tiburtina, il passaggio di treni ad Alta Velocità a Frosinone con fermata a Ferentino etc.

    Cristina Tabarrini
    Presidente Comitato Un Anello per Roma

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