Dopo il Consiglio straordinario di lunedì 3 giugno, nel quale all’unanimità il Municipio XV ha espresso la netta e ferma opposizione al trasbordo rifiuti nell’area abbandonata di Saxa Rubra – quand’anche destinata dal 2017 a parcheggio di scambio per le migliaia di pendolari che usufruiscono della stazione della Ferrovia Roma Nord e delle linee Cotral che lì fanno capolinea – nella serata di martedì 4 giugno a manifestare sono stati i cittadini.
Come era già successo nella giornata di lunedì nella sede del Municipio, residenti, comitati di quartiere, associazioni e rappresentanti politici si sono ritrovati tutti insieme – questa volta nell’area giochi di Via del Ponte di Castel Giubileo – per dire No a quella che, su decisione della Sindaca Raggi, dopo la chiusura del sito di trasferenza di Ponte Malnome a Malagrotta, dovrebbe diventare la nuova area di trasbordo rifiuti di tutto il quadrante nord della capitale e dove, stando ai numeri ufficiali, circa 300 tonnellate al giorno di indifferenziata passerà dai mezzi piccoli di AMA a quelli più grandi per essere instradati verso discariche nel Lazio e in Abruzzo.
A poco più di 24 ore dal voto del Consiglio del Municipio XV, i cittadini hanno voluto esprimere tutto il loro dissenso.
La voce dei residenti
“Siamo qui per far vedere che ci siamo e che non vogliamo fermarci davanti a questa scelta imposta dal Comune” – ci racconta un residente ancora prima che inizi l’incontro. “Sono anni che in questa zona per un motivo o per un altro viviamo in uno stato di abbandono e di degrado, non abbiamo bisogno di rifiuti ma di parcheggi. Saxa Rubra non può diventare la discarica di Roma. Questa zona è già altamente trafficata, la mattina sulla Flaminia non si cammina, figuriamoci cosa sarà dopo con tutti i mezzi dell’Ama”.
L’apertura di un centro Ama in quell’area infatti, oltre a comportare numerosi disagi sulla viabilità a causa dei mezzi che per arrivare al sito percorrerebbero la Flaminia, già altamente congestionata di suo, andrebbe a fagocitare quei 9mila metri quadri destinati ad area parcheggio di scambio.
Senza contare il prevedibile peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie della zona, già peraltro precarie. Oltre alle abitazioni presenti, a ridosso dell’area individuata ci sono un liceo – circa 800 fra studenti e personale – il Centro Rai, con oltre 3mila persone fisse, e diverse attività commerciali rilevanti.
“È una questione di civiltà, abbiamo paura non solo per tutti i disagi che l’apertura del sito comporterebbe ma anche per la nostra salute. La raccolta differenziata non esiste, in questa zona di rifiuti ce ne sono già parecchi” – continuano convinti alcuni residenti – oltretutto spesso persone incivili vengono da altre zone di Roma ma anche da paesi limitrofi a scaricare i rifiuti ingombranti qui”.
Saxa Rubra dice no
Ad aprire e moderare l’incontro è Marco Tolli, dirigente del PD romano e residente a Labaro, che prima di cedere la parola ricorda che di Saxa Rubra se ne parla solo quando ci sono da risolvere dei problemi e riporta su un foglio i nominativi di chi si iscrive a parlare.
A seguire, cittadini e altri esponenti politici si alternano nel dibattito. Tutti chiedono chiarezza al Sindaco di Roma e all’Ama, perché di chiaro e di certo al momento non c’è nulla.
Prendono la parola i residenti e uno di loro, taccuino alla mano, fa i conti, che non gli tornano. “Si parla di 300 tonnellate di rifiuti o di 700? Perché non è proprio la stessa cosa. Per trasbordare 300 tonnellate servono circa 80 mezzi, ma se i mezzi sono piccoli allora ne servono ancora di più. Se poi le tonnellate sono 700…”
È una corsa contro il tempo quella del XV Municipio – che vede il presidente Simonelli in prima fila – e dei cittadini: la chiusura del sito Ponte Malnome è prevista infatti per il 30 giugno e l’area di Saxa Rubra a quel punto entrerebbe in funzione per sostituirlo.
Parliamo di 300 tonnellate di rifiuti (forse) che ogni giorno, come ha spiegato la sindaca Virginia Raggi in un video postato il 29 maggio su facebook, Ama farebbe transitare nel sito di Saxa Rubra per poi smaltirli negli impianti dentro e fuori del Lazio.
Ma il dubbio è che non si tratti solo di trasbordo ma anche di trasferenza che a differenza del primo comporterebbe una permanenza dei rifiuti nel sito. Si fa fatica a credere che i rifiuti possano solo subire un passaggio di mezzo per essere portati altrove, tutti temono che vengano lì depositati per giorni e giorni.
La scelta del Comune
Il Comune giustifica la scelta spiegando che l’area è risultata idonea dopo una valutazione che ha interessato altri 26 siti in tutta Roma, e che “Il trasbordo è l’attività con la quale l’immondizia che i camion di Ama raccolgono tutti i giorni viene spostata su altri mezzi, senza che questi tocchino terra, senza creare degli accumuli per terra senza creare alcun sito di stoccaggio o discarica” – come specificato da Virginia Raggi nel video di pochi giorni fa.
Non solo, la sindaca invita anche tutti i cittadini “a trovare tanti piccoli siti, tanti piccoli parcheggi dove fare queste attività” con la promessa che “Il sito di Saxa Rubra progressivamente potrà essere alleggerito.”
Ma a detta dei tanti accorsi alla manifestazione, la scelta di Saxa Subra risulta sbagliata anche per un grosso errore di valutazione dell’area, a dimostrazione che chi ha preso questa decisione non conosce il territorio.
Quello che forze politiche e residenti sostengono, ed è effettivamente sotto gli occhi di tutti, è che l’area individuata non sia affatto un parcheggio abbandonato, come sostiene il Comune, ma bensì uno snodo urbano fondamentale per migliaia di pendolari che ogni giorno si servono di quel parcheggio pubblico a ridosso della stazione Saxa Rubra della Ferrovia Roma Nord e dei capolinea Cotral.
Chiarezza e serietà
A metà incontro prendono la parola Marcello Ribera, Vicepresidente della Commissione Ambiente del Municipio XV, e Daniele Torquati, Capogruppo Pd, ed esprimono tutta la loro preoccupazione per la leggerezza con cui vengono trattati temi così seri e delicati da parte della Sindaca.
“La politica è necessaria sempre, ma soprattutto in queste situazioni, i cittadini non devono sentirsi abbandonati” – sostiene Torquati. “Dobbiamo chiedere alla Sindaca una politica seria anche sui rifiuti, perché è con questi che Roma si gioca la propria partita.”
Concordano entrambi sulla necessità di avviare un percorso partecipato con i Municipi per uscire dalla fase dell’eterna emergenza, e insistono sulla soluzione della differenziata.
La solidarietà del III Municipio
Seguono gli interventi di alcuni esponenti del III Municipio e del Presidente Giovanni Caudo: “Siamo qui per esprimere tutta la nostra solidarietà a voi cittadini e agli amministratori locali, il nostro municipio confina con il XV e nel dicembre scorso è stato duramente colpito dall’incendio al TMB Salario, lo stabilimento per il trattamento dei rifiuti sito in via Salaria, causandone la chiusura. Il problema dei rifiuti interessa tutti dobbiamo restare uniti senza divisione di quartiere.”
Proprio questo preoccupa i residenti di Saxa Rubra perché sanno di essere pochi, meno di mille, ed hanno paura di non essere ascoltati. Confidano però nel supporto di tutti i dipendenti del Centro Rai che dista pochi centinaia di metri dal sito.
A tal proposito prende la parola Dante Iannuzzi, UGL-Informazione, sigla sindacale del mondo del giornalismo, che si fa portavoce degli impiegati e dei giornalisti Rai di Saxa Rubra e chiede garanzie da parte del Comune perché finora nessuno ha escluso che un nuovo sito di trasbordo rifiuti in quella zona non possa causare problemi.
Simonelli: decisione non partecipata
Chiude l’incontro il Presidente Stefano Simonelli che, come fatto dall’inizio di questa vicenda scrivendo un mese fa in Campidoglio per manifestare “l’assoluta contrarietà all’utilizzo dell’area” e per sottolineare che “qualsiasi azione effettuata in contrasto a quanto richiesto dal Municipio verrà ritenuta lesiva della volontà espressa dalla cittadinanza e dal Consiglio Municipale con le conseguenze del caso”, chiede nuovamente chiarezza alla Sindaca.
“Quella del sito per il trasbordo dei rifiuti a Saxa Rubra è una decisione che il Comune ha preso senza renderci partecipi, abbiamo chiesto spiegazioni e poi anche approfondimenti. Vogliamo sapere qual è stato il processo che in questi sei mesi ha portato a questa scelta ma ci preme conoscere anche quello che vorranno fare da ora in poi.”
Ce n’est qu’un début…
È chiaro a tutti che il voto del XV di lunedì 3 e l’assemblea popolare di martedì 4 giugno non sono che l’inizio di una battaglia. Residenti e amministratori locali non si fermeranno qui, resta poco tempo ma hanno le idee chiare.
“La puzza e la monnezza non hanno colore politico, è un problema che riguarda tutti, e tutti uniti andremo avanti” ha detto qualcuno facendo il pieno di applausi davanti ad uno striscione che recita – ricordando che in quel parcheggio abbandonato una volta c’era il Gran Teatro – “tra il teatro e la monnezza noi vogliamo la bellezza“.
Ludovica Panzerotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA