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Saxa Rubra, dai rifiuti al Gran Teatro a teatro dei rifiuti

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Il 12 agosto 2016, l’area che a Saxa Rubra aveva ospitato nei cinque anni precedenti l’imponente struttura del Gran Teatro venne definitivamente riconsegnata al proprietario, il Comune di Roma. Calava così il sipario sulla vicenda che aveva visto coinvolto il più grande teatro d’Italia costretto a chiudere nel giro di alcuni mesi per i rifiuti avuti dal Comune a continuare l’attività a causa di problemi di mera burocrazia.

Via il tendone, via le attrezzature, via le basi di cemento, l’area dove stava, nel parcheggio di Saxa Rubra, diventò subito, come nel più classico copione delle vicende romane, una landa deserta e abbandonata.

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A dicembre 2017, dopo sedici mesi di abbandono, sistemare e riaprire a  parcheggio quell’area per aumentare i posti auto a favore della stazione Saxa Rubra e dei capolinea Cotral diventa finalmente prioritario per il Consiglio del XV che nella seduta di mercoledì 13 approva un documento in tal senso. Peccato che al voto fa seguito il nulla, ad oggi è sempre una landa deserta e abbandonata.

Nel frattempo, ai vertici del XV Municipio viene in mente una diversa destinazione. Quell’area potrebbe diventare deposito giudiziario delle auto rimosse, liberando così da questa mission quei 2mila metri quadri a due passi da Ponte Milvio che a loro volta potrebbero diventare comodo parcheggio per la comunità locale alla quale un anno fa furono azzerati sessanta posti auto per un progetto flop.

Fermi tutti, arriva l’AMA

Ma mentre il pensa che ti ripensa si protrae, ecco che arriva l’AMA a romper le uova nel paniere. “Fermi tutti, in quell’area ci facciamo il centro di trasferenza dei rifiuti di Roma Nord”.

Suona più o meno così la lettera inviata al XV nella quale, dicendo esplicitamente che la decisione è stata concordata col Campidoglio (e, a quanto sembrerebbe, all’insaputa del minisindaco Simonelli), si legge: “È emersa l’idoneità all’utilizzo da parte di Ama per attività di trasbordo di rifiuti di un’area in località Saxa Rubra. Si comunica pertanto che è intenzione della scrivente amministrazione garantire l’attivazione dell’area per le suddette finalità di pubblico interesse, entro il 30 giugno”. Insomma, entro domani o poco ci manca.

E poco importa all’AMA che lì vicino ci scorra il Tevere, che a pochi passi sia presente la stazione di Saxa Rubra e i capolinea Cotral con migliaia di pendolari al giorno; poco importa che decine e decine di mezzi AMA dovranno percorrere quotidianamente via Flaminia aggravando la già disastrata situazione traffico sulla consolare: la decisione sembra esser stata presa senza via di ritorno. Urge sbrigarsi, anche perchè il centro di Saxa Rubra dovrà sostituire quello di Ponte Malnome che deve chiudere il 30 giugno.

Ma a cosa servirà questo centro “di trasbordo”, perchè decine e decine di mezzi al giorno lungo la via Flaminia? E’ presto detto: il centro sarà la meta dei camion più piccoli, quelli che a Roma Nord raccolgono circa 300 tonnellate al giorno di rifiuti, che lì si recheranno per trasbordarli su mezzi pesanti incaricati di portarli negli impianti di smaltimento, dentro e fuori il Lazio.

Quindi solo trasbordo, non trasferenza che implicherebbe la costruzione di un vero e proprio centro logistico. Questo è quanto lascia intendere AMA, con buona pace comunque dei pendolari che aspettavano che il parcheggio della stazione fosse allargato, con buona pace dei residenti di Ponte Milvio e Largo Diaz che già avevano fatto la bocca per avere un parcheggio in cambio dei sessanta posti auto azzerati un anno fa, con buona pace di via Flaminia martoriata dal traffico. Sic stantibus rebus.

Claudio Cafasso

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3 COMMENTI

  1. Mi sembra una beffa a danno dei cittadini. Anzitutto bisognerebbe capire che cos’è questa trasferenza o trasbordanza, e sarebbe il caso che l’Ama chiarisca cosa deve fare su quell’area, e probabilmente questa questione si inserisce nella grave situazione emergenziale dei rifiuti della Città, ma lasciamo perdere, sarebbe un discorso troppo lungo e complesso.
    Poi pare curioso che l’AMA si sia improvvisamente ricordata che gli serve quell’area, che non è utilizzata da 3 anni, appena ha saputo delle intenzioni del Municipio. E no, non si fa così, lo poteva dire prima, come si dice, chi tardi arriva male alloggia.
    Comunque pare che la questione sia arrivata ai Piani Alti, vedremo se almeno stavolta daranno retta ai cittadini.
    Comitato Ponte Milvio – Ambiente e Legalità

  2. Per approfondire segnalo questo articolo relativo al centro di Ponte Malnome (valle galeria) che sarà sostituito da questo nuovo a Saxa Rubra
    https://arvalia.romatoday.it/ponte-galeria/gestione-rifiuti-ponte-malnome-nulla-osta-regione-lazio-.html
    Le domande sono tante.
    Ad esempio, a Ponte malnome l’Am fissava un utilizzo di 180 giorni motivandolo con la chiusura del centro sulla Salaria ins eguito all’incendio: questo a saxa Rubra sarà definitivo, provisorio, fino a quando?
    Là si parlava solo di carico e scarico e di area ogni sera lavata. Lo si è davvero fatto? Lo si farà a Saxa Rubra?
    Le 300 tonnellate al giorno di rifuti da Roma Nord di cui parla VCB non sono poca cosa. Miasmi non ce ne saranno? Interesserebbero un’area molto vasta, considerando anche il vento (Corso Francia, Fleming, Vigna Clara, Labaro, Prima Porta, Saxa Rubra, Grottarossa, Due Ponti, Tor di Quinto, Castel Giubileo, Colle Salario, Salaria).
    Ripercussioni sulla salute sono escluse a priori?
    Politici, ops cittadini rappresentanti, e cittadini “veri” e imprenditori (es. costruttori dell’area Saxa Ribra-Grottarossa) non sono stati informati preventivamente e neppure dopo che la decisione è stata presa? Entrambi non hanno nulla da dire? Nessuno si mobilita?
    Quali le reali garanzie, almen oteoriche ma ufficiali, che il sito di saxa Rubra non si trasformi in una nuova discarica?
    Sono gradite cortesi e responsabili risposte. Grazie
    Emanuela

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