
I rotazionali, ovvero gli ambulanti che prima occupavano con i loro banchi piazzale di Ponte Milvio, hanno deciso di disertare Largo Maresciallo Diaz. E a questo punto sembra proprio che i cittadini, in particolare i residenti delle quattro palazzine che si affacciano sulla piazzetta, conoscano il territorio meglio di chi lo governa. Avevano infatti visto giusto.
Il mercatino no food che doveva sorgere a Largo Maresciallo Diaz si è infatti rivelato un vero flop, con nessun ambulante disposto a installare lì il proprio banco. Un mercato fantasma, dunque, ed un’amara constatazione pensando al disagio creato ai residenti per realizzarlo.
Tutto inizia con la Deliberazione del Consiglio del Municipio Roma XV n. 7 del 5 aprile 2017 in base alla quale “gli operatori su area pubblica” della piazza di Ponte Milvio dovevano essere spostati a Largo Maresciallo Diaz. Eccezion fatta per quattro chioschi storici che vengono lasciati dove sono mentre un quinto doveva trasferirsi anch’esso assieme agli ambulanti.
L’intenzione, stando alla delibera approvata dalla sola maggioranza, era quella di restituire decoro e vivibilità alla storica piazza di Ponte Milvio e realizzare un’area di commercio no food nel parcheggio di Largo Diaz.
Si mette dunque in moto il processo di delocalizzazione e a partire dal 15 dicembre 2017 scatta il divieto di sosta H24 per consentire i lavori che si concludono dopo pochi giorni.
Spariscono così, fra le proteste e le manifestazioni dei residenti, circa 60 posti auto e compaiono sotto le loro finestre una dozzina di stalli per banchi e una grande piattaforma in cemento per il chiosco. Poco distante, a circa cento metri, altri stalli dedicati ai mezzi degli ambulanti e riservati al carico-scarico merci.
Qualche mese di pausa, il tempo per il Consiglio Comunale di varare una delibera che riguarda la analoghe delocalizzazioni in diversi quartieri della città, e arriviamo al primo giugno 2018: tutto è pronto per gli ambulanti che possono ora posizionarsi e dare il via alla loro attività nella nuova area allestita ad hoc.
Basamento in cemento, gli archetti parapedonali bianchi e rossi e la nuova segnaletica orizzontale sull’asfalto per delimitare ogni banco li attendono mentre sul piazzale di Ponte Milvio, lì dove si sistemavano i loro banchi, spuntano fioriere in cemento.
Tutto questo avviene tra lo scontento e le proteste dei residenti, degli ambulanti stessi e persino degli operatori commerciali di Ponte Milvio. Il perchè è presto detto: ai residenti di Largo Maresciallo Diaz è stato sottratto il parcheggio con gravi disagi, facendoli sentire reclusi in casa propria; gli ambulanti hanno sofferto da subito la mancanza del “passeggio” tipico di Ponte Milvio e portatore di acquirenti mentre alcuni commercianti della piazza hanno denunciato un calo di d’affari a causa della mancanza dei banchi che fungevano da traino per le loro attività.
Dunque tutti scontenti. Soprattutto i residenti di Largo Maresciallo Diaz, che hanno fatto seguire, alle numerose proteste inascoltate, un ricorso al Tar che è stato però respinto perché il Tribunale Amministrativo ha ritenuto insussistenti i presupposti. Con buona pace di residenti ed ambulanti.
Il flop scontato
Ma cosa è successo da giugno in avanti a Largo Maresciallo Diaz? Nei mesi estivi abbiamo monitorato quello che doveva essere un mercatino no food quotidiano e non ci è sembrato proprio un grande successo: di ambulanti neanche l’ombra.
Se sulla carta ne erano previsti circa una dozzina nella realtà in questi mesi sono stati un numero davvero esiguo: uno, due al giorno, non di più. A volte zero.
Certo il periodo estivo non è un idoneo per fare statistiche; la città si svuota, le attività chiudono per ferie, le famiglie sono in vacanza. Meno normale invece è che a settembre, nonostante tutti siano tornati in città, a scuole riaperte e traffico e routine di nuovo nella norma, Largo Maresciallo Diaz sia completamente deserto.
Abbiamo monitorato l’area per dieci giorni consecutivi, dal 22 settembre a lunedì 1 ottobre, e la situazione che abbiamo trovato è stata sempre la stessa: uno, due banchi al massimo se non a volte anche zero. Unica presenza costante è la pattuglia della Polizia Locale a presidiare il mercato fantasma.
Parlano i residenti
A Filippo Gelosi, uno dei residenti che più si è attivato contro questa delocalizzazione, abbiamo chiesto per quale motivo secondo lui questo mercatino non è decollato.
“Largo Diaz non è un’area commerciale ma residenziale; qui ci sono tre condomini ed un liceo, il passaggio pedonale è quasi inesistente. Questa è sempre stata un’area parcheggio per residenti e frequentatori di Ponte Milvio e basta. Gli ambulanti hanno bisogno di un elevato transito pedonale che qui non c’è mai stato e che non c’è tuttora, soprattutto adesso che sono stati eliminati pure una sessantina di posti auto“.
“Fin dall’inizio sia noi che i rotazionali abbiamo fatto presente al Municipio XV che tutto ciò sarebbe costato disagi e inutile dispendio di denaro pubblico per i lavori. Ma le nostre proposte alternative – sostiene Gelosi – non hanno trovato la giusta attenzione dall’amministrazione. Il risultato è purtroppo sotto gli occhi di tutti“.
Chiediamo quindi al nostro interlocutore se secondo lui oggi Ponte Milvio, senza ambulanti, abbia acquistato un aspetto migliore e se la loro delocalizzazione abbia risolto i problemi della piazza.
“A mio avviso – ci risponde – il miglioramento connesso alla rimozione degli ambulanti è stato marginale. Se la piazza è più bella è solo grazie al vivaio che ha riqualificato le aiuole centrali posizionando piante e fiori. Ma traffico e caos sono sempre gli stessi. Ad esempio, nonostante il divieto di fermata sull’intero lato ex ambulanti, le auto continuano ad essere parcheggiate ovunque“.
E dopo il no del Tar cosa avete intenzione di fare? Gli chiediamo. “Proseguire nel portare avanti le nostre proposte evidenziando come ancora di più nella pratica l’intervento sia risultato privo di senso in danno alla vivibilità e fruibilità dell’area e a a scapito di commercianti, residenti, studenti e insegnanti del Liceo“.
Ma non solo. “Vogliamo denunciare quanto l’operazione si sia tradotta in uno spreco di denaro pubblico a partire dalla grande pedana in cemento armato realizzata in due giorni e mai utilizzata passando per lo spreco di spazio pubblico dal momento che al massimo vediamo tre banchi sui dieci previsti, a scapito di sessanta posti auto, fino ad arrivare – conclude Filippo Gelosi – all’impiego quotidiano di una pattuglia della Polizia Locale a presidiare per mezza giornata un’area mercato vuota“.
Un passo indietro?
Palese, senza ulteriori dimostrazioni, che la delocalizzazione non abbia portato i risultati aspettati. Gli ambulanti hanno deciso di disertare Largo Maresciallo Diaz, nessun mercatino è sorto, sulla base di cemento nessun chiosco si è trasferito.
Lecito quindi chiedersi e chiedere all’amministrazione pentastellata locale: perché non fare un coraggioso passo indietro ammettendo di aver mal valutato il ritorno dell’operazione? Perchè non restituire il parcheggio e la serenità ai residenti dando nello stesso tempo la possibilità agli ambulanti di fare il loro lavoro in un sito più idoneo come, ad esempio, il mercato rionale di via Riano dove abbondano i box vuoti che potrebbero diventare rotazionali senza peraltro entrare in conflitto con gli operatori mercatali che nella maggior parte sono solo di generi alimentari?
Sono queste le domande che i cittadini vorrebbero porgere a chi ha pensato e voluto la delocalizzazione degli ambulanti da Ponte Milvio. Che, parliamoci chiaro, ci stava tutta: giusto spostarli dalla piazza ma terribilmente sbagliato convogliarli a Largo Diaz.
E’ quel che da sempre dicevano i residenti che soltanto su di un aspetto non hanno avuto ragione: sostenevano che il mercatino avrebbe causato inquinamento acustico ed atmosferico ma così non è stato: Largo Maresciallo Diaz oggi è un deserto sconsolante.
Francesca Bonanni
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Io mi soffermerei sul decoro e vivibilità di Ponte Milvio dopo lo spostamento. Sono stati lasciati due posti auto sul lato edicola uno per disabili ed uno che è praticamente un parcheggio privato del chiosco di frutta meglio noto come Er pistola. Avrete modo di vedere che lo stranamente unico posto auto rimasto è sempre occupato dal suo furgone bianco che sicuramente da decoro alla piazza. Come contribuiscono al decoro le macchine posizionate attorno all’aiuola centrale o in doppia fila dovunque. Qualche ora al giorno i vigili decidono che é ora di dare decoro alla piazza e non consentono di parcheggiare sul lato destro che fintanto che ci sono i vigili rimane libero. Ma rimangono le macchine a centro piazza ed i doppia fila che i vigili non considerano proprio in quanto evidentemente pensano di fare il loro dovere tenendo liberi questi 10 metri di piazza. Io in tutto questo ci vedo il perpetuarsi di tutte le abitudini peggiori degli amministratori pubblici. Altro che nuovo che avanza…
Non capisco: se gli ambulanti non trovano piacevole / conveniente lavorare a Largo Diaz, sono problemi loro. Ma indietro non si deve tornare, perchè Ponte Milvio era diventato uno squallido e disordinato suk di bancarelle, mentre ora è invece un’area civile, con bar e negozi, degna di un quartiere elegante.
Se qualche commerciante voleva il “traino” dei mutandari, forse è il caso che migliori la sua offerta per attrarre lui stesso clienti, oppure che cambi mestiere o quartiere.
Personalmente, ho apprezzato molto il cambiamento a Ponte Milvio, dove ora mi reco molto più spesso per una pausa dal lavoro, contribuendo al fatturato dei locali della zona (edicola, bar, etc)
E dove ha letto “tornare indietro” nel senso di riportare i banchi sulla piazza di Ponte Milvio? Mi sembra che l’articolo sia molto chiaro (e ringrazio per questo l’autore): tornare indietrosignifica restituire il parcheggio ai cittadini!
Credo sia opportuno valutare, più che l’ubicazione, la tipologia di commercio in questione: ha ancora senso – nel 2018 – pensare ad un mercato di ambulanti (non food) nel pieno centro di una zona altamente trafficata com l’area di Ponte Milvio? Con l’area del mercato di Via Riano che grida vendetta per l’abbandono in cui versa?
Non c’è nulla di più insopportabile della frase “te l’avevo detto, io”.
Ma come si fa a non utilizzarla in questa occasione?
E infatti “ve l’avevamo scritto noi” il 23 dicembre 2017 (Comitato Abitare Ponte Milvio: “Largo Diaz, un altro pasticciaccio”)
Come giustamente scrive Francesca Bonanni e come malinconicamente commentano i cittadini, non ci voleva chissà quale competenza specifica in materia di pianificazione urbanistica o di politiche per le destinazioni d’uso della città per capire che quella collocazione del commercio ambulante in quello spazio urbano era totalmente sbagliata.
Qualunque ne fosse stato l’esito, sia fosse stato accolto con entusiasmo dagli ambulanti rotazionali (dunque con occupazione massiccia e relative problematiche di degrado e congestione) sia, come è poi avvenuto, con il totale rifiuto – e la conseguente rinuncia – di quella localizzazione da parte degli ambulanti stessi.
Ancora una volta si manifesta la virulenta incapacità di questa Giunta che, in un sol colpo, è riuscita a scontentare tutti, cittadini, ambulanti e commercianti, inoltre con evidente sperpero di denaro pubblico per gli inutili lavori eseguiti per predisporre il sito e per quello che servirà per ripristinare, auspicabilmente, l’area e restituire ai cittadini residenti quei necessarissimi 60 posti macchina.
Ben fatto!!!
Per non dire del desolante spettacolo dell’inutile presidio della pattuglia della Polizia Locale, lì a controllare una pedana in cemento armato deserta, quando a pochi metri di distanza sul Piazzale Ponte Milvio continua a fare festa la sosta in triplice fila e il caos più completo che notoriamente non è possibile contrastare per “mancanza di pattuglie”.
Anche in questo caso, ulteriore spreco di denaro pubblico, poiché il presidio della Polizia Locale rappresenta chiaramente un costo per la collettività e viene malamente utilizzato.
“Ma il fine era sacrosanto!”, si difenderà l’Amministrazione, “restituire decoro alla piazza di Ponte Milvio!”.
E infatti è sotto gli occhi di tutti il “decoro restituito alla piazza”!
Solito interminabile elenco, senza dire dei chioschi (naturalmente non si parla di quelli assolutamente da tutelare perchè definiti nientemeno che “storici”, dunque con annesso diritto al parcheggio eterno del furgone) che nel favoloso PMO dovevano avere ben altro destino e ancora sono lì a fare bella mostra di sé (a proposito che ne è stato della seconda fase, quella del PMO per via Flaminia Vecchia fino a via Riano?).
Ma non apriamo nuovamente discorsi dolorosi.
Ci limitiamo a stigmatizzare, ancora una volta e con rinnovato disappunto, la disponibilità all’ascolto e la convinta adesione alle pratiche di democrazia partecipata di questa Giunta pentastellata nell’evidenza delle sue azioni di governo del territorio, come indiscutibile ed irrinunciabile patrimonio che notoriamente possiede intimamente nel proprio DNA a 5 stelle.
Paolo Salonia
Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio
A nome del comitato Ambiente e Legalità – Ponte Milvio, ho già espresso pubblicamente la mia soddisfazione per aver attuato i Piani di Massima Occupabilità nella Piazza di Ponte Milvio e nelle strade limitrofe, che ha consentito di dare alla Piazza un aspetto molto più decoroso e conforme alla legalità. Nel contempo però ho preso atto della situazione insoddisfacente creatasi per la decisione di spostare i Rotazionali su L.go M. Diaz, che ha scontentato sia i residenti che i commercianti, e ho invitato 2 volte il Municipio a prendere in considerazione una modifica di tale decisione con lettere del 19 dic. 2017 e 15 giu. 2018.
Chiedo pertanto al Municipio di farsi carico della situazione e di convocare una riunione, con la presenza di rappresentanti dei cittadini e commercianti, per esaminare le possibili alternative, e in particolare la proposta di VCB di spostare i Rotazionali all’interno del mercato di via Riano, e verificare la sua fattibilità.
Comitato Ambiente e Legalità – Ponte Milvio