Il mercatino no food che doveva sorgere a Largo Maresciallo Diaz si è rivelato un vero flop, con nessun ambulante disposto a installare lì il proprio banco. Un mercato fantasma che nonostante tutto, e non certo per colpa degli ambulanti, ha creato e continua a creare da oltre un anno notevoli disagi ai residenti.
La delocalizzazione dei banchi voluta dal Municipio XV trasferendo d’imperio gli ambulanti dal Piazzale di Ponte Milvio a Largo Maresciallo Diaz non ha portato i risultati aspettati. Lecito quindi chiedersi e chiedere all’amministrazione pentastellata locale: perché non fare un coraggioso passo indietro ammettendo di aver mal valutato il ritorno dell’operazione? Perchè non restituire il parcheggio e la serenità ai residenti dando nello stesso tempo la possibilità agli ambulanti di fare il loro lavoro in un sito più idoneo?
Dopo l’inchiesta di pochi mesi fa condotta da VignaClaraBlog.it il tema è approdato questa mattina sul TGR Lazio in un servizio firmato Andrea Marini nell’ambito della rubrica Buongiorno Regione.
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Il servizio è stato riproposto sul TGRegione delle ore 14, non so se intero o modificato.
Vicenda annosa di difficile comprensione e dunque difficoltoso dare sostegno ad una realizzazione che ha tutte le caratteristiche di una forzatura vera e propria ed anche piena di oscurità.
Stato confusionale apparente di tutti i soggetti coinvolti perché parlano usando terminologia impropria come ad esempio “posto di lavoro”??????? atteggiamento che rischia di essere controproducente perché il territorio normativo di quel settore è sconfinato ed oggi oggetto d’interesse per l’adozione della Direttiva cosiddetta “Bolkestain” sugli ambulanti e su altro contro la quale ci si sta muovendo politicamente e nelle sedi opportune.
Situazione pertanto in essere, non a caso come sostegno alle famiglie coinvolte in questo o in altra situazione di crisi esistono strumenti come il REI ed altre opportunità che nell’insieme compongono un vero salario tipo cassaintegrato. Il soggetto privilegiato che dovrebbe mettere in comunicazione queste famiglie e gli strumenti anticrisi è il Centro di Assistenza Fiscale CAF già pagato per la funzione e disponibile a risolvere questi problemi.
Una tessera di partito come già suggerito faciliterebbe molto e farebbe risparmiare tempo.