“Possiamo dichiarare ufficialmente chiuso il centro profughi Hotel Point su via Flaminia 988, aperto ufficialmente nel Luglio 2015 in temporanea sostituzione di un centro di Ciampino e poi trasformato in centro permanente con dichiarazione del Prefetto pro tempore di Roma, Franco Gabrielli, nel dicembre del 2015. Si trattava di un centro che solo Fratelli d’Italia aveva contestato all’inerzia dell’amministrazione Marino-Torquati e al Governo Renzi con uno striscione sul sottopasso di Via Flaminia”.
È quanto dichiara in una nota il responsabile romano immigrazione integrazione di Fdi Roma e consigliere in XV Municipio, Giorgio Mori, sostenendo che “la ricetta integrativa dell’allora Prefetto Gabrielli si fondava sulla creazione di microstrutture su tutto il territorio nazionale ed in ogni parte del tessuto cittadino. Tale strategia però non ha avuto successo in quanto la gravissima crisi economica che ha colpito il nostro Paese dal 2014 e il flusso incontrollato di immigrati che si è riversato nel Paese dopo la guerra in Libia si sono dimostrati un mix devastante che ha visto la creazione di focolai di tensione in ogni dove. Le forze dell’ordine inoltre non hanno risorse per coprire ogni “punto sensibile” ancor più se essi vengono disseminati su tutto il territorio urbano con conseguente dispersione di risorse sottratte alle altre criticità”.
“Consapevolmente ed in forma premeditata si era generato un vero e proprio “business dell’immigrazione” che ha visto la creazione di nuovissime coop dell’accoglienza, ma anche la riconversione di altre dedite nella Capitale al “business dei rom” che ha lucrato senza scrupoli sulla sofferenza degli immigrati e sul comprensibile rancore dei nostri connazionali messi ancora una volta in secondo piano”.
“La vicenda dell’Hotel Point – secondo Mori – è esemplare. Il gestore, la Croce Rossa, dopo aver fatto una valutazione meramente economica di opportunità, ha deciso di chiudere la struttura in quanto non rendeva a sufficienza preferendo trasferire il personale nel centro dell’ENEA da poco gestito grazie ad un provvedimento del TAR in zona Aurelia. Anche la Croce Rossa dunque ha preferito investire in un grande centro di accoglienza piuttosto che nel piccolo Hotel Point. Allo stesso modo abbiamo potuto rilevare che i proprietari delle mura hanno ripreso in mano una struttura totalmente devastata giungendo al punto di affermare di essere andati in perdita nonostante i 35 euro al giorno a persona destinati all’ente affidatario. Speriamo – conclude – che sia di lezione per tutti coloro che preferiranno l’attività di sfruttamento dell’accoglienza al turismo”.
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