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Nuovo campo rom, Chirizzi (PD): “M5S del XV non vuole che se ne parli”

campo nomadi attrezzato
immagine di repertorio
Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Osteggiato dal XV Municipio, voluto invece dal Campidoglio, dal primo ottobre doveva essere operativo ma in realtà sembra essere finito sotto una coltre di nebbia. Cosa si sa del nuovo campo rom a Roma Nord? 

Si sa che doveva nascere nel XV Municipio oppure nei limitrofi XIV o III. Così diceva il Bando di Gara indetto dal Comune di Roma per accogliere 120 nuclei familiari di etnia Rom dei quali 109  provenienti dal campo River di via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina.

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Si sa che contro questo bando il 27 luglio si schiera unanime il XV Municipio, a guida M5S, chiedendone il ritiro. Ma pochi giorni dopo, il 9 agosto, a sorpresa, contro il ritiro del bando vota a favore il Consiglio comunale a maggioranza M5S.
Si sa che il bando scadeva il 22 agosto e si sa infine che da quel giorno è calata la nebbia.

“Ad oggi non esistono informative sull’argomento. Nessuno sa, oppure nessuno dice. A partire dal Presidente del XV Municipio, Stefano Simonelli. Tutto ciò è molto grave: da un lato si evidenzia il distacco tra l’amministrazione a guida 5S con i problemi che toccano la carne viva delle persone, dall’altro emerge la mancanza di comunicazione tra giunta capitolina e dipartimenti con i Municipi.”

Così commenta la vicenda Gina Chirizzi, Consigliera PD nel Municipio XV, spiegando di aver deciso nei giorni scorsi “di presentare una interrogazione di Consiglio al Sindaco (che per essere trasmessa deve essere prima approvata dall’aula) per avere notizie formali sugli esiti del bando. Un atto dovuto a garanzia del corretto rapporto istituzionale tra Roma Capitale e il nostro Municipio.”

“Ma con grande sorpresa – fa sapere Chirizzi – ho appreso che il M5S in conferenza dei capigruppo si è opposto alla calendarizzazione dell’atto, opponendo motivi di natura burocratica. E così, rinunciando alla sua autonomia Istituzionale, la Presidente del Consiglio si è adeguata al diktat del partito al governo del Campidoglio”.

“Voglio ricordare che il Consiglio Municipale rappresenta la nostra comunità. Se il Consiglio chiede informazioni su fatti importanti del territorio, lo fa a nome e per conto dei 160mila abitanti del Municipio. Voglio anche ricordare – incalza Chirizzi – che la programmazione delle attività di Consiglio non è stabilita dall’ordine di presentazione degli atti. La politica ha il compito di riconoscere le urgenze e il dovere di mettere le Istituzioni nelle condizioni di dare risposte. La calendarizzazione, tra le altre cose, avrebbe tolto anche il Presidente Simonelli dall’imbarazzo di giustificare il vuoto di notizie.”

“Nella prossima seduta il Consiglio quindi non potrà chiedere formalmente al Sindaco cosa stanno decidendo sulla nostra testa. Il M5S non ha nessuna ansia sull’argomento – conclude – Ne prendo atto, assieme ai cittadini.”

 

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