Girata la boa, l’Olimpiade vive le sue ultime giornate fra dietrologie, frizzi e lazzi. E’ stata – e continua a esserlo – Olimpiade anche per i nostri politici, che si sono affrettati a salire sui carri dei vincitori.
Ognuno, indifferentemente a destra o a sinistra, accaparra per proprio interesse la vittoria di questo o di quell’altro atleta, tralasciando il fatto che lo sport è uno di quei settori (come la sanità, la cultura e la scuola) dimenticati dal potere centrale dello Stato quando si parla di distribuzione dané.
Per tacere delle tante questioni extra sportive che in questi giorni hanno cercato di distogliere le attenzioni dalle medaglie.
Una, di queste medaglie, l’ha conquistata un ragazzino neanche ventenne, Mattia Furlani, terzo nel salto in lungo. Criniera sbarazzina e fisico esile, il giovanotto consente all’Italia di mantenere la striscia consecutiva di medaglie conquistate a partire da Tokio, tipo ventisette giorni di fila sul podio per gli azzurri.
Erano quarant’anni che l’Italia non conquistava una medaglia nel salto in lungo, l’ultimo ad averla al collo fu Giovanni Evangelisti.
Ah, a proposito di politici… chi sarà il primo a giurare d’aver visto una balena intrufolarsi in una gara di surf olimpico? Aspettiamo di sapere se il cetaceo è filogovernativo o fa parte dell’opposizione.
Massimiliano Morelli
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