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Alluvionati Corso Francia, dopo i danni la diffida: interventi a loro spese

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E’ trascorso oltre un mese dagli allagamenti che lo scorso 8 giugno hanno interessato Roma nord riducendo Corso Francia in una piscina a cielo apertocassonetti della spazzatura trasportati come in un fiume in piena, pedoni con l’acqua fino ai fianchi e soprattutto case investite da fango e detriti.

E’ bastato un forte temporale durato poco più di un’ora a creare danni ingenti, in particolare ai residenti dei civici 149 e 189 che hanno assistito impotenti alla forza dell’acqua che nel giro di pochi minuti ha invaso le loro case.

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Ma non è la prima volta che accade

Poco meno di un metro di acqua entrò nelle loro case nell’agosto del 2018, stessa situazione solo un anno dopo quando, in piena estate, un altro temporale allagò i loro appartamenti, addirittura due metri e mezzo furono raggiunti nel 2011.

E non è certo colpa loro. Dagli anni ’60 infatti quelle palazzine sono sotto livello stradale di Corso Francia. Il manto venne infatti rialzato di circa mezzo metro per lavori inerenti la carreggiata, senza però che nessuno si preoccupasse dell’adeguamento fognario.

Nel 2013 una sentenza del Tribunale di Roma condannò il Comune a eseguire le opere necessarie ad evitare gli allagamenti, i lavori furono svolti ma evidentemente senza risolvere gran che.

La soluzione c’è, anzi ci sarebbe…

Per ovviare al problema sarebbe necessaria la deviazione del Collettore Alto Farnesina che andrebbe così ad alleggerire il carico di quello basso e ad aumentare la raccolta delle acque reflue, impedendo quindi gli allagamenti.

I lavori erano già in programma ma nell’agosto del 2016 il neo eletto Consiglio Comunale pensò bene di effettuare un assestamento di bilancio stralciando oltre 12 milioni di euro e causando così uno stop ad interventi strutturali di vitale importanza come la deviazione del Collettore Alto Farnesina. L’opera, costata nel 2009 oltre 19 milioni di euro, ancora oggi funziona per metà della sua capacità.

E così, anche a giugno 2021 le case dei civici 149 e 189 si sono allagate costringendo proprietari e affittuari a rimboccarsi le maniche per portar fuori mobili e materassi imbevuti d’acqua. Ad aiutarli furono solo i volontari di Facciamo Rete, il gruppo spontaneo e solidale nato su facebook durante la pandemia, che ancora oggi organizza iniziative di solidarietà e aiuto tra famiglie.

La diffida

La richiesta di aiuto alle istituzioni ha ricevuto invece una risposta inattesa. Oltre il danno la beffa: ai nuclei familiari coinvolti dagli allagamenti giovedì 15 luglio è stata notificata dal Municipio XV una formale diffida a  provvedere immediatamente a loro spese agli accertamenti a agli interventi necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza degli immobili.

In caso di inottemperanza sarà lo stesso Municipio a provvedere, con costi ovviamente a carico di chi ha avuto l’unica colpa di vedersi allagata casa dalla pioggia.

Per il PD è “un’ingiustizia”

Sconcerto fra le forze politiche d’opposizione che sono venute a sapere della diffida dopo, e non durante, il Consiglio straordinario tenutosi il 15 luglio proprio sugli allagamenti di Corso Francia.

Per Marcello Ribera, consigliere, e Daniele Torquati, Capogruppo del PD in Municipio XV, questa diffida è “un’ingiustizia che cozza con quanto votato in Consiglio. Durante la seduta infatti, oltre a richiedere al più presto la realizzazione dei lavori finanziati per il completamento del collettore alto Farnesina e per cui già nel 2019 abbiamo fatto votare un testo in Consiglio, abbiamo impegnato l’amministrazione a ristorare e risarcire le famiglie e i commercianti che hanno subito allagamenti. Un voto che chiedeva il giusto. L’amministrazione ha invece, ad oggi, la responsabilità di non aver provveduto alla realizzazione dei lavori sul collettore e ha il dovere di aiutare chi ha subito danni al proprio alloggio“.

Rimaniamo sconcertati da questa vicenda – concludono i due esponenti dem – e per questo nella giornata di oggi abbiamo chiesto urgentemente la convocazione della Commissione Trasparenza e protocollato una nota per fare luce sull’intera vicenda“.

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