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Ponte Milvio, il 5 Maggio della grattachecca

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Galvanica Bruni

Per anni, anzi decenni, è stato uno dei chioschi di grattachecca più apprezzati di Roma. Nel 2010 la titolare ricevette anche il “Premio Baiocco” dal XV Municipio, come attività commerciale d’eccellenza sul territorio.

Poi, un bel giorno – eravamo a maggio del 2018 – il chiosco di grattachecca di Ponte Milvio, chiuso da diverso tempo, si è stancato di vivere. Come un iceberg alla deriva, si è improvvisamente staccato dalla sede del marciapiede andando addirittura a colpire un mezzo Ama di passaggio. Nessun ferito fortunatamente, sul posto son dovuti però intervenire i Vigili del Fuoco per rimuoverne gran parte.

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E poi? Poi più nulla. la base del chiosco è rimasta sul marciapiede, come fosse trattenuta dalle radici. Probabilmente deve essere così avvinghiata al cemento che ci si è limitati, come sempre accade in questa città, a transennarla e decorarla con la rete arancione.

Una rete che nella capitale la trovi in ogni luogo: sui marciapiedi, nei giardini, lungo le strade, agli incroci.  Si apre una voragine? Nessun problema basta recintarla con la “rete arancio”. I cinghiali invadono i parchi? Niente allarmismi perché ci pensa la “rete arancio”.

Sprofonda l’asfalto, l’acqua tracima dai fossi? Nessuna preoccupazione. Bastano poche decine di metri di rete “arancio” e tutto torna come prima, o quasi. E quindi perchè no anche ad un mezzo ex chiosco di grattachecca?

Che ora giace ancora lì, dopo cinque mesi, ricordando i suoi tempi migliori. E come fosse il Manzoni, c’è chi passa e mormora: “Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro…”

Edoardo Cafasso

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