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A tu per tu con Claudia Gerini, donna mamma e attrice

claudia gerini
Claudia Gerini
Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Quel fascino felino combinato ad un talento esuberante fa di lei una delle dive più ambite del cinema italiano. Bella che toglie il fiato, e non è nemmeno la dote che colpisce di più.

Incontriamo Claudia Gerini, in una circostanza informale e di relax, in una delle poche pause dal lavoro.

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Simpatica e socievole, è una donna alla mano, come se tutti questi anni di continui successi non avessero mai intaccato la ragazzina di “Non è la Rai“.

Vive da anni sulla Cassia, a ridosso del Parco di Veio, e durante il nostro incontro ci racconta un piccolo spaccato della sua vita professionale e privata.

C’è ancora un sogno che Claudia Gerini vorrebbe realizzare?

“Questo è un periodo molto soddisfacente per me sia nel lavoro che nella vita privata, mi sento appagata ma ho ancora tanti sogni da realizzare, tanti obiettivi che vorrei raggiungere soprattutto di respiro internazionale”.

Due film nel solo 2017: Nove lune e mezza, una bella commedia al femminile nei cinema dal 12 ottobre, e Ammore e malavita, un musical tra amore e mafia, nelle sale da settembre.

C’è poi Suburra, la serie tv. Presentato alla 74° mostra del Cinema di Venezia lo scorso settembre, ha suscitato grande attenzione. Claudia veste i panni di Sara Monaschi, una donna persa tra il malaffare, la politica e il Vaticano.

E sempre nel 2017 partecipa alla trasmissione Dance Dance Dance su Foxlife, cimentandosi come ballerina in coppia con Massimiliano Vado e arriva seconda nella classifica del talent. Un anno denso di appuntamenti e di lavoro.

Oltre agli impegni sul set, Claudia Gerini mamma bada e cresce due figlie, Rosa e Linda, avute rispettivamente con il primo marito e dall’ex compagno Federico Zampaglione.

Indipendenza femminile, è dunque possibile essere donna, mamma e lavoratrice?

Sì, credo che sia possibile. Penso che tutte le donne debbano pretendere, anche quando la famiglia è molto impegnativa, di ritagliarsi del tempo per la propria realizzazione personale, che sia attraverso un lavoro o comunque un interesse di diversa natura“.

Io – sottolinea – cerco di conciliare questi aspetti con un’attenzione ovviamente particolare per le mie figlie“.

Dal 2009 in via Cassia 472, Dario D’Ambrosi dirige il Teatro Patologico, la prima scuola teatrale per ragazzi disabili psichici. Un’esperienza unica e di grande successo.

Lo scorso 6 novembre D’Ambrosi ha ricevuto a Firenze il prestigioso Premio della Fondazione Kennedy.

Lei è la madrina del Teatro Patologico, come vive questa esperienza?

Ho accolto molto volentieri la proposta di Dario D’Ambrosi, amico e professionista che stimo per il suo preziosissimo impegno” ci dice con enfasi Claudia che poi aggiunge: “ritengo che il Teatro Patologico sia una realtà molto importante sia per i ragazzi che lo frequentano che per le persone esterne che hanno la possibilità di volta in volta di essere spettatori di spettacoli veramente incredibili“.

Lei vive sulla Cassia, ombre e luci di questo quartiere…

Ho scelto Roma Nord perché è una zona ben servita, centrale ma anche molto verde. Davanti casa mia infatti si estende il parco di Veio che rappresenta un vero e proprio polmone per la città“.

Ma non mancano le ombre. Secondo Claudia Gerini “Un aspetto sicuramente dolente della zona è rappresentato dal traffico e dalla viabilità, inutile però citare il discorso della condizione delle strade perché è una problematica che riguarda tutta la capitale e non solo la Cassia.”

È prossima sulla Cassia l’apertura del Teatro Ciak. Contenta?

Un’attrice cos’altro poteva rispondere? “Sì, lo sono, è una notizia che apprendo con molto entusiasmo” afferma Claudia sostenendo che “in un periodo in cui si aprono solo attività quali ristoranti e supermercati, l’idea che nella mia zona nasca un teatro è sicuramente molto positiva.”

Prossimi progetti di lavoro? 

Ho appena finito di girare ad Ischia il film di Gabriele Muccino, che uscirà a febbraio. Fra i prossimi progetti  – ci anticipa Claudia concludendo – sicuramente la seconda serie di Suburra per Netflix ed altre novità ancora in fase di definizione“.

Romeo Difra

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