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La Storia di Vigna Clara e del Fleming in un libro

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La Storia di Vigna Clara-Fleming” è un racconto intrigante tra i quartieri di Roma Nord a cura di Sara Fabrizi. Un viaggio che svela le tracce lasciate dal tempo attraverso scoperte e ricordi dall’epoca preistorica fino ai giorni nostri.

“È un libro che vuole raggiungere chi è appassionato o curioso di scoprire il luogo in cui vive e cammina ogni giorno, chi vuole ritrovare la propria identità”, inizia a raccontarci Sara Fabrizi, giovane scrittrice romana con all’attivo oltre venti libri sulla Capitale.

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“La Storia di Vigna Clara-Fleming” si inserisce nella collana “La Storia di Roma” di Typimedia editore. “Siamo partiti 5 anni fa con il libro sul quartiere Triste-Salario – continua Sara – e si è sviluppato per andare a raccontare le micro-città che compongono Roma. Ogni quartiere ha una sua identità e tantissime storie, molte sconosciute”.

Segni di cambiamenti geologici e popoli antichi, di tradizioni e riti, di battaglie e personaggi leggendari che emergono dal passato attraverso ritrovamenti, monumenti, ruderi, ville, memorie e documenti.

Fatti accaduti in diverse epoche che l’autrice ha ricercato consultando una ricca bibliografia e che restituisce al lettore in una chiave narrativa dall’ampio respiro. “L’idea è di far immergere il lettore nel momento storico raccontato, come se leggendo si stessi vivendo quel periodo, quell’episodio, quella circostanza, infatti è tutto scritto al presente”.

Il racconto su Vigna Clara e Collina Fleming si snoda in dieci capitoli, ognuno dedicato a un periodo in particolare, dalla preistoria fino al 2021, da quando il mare ricopriva tutta la zona per arrivare agli anni della pandemia per Covid-19.

Vigna Clara e Fleming dense di storia

“Le zone fuori dai circuiti turistici come Vigna Clara e Fleming – spiega Sara – hanno tanto da raccontare. Non te lo aspetti perché sono prettamente residenziali, elitarie e poco visitate, ma quando approfondisci scopri che c’è tanto sia nella memoria locale sia nei fatti che riguardano la storia a livello più alto”.

Tra le pagine di questa raccolta ci si imbatte in scoperte straordinarie come il delfino preistorico trovato sui Monti della Farnesina, i due mammut di via Flaminia o la famosa mummia di Grottarossa: “l’unica mummia romana mai ritrovata e con una storia molto particolare. – racconta Sara – Nel ’64 si stavano facendo dei lavori lungo la via, quando la ruspa intercetta un sarcofago sotto terra, viene tirato fuori frantumato dalla violenza della macchina e smaltito rapidamente in una discarica nel timore di dover bloccare il cantiere. Un passante nel vedere i resti pensa a una vittima di omicidio e chiama i Carabinieri, così avviene la grande scoperta. Oggi la mummia è conservata a Palazzo Massimo ed è un reperto straordinario, il corpo imbalsamato di una bambina vissuta intorno al II sec d.C., che fa supporre la presenza di una comunità di seguaci di un culto orientale”.

Si scorgono, poi, i riti e i sacrifici in uso del bosco sacro a Robigo, ai margini dell’Insugherata, o le fonti ispiratrici del grande poeta Ovidio e, più tardi, di Nicolas Poussin “era innamorato della zona dei Due Ponti andava sempre verso il Castello medioevale di Tor Crescenza, oggi usato come location per eventi, per cercare ispirazione, tanto che sullo sfondo del dipinto Piramo e Tisbe, del 1651, compare proprio questo castello”.

Con un salto nel tempo, ritroviamo su via della Camilluccia la villa di Claretta Petacci, l’amante del duce. “Lo chiamano il ministero più potente, perché si pensava che entrando nelle grazie della famiglia Petacci si potesse ottenere qualche grazia in più. Venne poi abbattuta”; mentre, è ancora in piedi, la villa dell’architetto Armando Brasini, “che contribuì a dare un nuovo volto al territorio in epoca fascista, progettando varie residenze”.

Questi sono solo alcuni esempi dei tanti avvenimenti e siti culturali che caratterizzano il XV Municipio, preziosi ma spesso poco valorizzati, e che Sara Fabrizi riporta nel libro con un ritmo calzante. “La Storia di Vigna Clara-Fleming” è disponibile in tutte le librerie, nelle edicole di quartiere e negli store online. Noi vi auguriamo una buona lettura alla scoperta del nostro amato territorio.

Giulia Vincenzi

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5 COMMENTI

  1. il ritrovamento della mummia di grottarossa non è come descritto. è stata trovata durante lo scavo delle fondamenta dei palazzi siti all’incrocio via di grottarossa via cassia angolo dx uscendo da via grottarossa, poi scaricati insieme all’altra terra dello scavo alla discarica di terra posta in località giustiniana ( non è dato sapere se si sono resi conto di aver caricato il piccolo sarcofago) dove in quel periodo in un antico casale posto al bivio cassia trionfale (casale ancora esistente con accanto chiesetta) esisteva un laboratorio di ceramica artigianale di proprietà di mio zio DIODORO COSSA professore di arte e ceramista.il sarcofago ancora chiuso è stato trovato dal figlio di un dipendente che lavorava con mio zio, il ragazzo vedendo che era roba antica andò a chiamare mio zio per mostrarlo, giunto sul posto con il ragazzo e gli operai ha aperto il sarcofago e visto la mummia ancora con tutti i gioielli. a quel punto sono state chiamate le autorità. quanto detto allora è finito anche nei giornali e nel tg.
    Quanto sopra per verità storica.
    Grazie saluti Marco Donninelli

    • Gentile Marco,
      la ringrazio per la sua testimonianza diretta, sicuramente molto preziosa per ricostruire l’evento. Il ritrovamento della Mummia di Grottarossa viene raccontato dai giornali dell’epoca secondo versioni discordanti per alcuni dettagli. Nel libro mi sono attenuta a quanto riportato da diversi archeologi nelle loro pubblicazioni.
      Un cordiale saluto,
      Sara Fabrizi

  2. Ringrazio la Redazione di Vigna Clara Blog per avermi fatto sapere del volume di Sara Fabrizi sulla Storia di Vigna Clara Fleming. Vivo da quasi 60 anni al Fleming e sono un appassionato di saggi storici. Avevo notizie frammentarie della storia di questi due quartieri. Il libro ha colmato questa la cuna fornendomi notizie precise, dettagliate ed esaurienti sul nostro territorio.
    Debbo congratularmi con la giovane autrice, non solo per il contenuto, frutto di meticolose ricerche, ma anche per lo stile della scrittura, quasi appassionante come un romanzo.
    Una curiosità personale. Credo di aver capito perché sono stati trovati degli strati di sabbia durante i carotaggi in profondità per i lavori di consolidamento delle fondamenta della palazzina dove abito.
    Tutto il Lazio, nella preistoria, era ricoperto dal mare con la sola eccezione del Monte Soratte ,quello cantato da Orazio: “Vides ut alta stet nive candidum Soracte”. Sabbia marina.

    • Buongiorno Paolo, felice che abbia trovato la lettura coinvolgente e interessante allo stesso tempo. Effettivamente, quella ritrovata nei carotaggi potrebbe essere sabbia marina (relativa all’epoca pliocenica) o in alternativa una formazione di sabbia fluviale relativa all’antichissimo corso del Paleotevere – la versione preistorica del nostro grande fiume – che ha cambiato più volte “posizione”nel corso dei millenni a causa di varie vicissitudini.

      Un saluto molto cordiale
      Sara Fabrizi

  3. Anche sotto la palazzina all’angolo fra fra Via Nitti e via Flaminia (quella dove c’è la ferramenta) venne trovato uno spesso strato di sabbia durante gli scavi (1960) per le fondamenta. C’erano anche,frammiste, diverse conchiglie fossili. Ricordo anche di aver rinvenuto negli anni 60 e 70 conchiglie ed altri fossili in altri scavi nei pressi di Via Valle del del Vescovo.

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