Sull’onda dell’acceso dibattito in atto nel XX Municipio proviamo a riepilogare i fatti. Mentre in gran parte dei paesi membri dell’Unione europea esistono già da un decennio, in Italia i “Consigli dei Giovani” rappresentavano fino a pochi anni fa una piccola realtà, diffusa in alcuni ristretti ambiti locali. Quindi, al fine di promuovere la partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali, la Regione Lazio, con la legge regionale n.32 del 6.10.2003 (Giunta Storace) resa poi operativa dal 2006 (Giunta Marrazzo), ha previsto l’istituzione in ogni comune laziale (e, laddove esistenti, nei singoli municipi) dei “Consigli dei Giovani”, veri e propri organismi di rappresentanza democratica di tutti i giovani residenti nel territorio di riferimento, con funzioni consultive di natura preventiva e obbligatoria su tutti gli atti amministrativi varati dal Comune (o dal Municipio) che a vario titolo coinvolgono i giovani stessi.
Ai sensi della legge regionale, il Consiglio dei Giovani ha le seguenti funzioni:
a) promuovere la partecipazione dei giovani alla vita politica ed amministrativa;
b) facilitare la conoscenza dell’attività e delle funzioni dell’ente locale di appartanenza;
c) promuovere l’informazione rivolta ai giovani;
d) elaborare progetti coordinati da realizzare in collaborazione con organismi analoghi previsti in altri comuni;
e) seguire e suggerire l’attuazione dei programmi e degli interventi rivolti ai giovani nell’ambito locale di riferimento.
L’istituzione del Consiglio dei Giovani nel XX Municipio viene annunciata a Luglio 2007 con un comunicato stampa congiunto (leggi VignaClaraBlog del 25.7.07) di Marco Perina, Marco Petrelli e Francesco Scoppola, allora rispettivamente Assessore alla Cultura, Presidente del Consiglio e Presidente della Commissione Regolamento del XX Municipio che ne comunicano l’implementazione per Ottobre 2007.
A Novembre 2007 (leggi VignaClaraBlog del 16.11.07) viene presentato il Regolamento attuativo contestualmente alla notizia che l’implementazione sarebbe slittata a Marzo 2008 (nel frattempo altri Municipi di Roma, quali il VI, il X ed il XVII aderiscono all’iniziativa della Regione Lazio).
A Febbraio 2008 VignaClaraBlog lancia l’appello “salviamo il consiglio dei giovani” paventando, come poi avviene, che la vicina tornata elettorale faccia di nuovo slittare la creazione di questo istituto. Ed infatti da lì a poco si viene a sapere che, a causa dello scioglimento del Consiglio Municipale, le elezioni per il Consiglio dei Giovani slittano di nuovo, questa volta ad Ottobre 2008 (leggi VignaClaraBlog dell’8.2.08)
A Luglio 2008, si dovrebbe riunire il ‘Tavolo della Partecipazione’, organo interno del Municipio composto da esponenti della maggioranza e della minoranza, che sovrintende a tutte le operazioni, compresa quella in argomento. Ma il “tavolo” non si riunisce, né allora né mai.
Nel frattempo la Regione Lazio delibera a favore del XX Municipio un finanziamento di 8.000 euro per gestire le procedure di promozione, gestione, consultazione ed istituzione del Consiglio dei Giovani, importo che andrà perso nel caso in cui tali procedure non vengano concluse entro Febbraio 2009.
Il resto è storia di questi giorni.
Giovedì 13 Novembre si discute nel Consiglio Municipale il testo della delibera attuativa del Consiglio dei Giovani. Il PdL presenta numerosi emendamenti ma alcune defezioni nelle sue fila fanno mancare il numero legale e la seduta viene interrotta.
Mercoledì 19 Novembre riprende la disanima dei precedenti emendamenti e degli ulteriori nel frattempo presentati sempre dal PdL. La maggioranza – nonostante l’abbandono dell’aula da parte di un suo componente che così vuole protestare contro l’atteggiamento assunto dal suo gruppo – li approva tutti. Fra questi il premio di maggioranza per la lista che ottiene il maggior numero di voti e l’inserimento del quorum minimo del 25% di partecipazione al voto affinchè l’elezione possa ritenersi valida.
Il Consiglio dei Giovani viene così alla luce nel XX Municipio, con logiche – a nostro avviso – molto politiche e molto poco giovanili.
Le opinioni delle parti: nel momento in cui pubblichiamo questo servizio il PdL del XX Municipio sembra che non abbia emesso alcun comunicato. Viceversa, i gruppi de La Destra e del Partito Democratico così si sono espressi:
comunicato di Andrea Antonini, capogruppo La Destra
comunicato di Alessandro Sterpa, capogruppo PD
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Rispondo a titolo personale ai due comunicati stampa dei capigruppo dell’opposizione sul Consiglio dei Giovani.
Si tratta di due attacchi diversi con metodi, linguaggi e contenuti diametralmente opposti che meritano risposte differenziate.
Quando il capogruppo del PD ha affermato che questo Consiglio dei Giovani diventa “una replica giovanile del teatrino politico”, forse sta parlando di sé stesso, dal momento che noi, di certo, non valutiamo la politica municipale in questi termini. E’ una mancanza di rispetto non nuova al Prof. Sterpa.
Ricordi però il cittadino del XX Municipio che se non ci sarà il Consiglio dei Giovani nel XX Municipio sarà solo per “aborto del consenziente”, dove i consenzienti sono gli unici che sino ad ora hanno dichiarato che non ci sarà un Consiglio dei Giovani, vale a dire i capigruppo dell’opposizione (tranne Pandolfi).
Il centrodestra non si è inventato nulla.
Ha semplicemente applicato il dettato dell’Allegato A del bando regionale che riporta: “I comuni aventi popolazione superiore ai 50.000 abitanti, in sede di approvazione del regolamento istitutivo, possono adottare, in luogo del sistema proporzionale, il sistema elettorale con premio di maggioranza”.
Appare risibile il “divieto di analogia” proposto da Sterpa in Consiglio, quando vorrebbe non applicare questa disciplina a municipi di 150.000 abitanti, perchè sarebbe destinata solo a comuni con almeno 50.001 abitanti.
Peraltro io stesso verificai la fattibilità con la Regione Lazio, prima dell’applicazione di questo istituto alla nostra realtà.
Se il premio di maggioranza può sembrare eccessivo, questo può essere argomento di discussione, ma un premio di maggioranza è un “premio di maggioranza”, non una “penitenza di maggioranza” ed è previsto dalla Regione.
Sul quorum è bene fare chiarezza.
Il Consigliere Sterpa sventola ogni volta la Corte dei Conti come se fosse un circoletto del PD o un suo ufficio a cui telefonare per spostare un cassonetto. Non è così. E’ una cosa seria.
Se nemmeno un giovane su quattro andrà a votare per un Consiglio dei Giovani che lo dovrà rappresentare, allora vuol dire che i giovani del XX Municipio non lo vorranno e i cittadini romani sono stufi di vedere realizzate cose che gradisce solo una minoranza qualificata, una élite di veltroniana memoria.
Allora certamente non “spenderemo soldi pubblici ad oltranza finché non si raggiungerà il quorum”, perchè non si farà e basta!! Forse la Corte dei Conti dovrebbe chiamarla proprio il Capogruppo del PD, per indagare su tutti quei baracconi autoreferenziali che sono spuntati come funghi negli anni in cui loro hanno governato la nostra sfortunata città.
In materia di integrazione hanno dato davvero il meglio di loro stessi, ma arriverà il momento per tutto!! Verrebbe di dirla come Alemanno: “Ancora parlate? Avete distrutto Roma!”
Quando poi Sterpa afferma che il PDL ha approvato una serie di modifiche che hanno stravolto il testo su cui c’era l’accordo di tutte le forze politiche, afferma una cosa che è logicamente non vera, visto quello che è successo.
Se c’era un accordo, lo dica chiaramente e dica con chi ha trattato. Oppure ha paura di fare nomi?
La smetta però di dire che i 15 eletti dovrebbero “partecipare alla definizione delle scelte politiche giovanili del municipio, ma senza derive politico-partitiche”, perchè è un non-senso, ancor più a due giorni dalle elezioni dei Giovani Democratici.
Dispiace poi ricordare gli schiamazzi del PD dovuti alla presentazione di un emendamento PDL che voleva eliminare l’incompatibilità in presenza di procedimenti penali in corso, stante il principio di “presunzione di non colpevolezza”, che è ancora saldamente un cardine del diritto penale italiano. Tutto questo mentre La Destra gridava contemporaneamente allo scandalo perchè avrebbe voluto eliminare anche la preclusione verso i condannati definitivi.
Io comprendo le ragioni che muovono l’amico “illuminato” Antonini, ma osservo che sarebbe stato difficile spiegare alla cittadinanza che dei quindicenni pluripregiudicati potessero partecipare all’amministrazione del XX Municipio.
Veniamo dunque ad Antonini a cui rispondo punto per punto.
A.A. “Lasciate spiegare a loro come mai hanno tolto dal regolamento la possibilità, da parte di giunta e consiglio, di elargire fondi per progetti votati dal consiglio dei giovani.”
ADR: Se da lato è vero che l’art. 10 del regolamento modello allegato nella legge regionale 32/2003 riferisce che:
La Giunta Comunale/Municipale può destinare una parte del bilancio Comunale/Municipale al finanziamento di iniziative da organizzare su proposta del Consiglio dei Giovani.
ebbene non si afferma certamente che questo sia un atto dovuto, specie in un momento così difficile per il bilancio comunale, ma sopratutto l’evoluzione legislativa regionale ha fatto sì che nel 2007, (Legge Regionale 7 dicembre 2007, n. 20 “Promozione degli strumenti di partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa locale”), sempre la Regione Lazio affermasse che:
elementi costitutivi e imprescindibili di un Consiglio dei Giovani in linea con quanto previsto dalle norme di riferimento europee, di seguito riassunte:
a) elezione diretta da parte di tutta la popolazione giovanile residente nel territorio di riferimento;
b) autonomia finanziaria stabilmente garantita da un soggetto terzo rispetto al Comune di riferimento, ovvero dalla Regione, unico ente avente potestà normativa e quindi in grado di definire con continuità e certezza una cornice di riferimento per tali istituzioni;
c) funzioni, sì di natura consultiva, ma di tipo preventivo e obbligatorio su tutti gli atti riguardanti i giovani che l’amministrazione comunale intende porre in essere;
d) esistenza di un regolamento tipo che, pur non essendo vincolante per i Comuni che intendono istituire tale consiglio, consenta di assicurare la necessaria omogeneità tra i consigli istituiti e favorisca la creazione di un collegamento stabile tra i vari consigli operanti in uno stesso ambito territoriale di riferimento (Provincia e Regione).
Se leggiamo bene il capo b) capiamo chi deve finanziare il Consiglio dei Giovani: “un soggetto terzo rispetto al Comune di riferimento, vale a dire la Regione”.
Ribadito anche dopo, quando si cita il finanziamento del Consiglio dei Giovani (stessa legge)
4 – Finanziamento
‐ Per l’attuazione del programma di attività il Consiglio dei Giovani si avvale del finanziamento erogato annualmente dalla Presidenza della Regione Lazio ai sensi di quanto previsto dall’articolo 6 comma 1;
‐ L’utilizzazione del finanziamento viene deliberata in piena autonomia dal Consiglio, ferma restando la gestione contabile delle relative risorse da parte dei competenti uffici comunali.
A.A. Lasciate spiegare a loro per quale motivo hanno optato per un sistema elettorale che, di fatto, toglie qualsiasi possibilità di elezione a qualsiasi lista che abbia “piccole dimensioni”, vuoi per il fatto di essere, magari, una lista di un singolo liceo, vuoi per il fatto di essere radicata solo in una porzione di territorio.
ADR: Qui si vede la profonda diversità di impostazione col PD. La tutela richiesta da Antonini è verso le liste “radicate” sul territorio, dunque politicamente già attive a prescindere dal Consiglio dei Giovani.
Con più onesta culturale, Antonini ammette che comunque si tratta di vere e proprie elezioni politiche, ma allora viene davvero il dubbio che si intenda usare questo strumento in chiave di lotta politica al Municipio. E ciò troverebbe conferma nelle parole di Antonini quando parla di “paura di subire un verdetto elettorale diverso da quello che ha decretato la vittoria di aspiranti professionisti”. Forse non è questo l’intento originario del Consiglio dei Giovani.
A.A. Lasciate spiegare a loro come mai hanno inserito una clausola, sulla quale sarà chiamata a giudicare la Regione Lazio, per la quale le elezioni non sono valide se non si raggiunge il 25 percento degli aventi diritto al voto (per intenderci: supponendo che i residenti che hanno dai 15 ai 25 anni nel XX municipio siano 40.000, devono votare – aggiungiamo “votare bene” perchè le schede nulle o bianche non “fanno quorum” – 10.000 ragazzi).
ADR: Sulle schede nulle e bianche, non c’è molto da dire. Il quorum si regge solitamente sui “voti validamente espressi”, dunque non si possono conteggiare schede bianche e e i voti nulli ,perchè non fanno parte dei voti validamente espressi.
L’esistenza del quorum è stata precedentemente analizzata e spiegata; si può discutere sull’entità del quorum, ma ad abundantiam si deve ripetere che serve come referendum per capire se i giovani del XX Municipio vogliono questo progetto oppure no. E non è vero, come dice qualcuno, che poi non ci sono delle spese a carico del contribuente dopo che il Consiglio è stato istituito perchè il bando della Regione riferisce:
Tipologie di spesa ammissibili a finanziamento, concessione ed erogazione dei finanziamenti
Si descrivono di seguito le tipologie di spesa ammissibili a finanziamento:
a) Istituzione
a.1) spese inerenti le procedure elettorali e la convocazione dei comizi (realizzazione e stampa manifesti, materiale elettorale etc.)
a.2) spese per attività istituzionali finalizzate alla informazione e diffusione sul territorio comunale dell’istituzione del consiglio;
a.3) spese per iniziative di promozione della partecipazione giovanile (convegni, eventi, manifestazioni, incontri nelle scuole etc.)
a.4) spese inerenti la costituzione e il funzionamento dei seggi elettorali (nella misura massima del 15% del finanziamento)
a.5) spese inerenti l’acquisto di beni durevoli (arredi, attrezzature informatiche etc.) da destinare all’uso esclusivo del consiglio comunale dei Giovani (nella misura massima del 50% del finanziamento, fatto salvo l’eventuale utilizzo di risorse aggiuntive derivanti da economie di spesa relative alle voci di cui ai punti a.1), a.2), a.3), a.4);
b) Gestione
b.1) spese inerenti l’attuazione del programma annuale di attività approvato dal consiglio comunale dei Giovani e ratificato dall’Amministrazione comunale;
b.2) spese inerenti la gestione della sede di cui all’articolo 10, lett. d), del regolamento tipo, l’acquisto di beni di consumo per il funzionamento del consiglio comunale dei giovani (cartucce per stampanti, materiali di cancelleria, etc.) nella misura massima del 15% del finanziamento;
b.3) eventuali spese inerenti l’acquisto, la manutenzione e il rinnovo di beni durevoli da destinare all’uso esclusivo del consiglio comunale dei giovani (nella misura massima del 30% del finanziamento).
Dunque anche la gestione è a carico della Regione, anche se magari è stato istituito un Consiglio dei Giovani dove gli eletti sono più dei votanti.
A.A. Fate spiegare loro per quale motivo la clausola di cui sopra non è prevista in nessuno dei regolamenti delle amministrazioni locali che hanno già istituito il consiglio dei giovani, nè in quelle nelle quali tali organo è costituendo.
ADR: questa non ha senso; se altri municipi intendono sviluppare progetti che possono rivelarsi inefficaci e inefficienti senza prendere opportune cautele, non vuol dire che lo deve fare il XX Municipio.
Sulle domande non riguardanti il Consiglio dei Giovani, non mi sento di rispondere.
In conclusione, mi spiace che anche Andrea Antonini abbia preferito abbandonare la sala prima delle votazioni dell’ultimo Consiglio che peraltro lo coinvolgevano anche direttamente… Speriamo che anche lui non sia stato contagiato dal virus che ha visto il Pd già più volte tornare sui suoi passi, incapace troppo spesso di andare fino in fondo, dopo aver scagliato la prima pietra.
Io sono convinto che Antonini avrà il coraggio di andare avanti, proprio adesso che nessuno ha più alcuna scusa per impedire questo progetto.
E se la Regione dovesse ritenere alcune modifiche incompatibili col progetto originario, io credo che il Municipio ne prenderà atto, ma dire che le modifiche sono state operate per impedire la costituzione del Consiglio dei Giovani, mi pare quantomeno ingeneroso.
Giorgio Mori – Consigliere gruppo PdL del XX Municipio
Ripercorrendo la storia del Consiglio dei Giovnai del XX Municpio fino a oggi, dispiace notare il non velato uso politico che i nostri “politici grandi” stanno facendo di questo consiglio ancor prima che di sia realmente operativo.
Così si snatura il significato e l’intento originario di questo organo di rappresentanza e partecipazione dei giovani alla vita politica del proprio territorio.
Chi vuole farne una strumento di lotta politica, a qualsiasi partito appartenga, dimostra in realtà di volere il male e non il bene del Consiglio dei Giovani.
Circa ai rinvii dell’avvio del Consiglio dei Giovani del XX, leggerndo con attenzione l’intera vicenda, cause e motivazioni valide come responsabilità sono rintraccaibili a destra come a sinistra come al centro dell’arco politico (e non solo municiplae o regionale).
Penso che se si crede nel Consiglio dei Giovani, l’unica urgenza sia far conoscere ai Giovani del territorio l’iniziativa e sensibilizzarli e coinvolgerli veramente attraverso una capagna informativa capillare in tutti i loro luoghi di aggregazione sul terriotorio.
Cosa che credo rappresenti la migliore risposta a ogni polemica, in particolare a quelle su quorum o non quorum, su utilità o meno del Consiglio.
Lasciate che la prola passi finalemente a loro, ai giovani del XX Municipio. Ma date loro la possibilità di rispondere responsabilmente dopo un’adeguata e oggettiva conoscenza di cosa sia (anche simbolicamente), come funzioni e quali competenza abbia il Consgilio dei Giovani. In questo senso il Consiglio dei Giovani può veramente rappresentare una sfida per tutti, politici e cittadini.
Infine, un paio di curiosità a cui forse qualcuno portà rispondere.
Oltre al XX Muncipio, anche il VI, il X e il XVII avevano aderito all’iniziativa del Consiglio dei Giovani. In questi altri municipi come si sta procedendo per istituirli, votarli, ecc? E agli altri 15 Municipi, quelli dove non del Consiglio Giovani non si parla, questa iniziativa proprio non interessa? Per quale motivo?
Angela
Potrei nuovamente ribattere, in un infinito valzer di accuse, all’amico Mori punto per punto.
Mi limiterò invece a sottolineare alcuni fatti che, più di mille chicchiere in “politichese antico”, testimoniano le intenzioni di una maggioranza che sarà presto chiamata a fare i conti con la propria arroganza.
Questa è la terza volta che questa Deliberazione viene portata in aula da dopo la stesaru ALL’UNANIMITA’ (maggioranza e opposizioni unite!!!) da parte della commissione competente – cultura, politiche giovanili e partecipazione civica; sarà forse questo il motivo per il quale il Presidente di quella commissione – cons. Giuseppe Calendino – lascia per protesta l’aula.
Sarà forse questo il motivo per il quale Sterpa afferma che un accordo – nel senso alto del termine – era stato raggiunto: odio difendere il capogruppo del PD, ma odio di più le strumentalizzazioni politiche da “azzeccagarbugli”.
Una prima volta ne viene chiesto – e approvato – il rinvio in “commissione regolamento”, affinchè venga sottoposta ad una commissione che, per compiti istituzionali, nulla ha a che vedere con la materia.
Peraltro in quell’occasione non viene specificato che le due commissioni si erano già precedentemente riunite per discutere sul regolamento in questione, salvo poi giungere ad un nulla di fatto, per l’ostracismo dimostrato dalle solite “braccia armate” di Giacomini – mi riferisco ovviamente a Casasanta, la quale, nell’occasione, ebbe a dire, con maggiore onestà intellettuale, che la PDL non era elettoralmente pronta ad affrontare l’impegno, e Pasero, il quale avanzava, in diretta telefonica con il suo presidente, una proposta di risoluzione tanto ridicola da essere da lui stesso ritirata.
La seconda volta la maggioranza si sfalda clamorosamente nel corso della votazione, facendo mancare il numero legale.
La terza volta viene partorito questo splendido prodotto amministrativo per difendere il quale candidamente si afferma che se 8.000 giovani (ipotizzando una popolazione con elettorato attivo di 40.000 soggetti) votano per il Consiglio dei Giovani, eleggono – o per meglio dire non eleggono – un organo autoreferenziale.
“L’unica cultura che riconosco è quella del pensiero che diventa azione” diceva un vecchio ed illuminato poeta americano: le azioni della PdL sono sotto gli occhi di tutti, ora occorre far tacere le trombe e permettere ai cittadini di giudicare ciò che si fa.
Andrea Antonini
andrea.antonini@hotmail.it
333.3484506
Mah!
Triste constatare nuovamente che i politici si fanno la guerra a colpi di comunicati stampa o a mezzo blog.
Rispondi tu che rispondo io, noi cittadini perdiamo la bussola.
Almeno rispondessero alle domande o ai dubbi che solleviamo, contrinuirabbero a arricchire e rendere comprensibile il dibattito e soprattutto ad alimentare quella partecipazione dei cittaidini alla politica che il Consiglio Giovani intende promuovere.
Angela ha incuriosito anche me con le domende conclusive del suo post. Che fine stann o facendo i consigli giovani degli altri municipi?
Cons. Antonini perchè ad es. lei oltre a ribattere nuovemente al suo collega Mori non ha accennato almeno una risposta alla domanda di un suo cittadino?
Porta avanti una battaglia per il Consiglio giovani e poi ignora la richiesta di un cittadino? Mi sembra un po’ contraddittorio. Pensi se Angela fosse proprio un giovane di quelli chiamati a votare per il Consiglio (in fondo potrebbe anche esserlo, non possiamo negarlo a priori), che esempio e che motivazione le darebbe?
Mi sembra un atteggiamento che… a pensar male…confermerebbe le osservazioni di Mori circa un uso politico che si vorrebbe fare del consiglio. Lei, se non ricordo male, era proponeva anche e votazioni quaesta estate, cioè nel peggior periodo per la partecipazione dei giovani. Altro segnale contradditorio?
Il Pdl non vuole affatto il Consiglio dei giovani?Potrà anche essere vero. Peggio per loro. Ma chi conduce una battaglia politica in sua difesa accoompagnandola da atteggiamenti che dimostrano scarso considerazione per l’opinone e la partecipazione dei cittadini duncia di non voler allo stesso modo il Consiglio dei GIovnai. O di volerne uno suddido dei partiti, cioè esattamente l’opposto delle intenzioni per cui il Consiglio dei Giovani è nato in molti comuni e regioni italiane.
Distinti saluti
Vincenzo