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Roma – La conferenza stampa del Comitato ‘Salviamo il San Giacomo’

Galvanica Bruni

smaria-del-popolo.jpgConferenza stampa assai movimentata questa mattina a Santa Maria del Popolo. Erano presenti anche Oliva Salviati e sua figlia Polimnia Attolico Trivulzio, eredi dirette del cardinale Antonio Maria Salviati, il benefattore al quale si deve l’ingrandimento dell’ospedale, la costruzione dell’omonima chiesa e la creazione di un vero fondo di proprietà in grado di mantenere con i propri proventi l’Arciospedale nei secoli.

Polimnia Trivulzio ha dato lettura di frasi salienti e incontrovertibili tratte da uno dei documenti datato 1601 trovato nello stesso fondo dove la settimana scorsa ho avuto modo di rintracciare copia del testamento originale, con il quale il cardinale lasciava le sue proprietà all’Arciospedale di San Giacomo degli Incurabili con la precisa volontà di mantenere l’ospedale ad uso pubblico nei secoli, vietandone la suddivisione, l’ipoteca, la vendita e la locazione, come si legge dall’originale a cura dell’avv. Bisson (clicca qui)

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Unico rappresentante dell’Amministrazione presente alla Conferenza Stampa, il consigliere del I Municipio Caratelli ha fatto presente che solo il Sindaco 21.jpgAlemanno, quale garante della sicurezza e della salute pubblica, può intervenire con un’ordinanza d’urgenza che rimandi se non altro la chiusura dell’ospedale del tempo necessario per un’organizzazione realmente compatibile con le esigenze dei malati. E se ciò non dovesse accadere, tutti i presenti, che già nel pomeriggio daranno luogo all’annunciata manifestazione “dei camici bianchi“, si sono detti pronti ad iniziare lo sciopero della fame, a partire da Marina Ripa di Meana, presente alla conferenza insieme al marito Carlo ed ai rappresentanti di Italia Nostra e del Gruppo dei Romanisti.

Nel corso della conferenza stampa, in rappresentanza del Comitato per il San Giacomo  il dottor Occhigrossi ha riferito un fatto increscioso accaduto ieri, quando si è presentato all’ospedale un giovane con forti dolori addominali, che avrebbero richiesto un immediato ricovero. Nonostante la chiusura del Pronto Soccorso, i medici hanno comunque prestato le prime cure al giovane, richiedendo urgentemente l’intervento di un’autoambulanza per il trasporto in altro ospedale, visto il divieto di ricovero già in atto al San Giacomo.
1.jpgAll’arrivo del mezzo di soccorso (tre quarti d’ora) si è creata una situazione paradossale perché il mezzo si è rifiutato di entrare nel cortile dell’ospedale e il personale del san Giacomo ha dovuto portare all’esterno il malato. Altre testimonianze fortemente partecipate hanno confermato uno stato assurdo della situazione: in particolare per quanto riguarda il  reparto di Nefrologia dove vengono seguiti i malati in dialisi e viene praticata la dialisi peritoneale ai malati terminali. A tutt’oggi non è stato presentato un piano di trasferimento per questi malati che non possono essere staccati dalle macchine che li tengono in vita e, nonostante i ripetuti inviti, nessun rappresentante della Regione è andato a parlare con i medici e con i degenti per rendersi conto della gravità della situazione.
Pare assurdo comunque che mentre si meditava la Delibera per la chiusura del San Giacomo, datata 4 agosto 2008 e  approvata il 14 agosto (!), ancora nel giugno 2008 venisse inaugurata la nuova Farmacia dotata di mezzi tecnologici sofisticati e modernissimi.
Francesca Di Castro, Gruppo dei Romanisti

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