Giovedì 11 maggio, alcuni rappresentanti del Comitato Via Vincenzo Tieri hanno consegnato in XV Municipio una petizione indirizzata tra gli altri al Presidente del Municipio, alla Commissione Ambiente e Mobilità e alla Polizia Locale, illustrandone poi i contenuti nel corso della seduta della stessa commissione. Oggetto, sicurezza stradale in Via Tieri.
Ne danno notizia Mario Carta e Giovanni Giallombardo, esponenti del Comitato, spiegando che la petizione fa parte della campagna “Via Tieri, una strada di quartiere non una pista” e ha come obiettivo quello di portare ancora una volta all’attenzione delle istituzioni la questione della sicurezza stradale in quella via, ma questa volta con la forza della firma di ben 420 cittadini.
“Via Tieri – sostengono Carta e Giallombardo – è una strada ad “alta velocità” nel senso letterale dei termini. Auto, moto e camion, facilitati dall’ampia carreggiata e da un tracciato che ricorda quello di un circuito automobilistico, sfrecciano durante tutto il giorno e di notte a grande velocità, incuranti delle strisce pedonali e senza rispettare i limiti di velocità previsti dalla legge. È una strada che nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più importante per gli automobilisti come transito a scorrimento veloce tra Cassia, Cassia bis e Braccianese. Ma la strada non scorre nel deserto. Attraversa un quartiere con abitazioni, aree verdi ed esercizi commerciali. E, quindi, con bambini, anziani, ciclisti, pedoni. Via Tieri è una “strada di quartiere” a tutti gli effetti e non una tangenziale o una “superstrada” come invece è diventata”.
Una situazione come questa è sinonimo di alto tasso di pericolosità per pedoni, ciclisti ma per gli stessi automobilisti. Un fenomeno confermato dal numero di incidenti (alcuni molto gravi) che si sono verificati nell’arco di un decennio, così come documentato dall'”Osservatorio sugli incidenti” gestito dal Comitato, e come riconosciuto in un documento votato nel lontano 2007 dal Consiglio dell’allora XX Municipio rimasto lettera morta.
“Ma vi è di più – sostengono Carta e Giallombardo – a riprova della denunciata e sussistente pericolosità nel 2013 vennero installati alcuni cartelli d’avviso di un controllo elettronico della velocità, purtroppo mai posto in essere, nonché un “rilevatore di velocità”, rimosso alcuni mesi dopo perché guasto e mai più sostituito. L’installazione dello stesso, oltre a mostrare un’iniziale sensibilità delle istituzioni cui purtroppo non è stato dato seguito, equivaleva al riconoscimento della necessità di richiamare l’attenzione e spingere gli automobilisti a moderare la velocità”.
Con questa petizione i cittadini, di cui il comitato di quartiere si fa portavoce, chiedono quindi urgenti interventi strutturali, quali attraversamenti pedonali rialzati, autovelox, isole salvapedoni, che mirino a ridurre la velocità delle auto nella loro strada.
“Più in generale – concludono i due esponenti del Comitato – ci chiediamo quando le istituzioni cominceranno ad occuparsi del vero e proprio conflitto stradale che continua a provocare morti e feriti anche lungo le strade del nostro municipio”.
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