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Corso Francia, da affittopoli ad abbandonopoli

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La lista delle abitazioni di proprietà del Comune di Roma date in affitto a canoni stracciati, resa pubblica a metà del 2015, rivelò che anche Roma Nord non era estranea al fenomeno, chiamiamolo pure scandalo “Affittopoli”.

Sedici i casi che emersero nel Municipio XV: da Corso Francia alla Camilluccia, da Tor di Quinto a Prima Porta e poi su, fino a Cesano.

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A Corso Francia emerse un piccolo stabile con tre appartamenti dei quali non venne resa nota la superfice ma solo il canone mensile: 73, 64 e 56 euro. Bazzecole per essere lì, anche se la palazzina non si presentava proprio bene e denunciava una carenza di manutenzione cronica.

E mentre il piccolo stabile assume un aspetto sempre più degradato, arriviamo a settembre del 2016 quando, preoccupate dal distacco di una guaina e da una crepa sulla facciata, le due inquiline dell’unico appartamento ancora abitato nella sera del 24 chiedono l’intervento dei Vigili del Fuoco ritenendo inagibile la loro abitazione e pericolante lo stabile.

Emerge così che già quattro anni prima lo stabile era stata oggetto di una perizia dei Vigili del Fuoco che avevano intimato al Comune di effettuare lavori di messa in sicurezza, però mai avvenuti.

Al termine del sopralluogo l’edificio non viene ritenuto inagibile e le due inquiline fanno ritorno nella loro abitazione. Il marciapiede che costeggia la palazzina viene però transennato.

Dall’affittopoli all’abbandonopoli

Le transenne trovarono giustificazione da una possibile caduta di pezzi di cornicione.
Ci si sarebbe aspettati un pronto intervento, togliamo pure pronto, un intervento.

Il finale è invece scontato. Sono trascorsi oltre sette anni e quella palazzina è sempre nelle stesse condizioni: fatiscente, transennata, dal proprietario abbandonata.

“Quella della palazzina di Corso Francia è una vicenda lunga, purtroppo lasciata in sospeso negli anni passati. Trattandosi di uno stabile di proprietà del Comune di Roma, come Municipio abbiamo di nuovo portato il caso all’attenzione del Dipartimento capitolino al Patrimonio affinché si avviino gli approfondimenti sulla struttura”.
Così commenta il presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, al quale la nostra redazione ha chiesto un aggiornamento sulla vicenda.

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6 COMMENTI

  1. Un altro caso di indicibile degrado sotto gli occhi di centinaia di migliaia di persone che percorrono ogni giorno Cordo Francia!

  2. Leggendo attentamente l’articolo ritengo che ci siano tutti i requisiti per “denunciare” il responsabile di questa grave situazione che porta un danno erariale alle casse del Comune di Roma.
    Mi sorprende che l’immobile non sia ancora stato occupato dai soliti “professionisti”.
    Trattandosi di una struttura particolarmente piccola al Comune di Roma non conviene gestirla. Una scelta logica sarebbe di metterla in vendita tramite bando d’asta, tipo case INPS.
    Questo dimostra che il Comune di Roma non è in grado di gestire, almeno alla pari, un ricco patrimonio immobiliare ed una Centrale del latte.
    “A ognuno il suo mestiere …e le pecore al lupo”. dicevano i vecchi contadini abruzzesi.

    • Vale per qualsiasi emanazione della P.A.
      La più grossa sciagura che può essere fatta a un qualsiasi ufficio pubblico è lasciargli in eredità un bene immobile. Semplicemente mancano le competenze e le procedure per poterli amministrare.

  3. Non ho davvero parole di fronte a questo caso di incredibile incuria indifferenza e degrado non solo urbano – trattandosi di una zona di pregio, da elevati costi immobiliari- ma AMMINISTRATIVO ! Però il Comune è molto vigile quando si tratta di riscuotere l’IMU e altre tasse …. Vergogna!

  4. Quella , qualche decennio fa , era l abitazione del contrabbandiere.
    ti fermavi la davanti con la vespa o la macchina , in 30 secondi , Marlboro dure , qualche 100lire e via

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