Home CRONACA Peste suina, vicina l’ordinanza per gli abbattimenti: si comincia dall’Insugherata

Peste suina, vicina l’ordinanza per gli abbattimenti: si comincia dall’Insugherata

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foto di repertorio
ArsBiomedica

Dopo il ritrovamento all’interno della Riserva Naturale dell’Insugherata, a Roma Nord, del quarto cinghiale morto per peste suina pare che nessuno, fra struttura commissariale, Regione Lazio e Campidoglio, abbia più dubbi: serve esercitare l’opzione dell’abbattimento.

Angelo Ferrari, nominato dal Governo Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA (peste suina africana), sta lavorando all’ordinanza che, a quanto si apprende, potrebbe essere ufficializzata già entro la fine della corrente settimana.

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E l’Insugherata sarà la prima area dove si procederà all’eliminazione degli ungulati per evitare che gli infetti possano uscire dalla zona rossa, spostarsi verso aree, fra Roma e Viterbo, dove sono presenti grandi allevamenti di suini e infettarli. Se ciò accadesse, decine di migliaia di capi andrebbero abbattuti.

Nel frattempo va avanti il piano messo in atto da Campidoglio e AMA dopo la riunione di martedì 10 maggio con la Regione, la Polizia Locale e i quattro municipi interessati (I, III, XVI e XV) nella quale sono stati decisi alcuni provvedimenti urgenti.

Fra i primi, mettere in sicurezza i cassonetti nelle strade più coinvolte che nel Municipio XV, a detta del minisindaco Daniele Torquati, sono via Panattoni, via dell’Acqua Traversa e via Azzarita in zona Cassia, via Frassineto a Prima Porta, via Antonio Labranca e via Giulio Galli a La Giustiniana e, infine, via Cortina d’Ampezzo.

In queste strade dovranno essere eliminati, laddove sono presenti, i cassonetti in plastica mentre i contenitori da 1.100 litri saranno sostituiti con quelli da 2.400, più difficili da rovesciare. Tra gli interventi previsti, ove possibile, anche il trasferimento delle postazioni all’interno delle aree condominiali chiuse e, dove non possibile, l’impiego di cassonetti montati su mezzi Ama, i cosiddetti squaletti, che, a fine giornata possono essere allontanati e scaricati al sicuro.

Prevista infine anche  l’installazione di recinzioni di ferro intorno ai cassonetti come già avvenuto in un primo caso in via Panattoni anche se gli altri, sempre sulla stessa strada, non sembrano essere così prossimi. La prima protezione è costata oltre 10mila euro a spese del Municipio, ha detto Torquati, con denari presi da quelli destinati alla manutenzione stradale; serve dunque che dal Campidoglio arrivino fondi ad hoc.

Infine, si ricorda che ai cittadini è stato chiesto di collaborare segnalando al numero verde della Protezione Civile Regionale 803555, attivo H24, la presenza di carcasse o di cinghiali moribondi, proprio come quello che questa mattina è stato trovato in un giardinetto in zona via Cortina d’Ampezzo.

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5 COMMENTI

  1. Alla faccia del caciocavallo….avrebbe detto Toto’! E di cosa sono fatte ste protezioni? Di uranio. pllutonio, kriptonite?

  2. Diecimilaeuro ???
    a spese nostre non del municipio
    possibile per trasparenza conoscere il nome della ditta che ha effettuato i lavori ?

  3. Per gli animalisti: se la PSA si estendesse ai suini di allevamento anziché qualche centinaio di capi sarebbe necessario abbatterne migliaia. Con ciò al danno zoologico, si creerebbe anche un danno economico. Il che, per chi passa il tempo lavorando sarebbe un problema esistenziale.

  4. Purtroppo arriva già la smentita: https://www.vignaclarablog.it/20220513105325/peste-suina-ferrari-presto-ordinanza-non-abbattimento/
    Non avevo dubbi che finisse così purtroppo. Nessuno vuol perdere i voti degli animalisti ai quali addebito lo strazio di vedere animali agonizzanti in giro per la Camilluccia e via discorrendo…
    Comunque la compromissione della filiera alimentare legata alla lavorazione delle carni suine, dai prosciutti alla pancetta vale un meno 30 miliardi. Nessuno vorrà più importare insaccati italiani con lo spettro della PSA.

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