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Una possibile miniera di litio fra Cesano e Campagnano

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Galvanica Bruni

Una miniera di litio nella Valle del Baccano, proprio al confine tra Cesano e Campagnano di Roma. E’ quanto vuole approfondire la Vulcan Energy, l’azienda australiana che ottenuto il permesso dalla Regione Lazio per le ricerche.

Coadiuvata da geologi, ora procederà con gli approfondimenti necessari a capire se davvero dalle acque geotermiche di un pozzo conosciuto dal 1975 sia veramente possibile l’estrazione del metallo.

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Un piano che, se confermato, farebbe del quadrante nord di Roma una fonte strategica e primaria per le energie rinnovabili, rendendo questa antica stazione di posta romana una delle principali sorgenti di litio da sfruttare per le batterie elettriche.

Circa tre anni di ricerche, a fronte di una spesa di 7.463 euro che, come riportato dal Corriere della Sera, garantirebbero alla Vulcan di effettuare le verifiche necessarie a valutare la potenzialità mineraria dell’area, lavorando esclusivamente su pozzi geometrici realizzati in passato senza prevedere al momento nuove perforazioni.

Un progetto quindi che, come anche ribadito dal Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, ai microfoni dell’agenzia di stampa AdnKronos, sarebbe ancora “nella fase preliminare”.

Un piano, quello della Vulcan Energy, che se davvero andasse in porto, accosterebbe questo antico cratere vulcanico alle porte di Roma ad altri fornitori mondiale di litio come Australia, Argentina e Cina, oltre a Cile e Bolivia, maggiori possessori delle riserve disponibili.

Una ricchezza del sottosuolo, e un “passo decisivo per le sfide future” ha continuato Torquati che cauto però chiarisce anche che “nel caso di una eventuale estrazione, il Municipio XV si farà parte in causa per capire quali sono esattamente le tipologie di intervento sul territorio, anche in relazione alla viabilità”.

Una “valutazione di impatto ambientale avviata per i sondaggi” ha dichiarato il Presidente che prevede “un un tempo tecnico preciso entro il quale l’azienda dovrà presentare la relazione” e che in base ai risultati “prevede un’ulteriore istruttoria che sarà poi valutata dagli uffici della Regione”.

Tutto ancora alle prime fasi quindi, ma comunque già ben monitorato da chi, come il Municipio XV e il Comune di Campagnano, in caso di estrazioni potrebbe essere direttamente interessato dagli interventi.

“In caso di sviluppi ed eventuali progetti – ha concluso Torquatiè ovvio che scatteranno i dovuti approfondimenti. Ma per ora però è ancora tutto relativo, in quanto si è alla fase di indagine e ispezione del suolo senza nessuna attività invasiva per il territorio”.

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3 COMMENTI

  1. Semplicemente orribile : la Valle del Baccano è un luogo ad alto valore sua naturalistico che paesaggistico,spero che questa sia una notizia falsa,anche perchè non si tratterebbe solo di scavare o cercare,inquinando,in aperture già presenti,ma di creare strade per i camion e infrastrutture varie.
    A questo punto,verrebbe distrutto un luogo bellissimo
    E ,se per far camminare le auto elettriche bisogna inquinare quella zona splendida,peraltro facendoci mettere le mani sopra ad un Paese straniero,neanche il nostro fosse uno in via di sviluppo,mi pare una scempiaggine.

    • Gentile signora Laura,il paese straniero di cui lei contesta è l’Australia la quale è specializzata e attrezzata quindi autorizzata allo svolgimento di tali rilievi non solo in Italia,in questo caso si l’Italia è un paese sottosviluppato in quanto non ha le tecnologie per tali rilievi, per il resto sono perfettamente d’accordo con lei sarebbe uno scenario devastante per un territorio cosi prezioso,da difendere con ogni mezzo lecito.

  2. Hai ragione Laura !
    Io credo che dopo aver bloccato l’estrazione dei giacimenti di gas ( consentendoli nella stessa area alla Croazia ed Albania ) , dopo aver fermato i rigassificatori chissàperchè , dopo aver aver tenacemente osteggiato la tap , battagliato contro l’alta velocità , minacciato guerriglie contro termovalorizzatori , dopo aver fermato estrazioni di petrolio in zona Basilicata , caspiterina come potevamo passare sopra questa cosa !!!!

    Come fare a non essere d’accordo !

    Negli altri Paesi , queste preziose miniere le statalizzano , noi invece o le blocchiamo o le vendiamo agli stranieri ; un po’ come le spiagge , capisco che se però l’Europa ce lo chiede ….
    Ogni tanto potremmo pure però mandarla affanculo !

    Adesso che poi con la “genialata” del tutto elettrico con la quale abbiamo consegnato i gioielli di famiglia alla morsa cinese , mi sembra ancor più convincente questa presa di posizione. Così oltre le fabbriche gli consegniamo anche l’assoluta egemonia nelle estrazioni.
    La Cina è primo ed assoluto produttore mondiale di batterie ed il terzo per produzione di litio ( oltre ai paesi africani da essa controllati )
    Evidentemente la “lezione” gas russo non ci ha insegnato nulla o forse siamo noi che non vogliamo imparare.

    Credo che la valle del Baccano possa essere messa in sicurezza ambientale anche con la costruzione di una miniera , sono certo che abbiamo competenze e strumenti per poterlo fare ( parlo delle Aziende ovviamente e non dei nostri Amministratori )

    Perdiamo pure un’altra occasione , tanto siamo ricchi e floridi a livello energetico
    Non si va molto lontano a colpi di bonus

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