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Rosa Oliva nominata da Mattarella Cavaliere di Gran Croce

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Galvanica Bruni

Ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina venerdì 12 marzo,  Rosa Oliva ha ricevuto l’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Celebre per il suo ricorso alla Corte Costituzionale che portò nel 1960 alla cancellazione della norma che impediva l’accesso alle donne alle principali carriere pubbliche, la Oliva si è sempre battuta a favore dei diritti femminili e contro l’oligarchia maschile radicata nella società.

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Quella di oggi è un’altra giornata storica da fissare sul calendario; ricevere l’Onorificenza dalle mani del Presidente della Repubblica è stato un grande onore oltre che una grandissima emozione – ha commentato la signora Oliva che raggiunta telefonicamente dalla nostra redazione ha aggiunto – In questi anni sono cambiate tante cose, ma dobbiamo andare avanti senza fermarci. Non possiamo più permettere che si facciano passi indietro in difesa delle donne e per l’affermazione del genere femminile, ci sono risultati che ormai meritano di essere raggiunti attraverso dei processi naturali e non attraverso la lotta.”

Solo pochi giorni fa, in occasione della Giornata Internazionale della donna, Mattarella aveva ricordato la storica sentenza della Corte Costituzionale: “Fu il ricorso di una donna tenace e coraggiosa, Rosa Oliva, a provocare la cancellazione di una norma ingiusta e discriminatoria, in palese contrasto con la Costituzione. Per sanare una ferita così grave sul piano dei diritti intervenne la Corte costituzionale, non il Parlamento: una circostanza che fa riflettere e fa comprendere quanti ritardi e resistenze culturali abbiano costellato la via dell’effettiva parità”.

Oggi, alla consegna dell’Onorificenza all’emozionatissima Rosanna, come la chiamano tutti, il Presidente della Repubblica ha ricordato ancora l’importanza di quell’evento: “L’Italia le deve riconoscenza. E’ stato un piccolo gesto che ha mosso una montagna. Complimenti e grazie davvero”.

Una battaglia, quella del ricorso alla Corte Costituzionale, fortemente voluta da una giovane ventiquattrenne che nel 1985, a piccoli passi ha fatto davvero una grande rivoluzione. Dopo essersi laureata in Scienze Politiche, vide respingere la sua domanda per la partecipazione al concorso alla carriera prefettizia perché donna.

Una domanda presentata con la consapevolezza che tra i requisiti c’era proprio l’appartenenza al sesso maschile ma con la volontà di rivoluzionare qualcosa.

 “Sapevo che come donna mi mancava il requisito scritto nel bando dell’appartenenza al sesso maschile. Fui convocata qualche tempo dopo in Commissariato dove un maresciallo, piuttosto mortificato, mi disse – Dottoressa, le devo comunicare che la sua domanda è stata respinta –  Gli chiesi di metterlo per iscritto e con quel foglietto andai dal professor Mortati, con il quale mi ero laureata.” – aveva raccontato la Oliva a Vignaclarablog.it in una delle sue interviste rilasciate alla nostra redazione.

Con quel ricorso, rifacendosi ai princìpi contenuti negli articoli 3 e 51 della Costituzione, Rosanna Oliva, residente da sempre a Vigna Clara, garantì alle donne le carriere che comportano l’esercizio di diritti e potestà politiche, come appunto la carriera prefettizia e la diplomatica.

Subito dopo, nel 1963, furono abolite tutte le altre discriminazioni, salvo l’accesso alle carriere militari, aperte solo trentasei anni dopo, nel 1999.

Una battaglia unica, combattuta da una giovane donna che da allora non ha mai più smesso di battersi a favore dei diritti femminili e contro l’oligarchia maschile radicata nella società.

Ludovica Panzerotto

 

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