Sulla vicenda del senso unico alternato in via Salk e del caos traffico venuto a crearsi fin dalle prime ore di questa mattina pesa come un macigno la storia di un cancello chiuso che se fosse stato aperto avrebbe lenito fortemente i disagi patiti da migliaia di automobilisti e dal quartiere Labaro, rimasto imbottigliato anche nelle strade secondarie.
Far scattare il senso unico alternato, dichiara Marco Tolli, dirigente del PD romano e promotore della petizione “Apriamo Via Salk” che su change.org ha raggiunto circa 1100 firme di cittadini di Labaro, è stata “una decisione irresponsabile perché non accompagnata da un piano di interventi di mitigazione del traffico veicolare e ingiustificata se pensiamo che la realizzazione di quest’opera era prevista da almeno 10 anni. Non vi era urgenza quindi, e si poteva tranquillamente organizzare più avanti, quando il traffico è minore per via della chiusura delle scuole. Ma a quanto pare nessuno controlla nulla. Ognuno fa quello che vuole perché non c’è né governo e né programmazione“.
“Inutile dire – sostiene Tolli – che se il Municipio XV e il Comune avessero aperto la strada di collegamento tra via Salk e via Valchetta Cartoni, rimuovendo il cancello abusivo che continua a rappresentare uno sfregio nei confronti della legalità e degli interessi generali, questi lavori avrebbero un impatto differente. Ma siamo al paradosso: un abuso ha messo sotto sequestro un bene pubblico, costringendo tutti i cittadini a file interminabili per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro. E le Istituzioni continuano a non vedere, macchiandosi di una complicità che mette in imbarazzo“.
“Rimuovere quel cancello, aprire la strada a tutti, è un dovere – conclude Tolli – nei confronti della legge e nei confronti dei cittadini esasperati. Altrimenti si è complici“.
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