Home CRONACA “Le cromatiche evoluzioni di Gipa, artista disabile” al MAXXI

“Le cromatiche evoluzioni di Gipa, artista disabile” al MAXXI

Dopo aver fatto del Parco Luciano Ricca, a La Giustiniana, uno spazio vivo colorandone e dipingendone le mura, Gipa sbarca al MAXXI dove nel fine settimana esporrà 44 opere.

gipa al maxxi
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Liberare i ragazzi affetti da disabilità dal “muro del silenzio” che li circonda, mostrando a tutti le incredibili capacità che ognuno di loro cova al proprio interno. È questo lo scopo dei familiari di Giampaolo Angelini, in arte Gipa, che in suo onore nel 2018 hanno fondato l’associazione di promozione sociale Gipa Fuori dalla stanza, in collaborazione con una equipe di psicologhe.

Gipa è un “ragazzone” di 44 anni che convive con una disabilità psicofisica e che ha trovato nell’arte, in particolare nella pittura, la valvola di sfogo per il suo senso di impotenza e di inadeguatezza. Da anni, infatti, Gipa comunica i suoi sentimenti attraverso la tela, dando vita a vere e proprie opere d’arte dotate di significati profondi.

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E dalla fine del 2017 li condivide con il mondo intero: risale al novembre di quell’anno la prima iniziativa organizzata dalla famiglia Angelini. Si trattava del “Progetto Cassonetto”, ideato proprio da Gipa, e consisteva nell’affissione dei suoi coloratissimi quadri di fiori sui cassonetti di Roma, per combattere con l’arte il degrado urbano che invade la Capitale. Il fine ultimo del suo lavoro, in effetti, è il ritorno alla bellezza e alla cura del bene comune, e il concetto è perfettamente espresso nei suoi disegni vivaci.

La seconda iniziativa è più recente e risale a dicembre 2018 quando, chiamati a raccolta alcuni writer doc con Gipa primus inter pares, a La Giustiniana il parco pubblico Luciano Ricca è tornato ad essere un sito vivo e colorato.

Le tappe del processo creativo di Gipa verranno ripercorse venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 febbraio nella sala “Corner” del MAXXI, in occasione della mostraColori in corso. Cromatiche evoluzioni di Gipa, un artista disabile”, organizzata dall’associazione della sua famiglia in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del II Municipio di Roma.

Il percorso espositivo sarà composto da 43 opere, ognuna delle quali rappresenta le emozioni, i pensieri e le paure di un ragazzo che attraverso l’arte si racconta, parla della sua vita e delle sensazioni che modulano le sue giornate. E tutti i quadri saranno accompagnati da una didascalia con la spiegazione del significato dell’opera.

Ad anticiparlo a VignaClaraBlog.it è il papà di Gipa, Giancarlo Angelini, che alla nostra redazione cerca di spiegare cosa significa crescere un figlio con un’invalidità grave.

“L’esperienza con Gipa è fatta di prove ed errori, di traguardi raggiunti ma sempre da riconquistare. La nostra famiglia – spiega Giancarlo – prova una fiducia incondizionata nelle psicologhe che lo seguono per cinque giorni a settimana, dalle tre alle sei ore al giorno, e che quotidianamente consentono a lui, e a noi, di non arrenderci. Per questo credo che il messaggio più importante da lanciare sia che ognuno di noi, se adeguatamente sostenuto, può scoprire in se stesso risorse, capacità e motivazioni nuove”.

E così, Gipa ha scoperto la pittura. “Aiutato dagli operatori che lo hanno sempre seguito, mio figlio ha avuto il suo primo approccio con tela e pennelli, nonostante non fosse dotato della cosiddetta ‘mobilità fine’, il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita. Con molta pazienza e dedizione è riuscito a trasferire le sue emozioni nella pittura», racconta Giancarlo.
E aggiunge: “È stata una passione scoppiata per caso, con la quale è entrato in contatto durante una delle sedute con le sue psicologhe, che organizzano tante attività diverse per stimolare la sua mente”. Ma in un attimo è nato un amore.

Ciò che Gipa preferisce della pittura, infatti, è l’impatto visivo e immediato delle forme e dei colori, “e la possibilità attraverso di essi non solo di tirare fuori i propri sentimenti, ma anche di analizzarli. All’inizio, per esempio, odiava il nero, mentre ora sta piano piano iniziando ad accettarlo. Anche se – scherza suo padre – di certo Giampaolo non ha intenzione di sottostare al nero: è una persona molto solare e ottimista”.

L’arte di Gipa, inoltre, ha una duplice funzione. Da una parte, quella “terapeutica” per se stesso. Dall’altra, quella di sensibilizzare le persone normodotate sulla questione della disabilità.

“Vorremmo che attraverso quest’esperienza si percepisca cos’è possibile tirare fuori da ragazzi come Giampaolo. Bisogna iniziare a vedere tutto il buono che possono portare nella nostra vita, senza mai arrenderci. Bisogna andare avanti, e non pensare solamente alle possibilità che i nostri figli hanno perso. Questi ragazzi hanno delle risorse incredibili, che non possiamo neanche immaginare finché non gliele lasciamo scoprire”, dice Giancarlo.

E il primo passo da fare è trovare il modo per occupare i ragazzi affetti da disabilità, dar loro il modo di sentirsi utili e soddisfatti. “Sono stufi di stare a casa, vogliono uscire, occuparsi delle mansioni quotidiane, lavorare”.

E dipingere. Perchè ogni opera di Gipa rappresenta le sue emozioni, i pensieri e le paure; attraverso la sua arte Gipa infatti si racconta e parla della sua vita e di tutte le sensazioni che modulano ogni sua giornata.
Una mostra dunque che va assolutamente vista, per capire che gli stimoli possono avere varie forme e che coglierli è sempre, per tutti, un privilegio.

Camilla Palladino

Colori in corso. Cromatiche evoluzione di Gipa, artista disabile
Sala Corner del MAXXI, via Guido Reni
inaugurazione venerdì 15 febbraio alle 18.30
sabato 11-22, domenica 11-19 / ingresso libero

 

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4 COMMENTI

  1. Domani andro’ a visitare la Mostra di Gianpaolo Angelini, in Arte Gipa. Lo conosco, e’ un ragazzo stupendo, simpatico, allegro, poliedrico. Conosco anche la sua bellissima famiglia e le due giovani psicologhe, che lo sostengono. Con il supporto dei suoi familiari delle due psicologhe ma sopratutto, con la sua irrefrenabile e determinata capacita’ di non arrendersi, Gipa riesce a trasportare nelle sue opere le sue emozioni, il suo modo di vedere la vita e di comunicare con gli altri il suo approccio alla dissbilita’. Domani sara’ di sicuro una bellissima occasione per imparare qualcosa da non dimenticare. Grazie a Gipa.

  2. Qualche giorno fa ho messo sul mio stato di WhatsApp la foto fatta a febbraio alla riflessione di Gipa sulle albe e sui tramonti. Più di una persona mi ha scritto chiedendomi chi, dove, quando l avesse composta. Più di una persona l ho indirizzata a Gipa, però, ahimè, non riescono a trovare un itinerario per vedere le opere così come è stato, ammetto in maniera fortuita, per me. Avete un programma, uno spazio fisso o cmq inonda condividire con loro? Mail to mfabiom4@gmail.com

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