Restituita al pubblico transito dopo una lunga vertenza, l’originaria via del Baiardo, a Tor di Quinto, più che una strada pare il suolo lunare. Chiamarle buche è un eufemismo, sono veri crateri che mettono a rischio gomme, cerchioni e sospensioni delle auto. Per non parlare del pericolo che corrono i centauri.
Vuoi per le piogge e vuoi perchè lì di manutenzione se n’è fatta molto raramente, da qualche mese un numero incredibile di buche mette a dura prova gli automobilisti.
Lo sanno bene i genitori che accompagnano i loro figli ai tanti circoli sportivi che si snodano lungo via del Baiardo. Lo sanno bene i ragazzi più grandi che vi si recano da soli con lo scooter e che fin dai primi metri della strada devono fare i conti con un cratere dalle dimensioni di gran lunga superiori alla media, se di media si può parlare, delle altre buche già chiuse o ancora aperte in giro per la città.
E’ proprio una condanna per via del Baiardo. Costellata da buche e sterpaglie e impreziosita da crateri, continua inoltre ad “ospitare” da sette anni la più grande discarica abusiva della capitale: sei ettari di rifiuti anche inquinanti abbandonati in un’area dimenticata da Dio e dagli uomini (delle istituzioni).
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