Home CRONACA Maxi operazione dei Carabinieri a Prima Porta: 7 pusher in manette

Maxi operazione dei Carabinieri a Prima Porta: 7 pusher in manette

Carabinieri
Galvanica Bruni

E’ stato il rumore di un elicottero a svegliare i residenti di Prima Porta. Era quello dei Carabinieri a supporto di una vasta operazione svolta a terra dai militari della Compagnia Cassia che, a conclusione di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica,  hanno dato seguito ad un`ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di otto persone, tutte residenti a Prima Porta. Sei sono stati portati in carcere, una è agli arresti domiciliari e una con provvedimento dell`obbligo di presentazione in caserma.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di cocaina. L`attività investigativa dei militari che è durata 6 mesi con l`iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone, ha permesso di infliggere un ulteriore colpo allo spaccio a Roma Nord ricostruendo uno spaccato quotidiano dell`attività criminosa posta in essere da un gruppo di cittadini nordafricani ed italiani.

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L’operazione odierna non è la prima a Prima Porta. Già a novembre 2016 l’operazione denominata “piazza pulita” aveva permesso di sgominare una banda di dodici spacciatori; a questa aveva fatto seguito il blitz di giugno 2017 che aveva permesso di mettere le manette a ben otto pusher. Arriviamo ad ottobre 2017 e sempre a Prima Porta altri cinque spacciatori finiscono dietro le sbarre. L’ultimo colpo inferto al mondo del traffico a Roma Nord risale a febbraio 2018 quando le forze dell’ordine riescono a sgominare una banda di pusher che opera intorno al Cimitero Flaminio.

Tornando all’operazione odierna, i Carabinieri hanno appurato che la banda  era capace di gestire un importante volume d`affari, nell`ordine di migliaia di euro, attraverso la vendita di diversi chili di cocaina al mese.

L`indagine ha permesso di individuare un giovane tunisino quale referente principale del gruppo, che si avvaleva di connazionali e persone fidate, anche nella sua cerchia familiare, per la gestione delle diverse piazze di spaccio, i quali a loro volta, oltre a spacciare personalmente, si avvalevano di “corrieri” per la vendita ai clienti.

Dopo una serie di arresti, avvenuti a fine 2016 con conseguenti sequestri di cocaina nella zona di Prima Porta, è scattata l`attività investigativa che ha portato gradualmente all’identificazione dei soggetti coinvolti nelle attività di spaccio.

Nel corso dell`indagine è stato possibile riscontrare come gli indagati, per evitare che le forze dell’ordine potessero scoprire le loro attività criminose, adottassero numerosi stratagemmi avvalendosi di persone incensurate per lo spaccio al dettaglio, l’utilizzo di un linguaggio criptato nel corso delle conversazioni, di schede telefoniche intestate ad utenti fittizi ovvero cambi di tragitti o dei mezzi di trasporto per ostacolare eventuali pedinamenti.

La fiorente attività stroncata a Prima Porta era organizzata in ogni suo aspetto, con la suddivisione in zone nelle quali erano individuati dei responsabili che, in caso di azioni di contrasto da parte delle forze dell`ordine, rispondevano personalmente delle perdite di droga al capo della banda.

Numerosi giovani dei diversi quartieri di Roma Nord sono risultati i principali acquirenti della banda, trattandosi perlopiù di persone che frequentavano la piazza ed i locali dove stanziavano i pusher.

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