Non si tratta della solita solfa propinata dagli artisti che vogliono arruffianarsi il pubblico nostrano. “Amo l’Italia“, “ho un legame speciale con Roma“, “quando vengo qui mi sento come a casa“: e, poi, via a dire le stesse cose per altre città o nazioni in giro per il mondo.
Patti Smith, che insieme alla sua band sarà protagonista di un concerto all’Auditorium Parco della Musica il prossimo 10 giugno, possiede davvero un rapporto speciale con il nostro paese e con la capitale.
Merito probabilmente della sua sensibilità artistica, che negli anni l’ha avvicinata sempre di più alla Grande Bellezza di cui siamo portatori più o meno sani e che ha fatto sì che entrasse profondamente in sintonia con la gente dello stivale.
Per rendersene conto basta pensare al suo 2017: dopo aver ricevuto dall’Università degli Studi di Parma una laurea ad honorem in lettere classiche e moderne, ha tenuto sempre nel capoluogo emiliano la sua personale mostra fotografica per poi omaggiare il nostro paese con il tour “Grateful” e partecipare al concerto di Natale in Vaticano.
Un amore tanto spontaneo e sincero quanto ricambiato dagli spettatori italiani, che accorrono sempre con entusiasmo ai suoi concerti e ne escono ancora più convinti ed elettrizzati.
Ed eccola di nuovo qui Patti Smith, la sacerdotessa del rock, la guerriera “senza spada e senza patria con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” che salendo sulle spalle dei giganti ha creato e regalato la bellezza del suo punk-rock a schiere di fans fedelissimi e a un nutrito manipolo di rockstar che le devono parecchio.
Eccola di nuovo dalle nostre parti, Patricia Lee Smith, che due anni fa – emozionata ed emozionando – si sostituì a quel burbero di Bob Dylan nella cerimonia dei Nobel, eccola che arriva ancora con la sua visione e il suo bagaglio di sogni, con la sua poesia e la sua durezza, con la sua voce cristallina e potente, pronta a regalarci un’altra notte memorabile sotto le stelle della Cavea.
Sul palco insieme a Patti Smith ci saranno Lenny Kaye (chitarre), Jay Dee Daugherty (batteria), Tony Shanahan (basso e tastiere) e suo figlio maggiore Jackson Smith (chitarra).
Giovanni Berti
I biglietti sono in vendita su www.ticketone.it
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E bravo il “nostro” Sor Berti: citare Bertoli per omaggiare Patty Smith! Ottimo accostamento, non c’è che dire; chapeaux.