Home ATTUALITÀ Grottarossa, progetto di don Antonio Coluccia premiato dalla Regione

Grottarossa, progetto di don Antonio Coluccia premiato dalla Regione

Don Antonio Coluccia
Galvanica Bruni

Don Antonio Coluccia alla fine ce l’ha fatta: gli ospiti della sua casa famiglia avranno i fondi necessari per partecipare a corsi della Regione e a percorsi di affiancamento e formazione. Il tutto  finalizzato all’elaborazione di un nuovo progetto di vita ed al reinserimento sociale.

Più volte abbiamo raccontato di don Antonio Coluccia – vice parroco della parrocchia San Filippo Apostolo di Grottarossa – e della sua Opera Don Giustino Onlus, ma forse qualcuno ancora non sa che a via della Giustiniana c’è una villa sequestrata alla mafia, mille metri quadri su tre piani con tre ettari di giardino,  nella quale quattro anni fa don Antonio ha aperto una casa famiglia nella quale ospita ragazzi e uomini adulti con storie tristi alle spalle, con delle viti difficili da dimenticare, tutti accomunati da una voglia di riscatto, dal desiderio di ricominciare a vivere una vita nuova.

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Non è stato quindi un caso se la Regione Lazio abbia scelto la Casa accoglienza di don Antonio per presentare i progetti vincitori del Bando Solidarietà 2017, un bando indirizzato a enti del terzo settore, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative e imprese sociali, fondazioni, istituti di patronato ed enti religiosi.

Con un investimento totale di 5,5 milioni di euro ai 45 progetti vincitori è stato assegnato un finanziamento che va da un minimo di 30mila fino a un massimo di 150mila euro.

E il secondo motivo per cui non è stato un caso che la presentazione dei vincitori sia avvenuta proprio lì è perchè il progetto “Fratello invisibile” presentato da don Coluccia è una delle 45 realtà premiate.

Fratello invisibile fornirà un servizio di unità di strada, un servizio di accoglienza diurna, strutture di accoglienza e socializzazione dedicate a persone senza fissa dimora, giovani emarginati e padri separati offrendo loro percorsi di affiancamento e formazione finalizzati all’elaborazione di un nuovo progetto di vita ed al reinserimento sociale.

È un dovere aiutare chi ha bisogno, ed è un dovere aiutare chi in questi bisogni sta investendo” ha dichiarato nel corso dell’evento Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, sottolineando che “questo della solidarietà è un bando che parla alle persone e ai diritti: si finanzia una mensa, un emporio della solidarietà, un corso di formazione; nel Lazio con questo bando e con questi 45 progetti noi sosteniamo un grande esercito che non si arrende. Io credo che sia il modo concreto per ricostruire e non perdere la speranza nel futuro”.

E Don Antonio, ai microfoni di VignaClaraBlog.it, aggiunge: “Quale posto migliore per inaugurare l’inizio di un aiuto concreto da parte della Regione? Una villa confiscata alla mafia che oggi è casa per tante persone che vogliono ritornare a vivere nella legalità. Sono molto felice di essere uno tra i 45 vincitori del bando grazie al quale posso continuare ad aiutare chi oggi vive al margine della società e per questo reso invisibile”.

“Con i corsi della Regione – conclude don Antonio –  gli ospiti della Casa famiglia avranno l’occasione e l’opportunità di reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro”.

Valentina Ciaccio

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