Problemi al Seggio Centrale in via dell’Arcadia, nella sede dell’ex Fiera di Roma. Il conteggio dei voti di preferenza dei 14 municipi in cui si è votato (quello di Ostia è commissariato e si è votato solo per il Comune) non torna, i numeri sono molto diversi da quelli registrati dalle centinaia di rappresentanti di lista ai seggi.
Si parla di buste senza verbali, di verbali aggiustati per far quadrare i conti, di seggi nei quali il presidente ha chiuso d’imperio i lavori ancor prima di concluderli rischiando la falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e l’omissione d’atto d’ufficio.
Centinaia i candidati che si affollano davanti alle commissioni presiedute ognuna da un magistrato e deputate a verificare il lavoro delle 2600 sezioni romane. Alcune commissioni hanno dovuto verificare ex novo tutte le schede di alcuni seggi mentre i candidati coinvolti spuntavano uno a uno i voti ottenuti. Una, due, tre preferenze in meno possono infatti fare la differenza, possono causare la non elezione.
Comprensibile la presenza di errori da parte degli scrutatori che hanno lavorato per ventiquattr’ore consecutive: la stanchezza e l’attività totalmente manuale possono indurre a sbagliare.
Meno comprensibile invece l’obbligo imposto loro di aprire gli scrutini subito dopo la chiusura dei seggi, sarebbe stato più normale far dare il via allo spoglio nel mattino successivo. Otto ore di riposo avrebbero garantito mente lucida, un lavoro più corretto e sicuramente più celere.
Ancora meno comprensibile l’impreparazione di numerosi scrutatori ma soprattutto di presidenti di seggio, testimoni ci riferiscono che alcuni disconoscevano perfino la possibilità del voto disgiunto.
Insomma, la macchina amministrativa che gestisce le elezioni avrebbe potuto lavorare e preparare gli addetti molto meglio. Accade ad ogni tornata, ma in questa occasione il fenomeno è molto più vistoso.
Si preannunciano ricorsi e azioni legali. A farlo è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, candidato al Campidoglio con una lista civica, che con un team di legali sta preparando una denuncia querela presso la Procura della Repubblica di Roma.
“Incredibile quanto sta accadendo in diversi municipi e quanto dovrà ancora accadere – scrive Maritato sul sito della sua associazione – nel conteggio dei voti. Sembrerebbe che alcuni scrutatori e rappresentanti di lista siano stati fermati dalle forze dell’ordine per comportamenti anomali nella gestione dello spoglio dei seggi. Addirittura in una sede di San Lorenzo sembrerebbe che sia intervenuto un funzionario del Comune per sostituirsi agli scrutatori designati per il conteggio finale dei voti“.
Tempi lunghi quindi e imprevedibili. Mentre al Seggio Centrale fanno sapere che i lavori andranno avanti anche nel corso del prossimo week-end, c’è chi teme che le preferenze saranno rese note a ridosso del ballottaggio, se non addirittura dopo.
Il rischio è concreto. Nel 2013, ad esempio, le elezioni si tennero il 26 e 27 maggio e il ballottaggio il 9 e 10 giugno e le preferenze dei municipi vennero rese note negli stessi giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La confusione in queste ultime elezioni fa parte della strategia di Renzi che spera di scoraggiare gli elettori di altri partiti dato che i suoi faranno qualunque cosa per mantenerlo in sella. Lui non è come i vecchi politicanti che negavano gli smacchi, ma paragona le elezioni al Calcio ed aspetta, perciò, di giocare il 2° tempo dato che giachetti farà miracoli!!!!
i responsabili di quanto sta succedendo vanno cercati nel governo, precisamente al ministero degli interni. non avere pensato che l’election day con due scrutini da effettuare subito dopo, per elezioni dallo spoglio complesso (voto disgiunto con riquadro candidato presidente o sindaco troppo piccolo, preferenze di genere, schede abnormi) avrebbe portato questi problemi è veramente da incapaci. bisognava limitarsi al conteggio delle comunali e rimandare al pomeriggio del giorno dopo quello dei municipi, dove guarda caso si stanno verificando le anomalie. ho visto persone cedere di schianto alle 4 del mattino quando è stata aperta la scatola delle schede rosa, signore anziane chiedere di andare a casa alle 7 perché non si reggevano più in piedi, mamme con i figli a cui badare scappare via alle 8 a operazioni ancora in corso. è stato un sequestro di persona, senza alcun genere di conforto, con i bagni delle scuole che ospitano i seggi potete immaginare in quali condizioni. ed era già stato difficile comporre il seggio. temo che per questo tipo di elezioni, con questa procedura, sarà difficile la prossima volta trovare presidenti e scrutatori che per 150 euro vengano a vivere un incubo. complimenti, bella democrazia.