In via Offanengo, a Labaro, mercoledì 7 novembre si è tenuto un presidio ed una raccolta di firme davanti l’ingresso del poliambulatorio. E’ stato uno dei tanti appuntamenti che si sono susseguiti nelle settimane precedenti con i cittadini ma che ora ha visto lo schieramento compatto di tutta la politica di zona, insieme alla Cgil e i lavoratori dell’INRCA, l’altra struttura sulla Cassia a rischio chiusura entro l‘anno.
“La nostra iniziativa – sostiene Gaetano Seminatore della sezione PdCi-FDS di Labaro che ha organizzato il presidio – ha preso piede da circa una settimana e in soli 4 giorni siamo riusciti a raccogliere ben 2mila firme. Ieri siamo venuti a conoscenza che molte attrezzature e mobili del Poliambulatorio sarebbero stati trasferiti a Ponte Milvio, per questo ci siamo opposti, rischiando di essere denunciati dalla dirigente Asl per ostruzione ai lavori”.
Quello che non viene ufficialmente detto, ma noi abbiamo raccolto una voce, è che agli operatori sanitari della Asl di Via Offanengo sarebbe stato chiesto di non partecipare al presidio cittadino per non essere coinvolti in una manifestazione di carattere “non pacifico”. A ben vedere i partecipanti, in gran parte anziani, l’aggressività sarebbe potuta avvenire solo verbalmente nei confronti di istituzioni che non ascoltano e tagliano su un servizio letteralmente vitale per la popolazione.
L’unica irruzione non prevista è stata la partecipazione del programma televisivo “Servizio Pubblico”, che ha documentato la manifestazione, fatta di voci pacifiche ma arrabbiate. Anzi, vi è stato un coinvolgimento bipartisan delle forze politiche locali, rappresentate da Marco Tolli, consigliere Pd per il XX, e Gianni Giacomini, Presidente del Municipio, che convergono verso un unico obiettivo: mantenere l’operatività della struttura e assicurare il lavoro alle 120 famiglie che rischiano di perderlo.
“Questo Poliambulatorio è stato per anni un punto di riferimento per malati ed anziani; avevamo un centro Alzheimer che funzionava perfettamente, non soltanto per la cura del malato ma anche come consultorio per le famiglie che vi avevano a che fare tutti i giorni. Di fronte alla prospettiva che il nostro ospedale chiuda il 31 dicembre, non abbiamo nessuna certezza sul nostro futuro”, dichiara a VignaClaraBlog.it un infermiere di Via Offanengo sottolineando che si tratta di una struttura che eroga oltre 60mila prestazioni l’anno, la cui chiusura sarà una grave perdita per tutta l’area di Labaro- Prima Porta e i quartieri limitrofi.
“In questo quartiere – aggiunge Marco Tolli – siamo circa 40.000 e non possiamo costringere gli anziani e i concittadini a fare 30km per andare ad Anguillara o a Tor di Quinto, con liste d’attesa lunghissime. La direzione generale della ASL Roma E deve annunciare la data di apertura del nuovo poliambulatorio. Le manifestazioni di questi giorni e la grande mobilitazione dei cittadini di Labaro e Prima Porta, animati da una legittima preoccupazione, devono trovare risposte certe da parte dei vertici dell’azienda”.
“Noi siamo anziani, veniamo qui piano piano o accompagnati, abbiamo lottato tanto per ottenere questo ambulatorio, vogliamo che rimanga qui”, ribadisce una signora del posto unendosi alle tante voci che chiedono che il Poliambulatorio rimanga nell’arco di 500 metri da quello attuale.
E via Clauzetto sembra essere ancora l’unica sede papabile.
Ma ci sono altri problemi. Il contratto d’affitto per questa nuova sede isale infatti al 2009, con la precedente gestione della Asl. Stando alle informazioni raccolte da VignaClaraBlog.it la struttura doveva essere pronta in concomitanza con la chiusura del 31 dicembre del Poliambulatorio di Via Offanengo, in modo tale da consentire lo spostamento del lavoro e di tutti i medici ed infermieri. Invece i lavori, ora previsti per il 30 gennaio 2012, non solo non sono mai stati finiti, ma neppure accennati.
“Tutto questo è solo uno sperpero di denaro, è da marzo che il Municipio chiede risposte alla direzione della ASL RM E ma non viene ascoltato” esclama il presidente Gianni Giacomini brandendo un fitto carteggio.
Ma non si accontenta Tolli che, a margine del presidio, dichiara: “Chiederemo conto del fatto al Ministro e al commissario per la sanità del Lazio Enrico Bondi attraverso una specifica interrogazione parlamentare. E’ inaccettabile che il centrodestra che governa la Regione, così come la sanità attraverso nomine politiche, non sia stato in grado in tre anni di gestire un trasloco causando quindi una vera e propria emergenza. .
Gli fa eco Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano del Prc-Federazione della Sinistra e presidente del Consiglio del XVII Municipio che, in una nota diffusa al termine del presidio, chiede: “La direzione generale dell’ASL RM E può confermare se paga anche un canone di locazione per i locali vuoti di Via Clauzetto, nei quali dovevano essere trasferiti, già dal 2009, i servizi del poliambulatorio di via Offanengo? A noi risulterebbe di sì e non sarebbe neanche il primo caso vista la polemica, da noi sollevata pochi giorni fa, sulla struttura vuota in affitto di Via San Godenzo. Insomma un bell’esempio di come una azienda pubblica dovrebbe gestire le risorse pubbliche nell’interesse dei cittadini”.
Per tutti questi motivi, venerdì alle 10.30 a Borgo Santo Spirito, sede della ASL RM E, i cittadini manifesteranno per chiedere alle istituzioni dei chiarimenti. Ed è anche prevista la presenza di Gianni Giacomini e Antonella De Giusti, presidente del XVII Municipio, nel cui territorio sta avvenendo qualcosa di analogo, sempre a cura dell’ASL RM E.
Ma questo strano connubio Giacomini-De Giusti non piace a Giovanni Barbera che tuona: “Ma che significa tutto ciò? La presidente De Giusti si sta avvicinando al PdL? Ha preso una “cantonata”, come si suole dire, per la smania di dover apparire in prima fila su tale vertenza che finora ha trascurato?”.
Il bipartisan unisce, il bipartisan divide, purchè la dialettica non allontani ancor più la politica dai cittadini il cui unico interesse è che la sanità non abbandoni le periferie di Roma Nord.
Barbara Polidori
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