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Mistero in via Due Ponti: voodoo o santeria?

Galvanica Bruni

santeria.jpgVia Due Ponti: un’arteria lunghissima che partendo dalla Cassia attraversa distese infinite di campi e pratoni fino a congiungersi con la Flaminia a una manciata di chilometri da Tor di Quinto. Intorno una zona che a eleganti palazzine alterna edifici malandati, quest’ultimi abitati in larga parte da immigrati latinoamericani e africani. E forse sarebbero proprio loro i protagonisti di un caso a dir poco stravagante che sta facendo sorgere molti interrogativi.

Questi i fatti. All’altezza dell’incrocio che collega Via Due Ponti con Via della Crescenza, proprio vicino al cantiere per il collettore fognario, ci sono stati segnalati diversi oggetti che alcuni testimoni hanno definito come “resti di riti voodoo”: bottiglie di vino e rum, bicchieri ancora pieni, piatti contenenti residui di cibo (probabilmente cous cous), mazzi di fiori, sigarette, candele e ceri votivi. Tutti ordinatamente esposti.

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Ci siamo recati sul posto e li abbiamo trovati appoggiati a una ringhiera al lato della strada, fanno bella mostra di se senza che chi ce li ha messi si sia premurato di farlo in modo che non fossero visibili ai passanti. Al contrario, se ne ricava una sorta di esibizionismo, come se si volesse far sapere che qualcuno ha compiuto un rito dal significato specifico.

Gli unici elementi che abbiamo per dare qualche connotato a questo “ritrovamento” sono gli oggetti stessi. Non è difficile individuarvi una valenza rituale: i ceri votivi, le candele e i fiori ne sono un simbolo evidente. Come si è detto, alcune testimonianze da noi raccolte tendono a indentificare questi oggetti come elementi di un rito voodoo.

Tale tradizione si è sviluppata intorno al XVII secolo nell’Africa Occidentale e si è poi propagata nel mondo come conseguenza della tratta degli schiavi. Non è una religione a tutti gli effetti, ma principalmente un rito che viene praticato durante ricorrenze quali matrimoni, nascite e morti, che dura una notte intera durante la quale si ricorre a particolari sostanze che causano episodi di allucinazioni.

Fa parte della cosiddetta magia nera, la quale, a differenza di quella bianca, fa appello a divinità demoniache per ottenere favori e poteri anche al fine di arrecare danno a cose, animali o persone.

In questo intento rientra l’uso delle Dagide, ovvero le bamboline che siamo abituati a vedere infilzate da spilli oppure bollite nell’olio bollente per le “magie d’odio”, una specie di incantesimo in cui il fantoccio diventa simbolo fisico della persona da colpire.
Alla fine del rito le Dagide vengono seppellite per essere nascoste, così come vengono nascosti tutti gli altri oggetti utilizzati.

Nel nostro caso è quindi improbabile che si tratti di voodoo, sia perché la caratteristica di tale pratica è quella di non lasciare tracce evidenti (mentre al contrario gli oggetti da noi trovati a Via Due Ponti sono stati posizionati in bella mostra), sia perché il fatto che siano state ritrovate candele rosse fa pensare che si tratti di un “rituale d’amore” (al contrario le candele nere rientrano nei “rituali d’odio”) e quindi di magia bianca, la Santeria.

Ma cos’è la Santeria? Se la magia nera fa ricorso alle divinità in modo da piegarle al proprio volere, quella bianca si sottomette alla loro volontà in segno di rispetto dell'”armonia del mondo”. In sostanza se la magia nera tende a non accettare il “disegno universale” degli dei, ribellandosi ad essi e chiamando in causa le divinità negative (Satana, Lucifero) quella bianca ne accetta le leggi e pratica rituali per omaggiarli e per ottenerne benevolenza.

In particolare i rituali dove è prevista l’offerta di viveri e bevande sono tipici della Santeria, diffusasi a Cuba e in tutto il Sud America dai discendenti degli schiavi africani e ancora praticata in quei luoghi dove è marcata la presenza di immigrati latinoamericani.

A Via Due Ponti in sostanza si sarebbe verificato un vero a proprio episodio di Santeria.

Girando per il quartiere, tra Via di Grottarossa e Via Oriolo Romano, non è raro imbattersi in abitanti di origine sudamericana che in gran numero risiedono nella zona.

VignaClaraBlog.it ha raccolto numerose dichiarazioni, sia di residenti che di persone che abitualmente la frequentano. Diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare è emerso che la preoccupazione maggiore non riguarda tanto i riti esoterici di cui sono state trovate le testimonianze, quanto il degrado che affligge il posto e di cui i resti trovati a Via Due Ponti non sarebbero che una logica conseguenza.

Alla nostra domanda su chi sarebbero gli autori del rito la risposta più comune è stata “quelli di cui si è tanto parlato ai tempi dello scandalo Marrazzo”, lasciando così intendere non tanto che la risposta andrebbe cercata fra i protagonisti della vicenda quanto nell’ambiente sommerso e ai margini della legalità degli immigrati latinoamericani che abitano in zona.

Non è un caso che una delle transessuali protagoniste dello scandalo sia morta a causa di un incendio sospetto proprio a Via Due Ponti e che questa sia di fatto la fascia di Roma tra le più frequentate da quel mondo di prostituzione che vi trova alloggio permanente.

Che ci sia un nesso tra le testimonianze di magia bianca e i numerosi latinoamericani che abitano a Via Due Ponti è una convinzione diffusa fra i residenti. Che sia il caso di approfondire con più attenzione l’episodio è un fatto altrettanto certo di cui cercheremo di farci carico.

Adriano Bonanni
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5 COMMENTI

  1. Non si tratta nè di voodoo nè di santeria, bensì di Macumba (termine improprio ma giousto per comprendere) brasiliana. Quello che definiscono cous cous è probabilmente farofa (farina di mandioca ed olio di palma rosso). L’offerta in questione, vista la bottiglia di cachaça, è devoluta a Pomba Gira, un’entità del culto quimbanda. Si tratta di una richiesta o di un’offerta e non ha nulla a che vedere con la magia nera.

  2. Grazie Andrea per le interessanti informazioni. Fa piacere leggere che qualcuno parli con cognizione di causa, senza nascondere subdolamente i propri pregiudizi dietro una pomposa quanto errata visione di culture a lui del tutto sconosciute.

  3. Molto interessante questo articolo! Sopratutto molto originale.

    Forse anche la logica aiuta:
    Nella zona non ci sono dei haitiani, dunque il voodoo non è plausibile.
    Neanche ci sono dei cubani nella zona, dunque anche la santeria è scontato.
    Rimangono i brasiliani.

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