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Vogliono una commissione speciale su Ponte Milvio

Galvanica Bruni

piazzapontemilvio.jpgA formulare questa richiesta al XX Municipio è stato il Comitato Abitare Ponte Milvio che rappresenta oltre quattrocento residenti e che, sorto appena da qualche mese, sta diventando un attivo protagonista della scena locale. La tutela della sicurezza, della legalità, del decoro e della dignità di Ponte Milvio sono i suoi obiettivi primari che persegue in ogni modo, anche con questa che parrebbe essere un’atipica richiesta.

Perché di solito le commissioni speciali, in un municipio, non sorgono a fine mandato e difficilmente sorgono su spinte esterne alla politica. Ma di questi aspetti poco importa al Comitato.

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“Mancano 10 mesi alla fine della consigliatura, dedichiamoli, per il bene della comunità, a fare cose di questo tipo” si legge nella lettera che, a firma del portavoce, Bruno Rosi, è stata consegnata al presidente del Municipio, Gianni Giacomini, al presidente del Consiglio, Simone Ariola, ai capigruppo ed a tutti i consiglieri. In modo che nessuno possa dire “non mi risulta”.

La richiesta è molto semplice: costituire una specifica Commissione consiliare finalizzata all’analisi dei problemi dell’area di Ponte Milvio e alla ricerca di azioni “atte a normalizzare l’attuale degrado”.

“L’abbiamo formulata ad ampio spettro – ci dice Bruno Rosi – in modo da cercare di affrontare problemi normativi, di indirizzo di governo, di carattere gestionale, urbanistico, di viabilità, d’arredo urbano, d’ordine, di polizia e di pulizia: tutti problemi legati alle specificità dell’area”.

La richiesta, ci spiega Rosi, è stata presentata in questi giorni anche come reazione al voto del Consiglio Municipale sul caso marciapiedi fai-da-te, voto che non è stato affatto digerito dagli aderenti al Comitato molti dei quali ipotizzano, come si legge nei numerosi commenti al nostro ultimo articolo, di organizzare una manifestazione di dissenso sulla piazza piuttosto che un percorso silenzioso in piena movida notturna. I giovani pensano invece ad un più moderno flash mob.

“Speriamo ora che il Municipio ci ascolti e metta in piedi questa Commissione che sarà luogo d’ascolto e poi d’indirizzo ed alla quale non faremo mancare le nostre valutazioni e richieste” conclude Bruno Rosi invitando nel frattempo gli iscritti al comitato a formulare con metodo le singole richieste per poterle razionalizzare in un quadro complessivo che raffiguri “il Ponte Milvio che vogliamo”.

Il tutto in attesa che la richiesta contenuta in questa lettera venga presa in esame dai venticinque destinatari e che, se accolta, non faccia la fine dell’ormai lontana e dimenticata, ma non da tutti, “commissione speciale per il nuovo regolamento municipale”: quattro mesi di lavoro, a cavallo fra il 2009 ed il 2010, di nove consiglieri e relativi gettoni di presenza buttati al vento perché, grazie all’ostracismo di alcuni, il nuovo regolamento non è mai arrivato in aula per essere discusso.  Ma questa è un’altra storia.

Claudio Cafasso
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14 COMMENTI

  1. “Ma questa è un’altra storia”….

    Non sono d’accordo: poichè, invece, la storia finisce con l’essere sempre la stessa, secondo me non sarà in questo modo che si troveranno soluzioni…

  2. Io credo che finchè la polizia non si deciderà ( e le sarà consentito di farlo ) ad assestare quattro(cento) belle e robuste manganellate sulle reni degli spacciatori prima di incarcerarli e buttare la chiave , finchè i locali che servono alcolici ai minorenni o ad adulti in già evidente stato di ubriachezza non verranno chiusi per mesi( e mesi ) , finchè i vari vomitatori e pisciatori non verranno costretti a ripulire pavimentazione e muri della piazza con spazzolone e lisciva ( anche qui , per mesi e mesi ), nulla cambierà.
    La ZTL serve solo a dargli più campo e già immagino gli sberleffi che verrebbero rivolti ad una manifestazione silenziosa nel piazzale con lanci di lazzi e lattine.
    Difficile se non impossibile imporre ordine e disciplina a quattro bulli pischelli o non , senza un minimo di autorità , non autorevolezza , non lo capirebbero.

  3. Ma com’e’ possibile che ieri alle 20 davanti alla strettoia della vineria e del jarro ci fossero sei auto in doppia fila???? Dico sei!!!!! Tutto bloccato!! Ma dove stanno i vigili!! Ponte milvio e’ una via di transito per quartieri interi. Mettete quattro paletti!!!

  4. speriamo non ci si perda in inutili burocrazie, dilazioni e furbizie.
    La commissione è una buona cosa?, allora si faccia subito. Non abbiamo più tempo de perdere, magari il tempo perso lo dobbiamo recuperare!
    Lo chiedono i cittadini ormai esausti di come è ridotta l’intera zona di Ponte Milvio e e le zone limitrofe che risentono le ripercussioni della viabilità e del degrado imperante

  5. leggendo ho l’impressione che questo comitato e i cittadini che lo compongono, stiano facendo tutto il possibile per farsi capire dalla politica, vogliono indicare al municipio un percorso fatto di condivisione o non condivisione di scelte ma comunque di DIALOGO. Tutto ciò è raro e lodevole e un buon amministratore dovrebbe saper cogliere e apprezzare lo spirito: l’ impegno per un vero risultato, per il vivere civile della comunità e non per interessi particolari. …Ma capisco che possa essere spiazzante.
    Spero per noi e per il nostro Municipio che il Presidente Giacomini sappia cogliere tale opportunità e che la Commissione si faccia e sia spunto per un approccio diverso della politica verso il cittadino. Auguri al comitato e comunque grazie per l’impegno

  6. il sig. che ha scritto a nome “aragorn”, la pensa esattamente come me. lo stato con la minor criminalita’ nel mondo, e’ lo stato di singapore. sapete come mai? li’ come punizione, usano la frusta! un giovane turista aveva sporcato con una bomboletta spray delle auto parcheggiate e fu punito con il sistema in uso a singapore. quando dopo la “cura” fu intervistato, rispose che lui non avrebbe mai piu’ preso una bomboletta in mano… nemmeno per farsi la barba! e’ possibile che non ci sia un modo per copiare questa scelta cosi’ efficace? se si pensa che le pene corporali non siano civili, si provi a pensare cosa ci sia di civile nel vomitare e urinare nel mezzo della strada che e’ di tutti! esiste in italiano un verbo che mi sembra giustifichi la mia proposta, si tratta del verbo riflessivo: “adeguarsi”! un saluto.

  7. un modo infatti c’è: organizziamo una colletta per acquistare un biglietto di sola andata per singapore per i cultori dello stato-padre-padrone.
    Sicuro di farvi una buona azione, saluto

  8. E’ assurdo che i cittadini per avere garantiti la vivibilità e la sicurezza debbano ripetutamente chiedere l’intervento del Municipio , che ignora i suoi compiti primari e in lunghi anni di amministrazione del territorio non ha mostrato alcuna volontà di affrontare i problemi e di aprire un dialogo costruttivo con i cittadini che civilmente non si limitano a protestare, ma fanno proposte e chiedono un confronto civile con tutte le istituzioni interessate.
    La commissione, che è una richiesta opportuna, potrà avere un senso se il Municipio intende finalmente confrontarsi nel merito per cercare soluzioni adeguate.

  9. I locali che spacciano droga e somministrano alcoolici
    ai minorenni, non hanno personale in regola, non rilasciano scontrini ……
    dovrebbero chiudere non per pochi giorni ma per sempre. Stanno
    rovinando centinaia di ragazzi.

  10. A me pare che l’associazione Ponte Milvio stia lavorando molto bene e che la proposta di una Commissione Municipale sia opportuna. Nella sua azione l’Associazione mostra di dare ancora fiducia a questa Amministrazione ed è giusto che così faccia per dare la possibilità ai cittadini del XX Municipio di capire fino in fondo di che pasta sia fatta.
    Eduardo Micheletti

  11. Tutti i mezzi (leciti) per cercare di risolvere la situazione fuori controllo di Ponte Milvio è la benvenuta. Ammesso che la proposta di costituire una commissione ad hoc venga accettata, questa funzionerà solo se darà ampio spazio ai cittadini e alle loro istanze. Se non verrà accettata se ne trarranno le debite conclusioni.
    Quanto alla domanda di Pietro “dove stanno i vigili?”: se lo chiedi a loro ti dicono che non ci sono soldi per presidi serali e notturni. E quindi il cittadino da chi è tutelato? Un altro problema è che vedo troppa settorialità e troppo scarico di responsabilità: la Commissione speciale potrebbe, ad esempio, essere la sede nella quale rappresentare l’esigenza di un coordinamento tra la polizia municipale e le forze dell’ordine che, se non lavorano in sinergia, continueranno a sprecare il loro tempo e il nostro denaro.

  12. Caro Cafasso ho cliccato sul rimando all’articolo del 6 aprile del 2011: “dateve ‘na regolata” https://www.vignaclarablog.it/2011040614228/xx-municipio-dateve-na-regolata/ che invitavi a leggere, nel quale ripercorri l’esperienza della Commissione per il nuovo regolamento. Ignoravo la cosa e le modalità che l’hanno vanificata. Estendo ai lettori l’invito a documentarsi potrebbero scoprire vicende davvero interessanti.
    Io, per esempio, ho scoperto quante cose d’indubbia utilità per la vita cittadina non si sono realizzate, quante opportunità per renderla più spedita e rispondente ai reali interessi dei cittadini si sono perse, e per quanto ho capito non si trova e non si tenta neanche d’individuare il colpevole. Giusto quindi l’incipit: “dateve ‘na regolata”. Ovvero quanto credete che sia possibile tirare ancora la corda.
    Le cose in aula, in commissione come nella vita, spesso, sono più decifrabili di quanto credano i camuffatori. Il fatto è che lavorare bene, finalizzare l’attività ai risultati è impegnativo, ricercare soluzioni semplici è un impegno, e “lavorare stanca” come ci ammoniva Cesare Pavese.
    Abuso dell’occasione offertami per richiamare un episodio, illuminante, accaduto il 26 febbraio 2004 nell’incontro che Papa Woytila ebbe con la sua diocesi. Da un parroco alto e grosso, credo si trattasse del tenutario di Santa Maria in Traspontina, gli fu rivolta la bonaria accusa di non conoscere il romanesco. Il Papa per tutta risposta, tra pause in parte studiate ed in parte obbligate dalle condizioni di salute, pronunciò tre locuzioni espressione della filosofia e della lingua romana:
    Volemose ‘bbene
    Semo romani
    Dàmoce da fà
    Quando il Papa parla, ed in questo è fratello a tutti i parlanti, non c’è da lambiccarsi a ricercare quale sia la volontà locutoria, c’è solo da impegnarsi a capire le parole, e questo vale anche quando celia. Cosa accadde invece dei sui enunciati rivelatori delle debolezze romane? Il sermone, a livello romano non fu compreso, l’unica cosa da fare era infatti, comprendere le parole del Vescovo ai suoi sacerdoti. Sono invece rimbalzate per giorni sulla stampa nazionale incolte, faziose e sterili polemiche sui dialetti del nord e del sud, innescando partigiane repliche del medesimo valore. Scrissi un breve articolo sul fatto.
    Mi permetto ora di riprendere quelle locuzioni, di affrancarle dalla sacralità dell’orante, d’associarle a “dateve ‘na regolata”, e di girarle poi ai nostri amministratori locali. Allora cosa vogliamo fare per la Commissione speciale? Vogliamo provare a farla? Vogliamo provare ad affrontare in maniera sistemica i problemi cittadini?
    Si certo ci sono regolamenti, consuetudini, pericolo di creazione di precedenti, e poi oggettivamente Ponte Milvio non è l’ombelico del mondo! Però, vogliamo provare, almeno una volta, ad attivare sistemi che siano “lettura e programmazione urbana”, il Municipio che altro deve fare? Allora accettiamo l’invito Volemose ‘bbene, ricordiamo che Semo romani e Dàmoce da fa.
    Bruno Rosi

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