Home ATTUALITÀ Basant Festival a Vigna Clara, la primavera arriverà

Basant Festival a Vigna Clara, la primavera arriverà

Galvanica Bruni

Domenica 6 maggio, il meteo non è stato clemente con la tradizionale festa pakistana della primavera, il Basant Festival. Proprio come un anno fa (leggi qui), anche quest’anno il maltempo ha accompagnato l’annuale appuntamento, rendendo forse ancor più proibitivo per i romani godere delle peculiarità gastronomiche ed artigianali presentate all’interno della bella cornice offerta dai giardini dell’Ambasciata pakistana che si trova su via della Camilluccia.

La musica suonava, nell’aria si sentiva il profumo delle pietanze tradizionali e alcuni stand presentavano i prodotti tipici, ma era impossibile non pensare alla pioggia battente che ha caratterizzato l’intera giornata.
Ma nonostante il tempo decisamente inclemente, Isabella Rauti – moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno – ha partecipato all’evento, così come previsto. Una breve passeggiata al riparo di fitti ombrelli, necessari come non mai.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Accogliere la primavera sotto l’acqua è forse un destino per il Basant Festival. Un vero peccato perché si tratta infatti di una bella iniziativa. I giardini dell’Ambasciata pakistana aperti ai romani con l’obiettivo di rendere realmente possibile lo scambio culturale e permettere di conoscere da vicino usi e costumi di un Paese tanto affascinante, ma anche tanto lontano.

Il Basant Festival si svolge all’inizio della primavera nella regione del Punjab, proprio tra India e Pakistan. Una vera e propria festa, dove a predominare sono i colori più sgargianti e durante la quale si fanno volteggiare alti nel cielo gli aquiloni.

Scopo del gioco degli aquiloni è far volare in alto il proprio e tagliare in volo quelli degli altri. A vincere è chi taglia il filo del penultimo aquilone rimasto in aria.
La festa viene organizzata anche qui in Italia, con gli aquiloni portati dal Pakistan, operazione che però negli ultimi mesi è diventata più complicata.

Per motivi di ordine pubblico, infatti, da tre anni il governo pakistano ha vietato la “battaglia degli aquiloni” manovrati dai bambini sui tetti delle case proprio in occasione della festa organizzata per l’inizio della primavera. A quanto pare i fili degli aquiloni sono troppo taglienti e provocherebbero incidenti, anche gravi. E proprio lo scorso marzo, la polizia pakistana ha fermato per possesso illegale di aquiloni undici bambini dai 10 ai 15 anni nella città di Lahore, nella provincia centrale del Punjab.

La cosiddetta “battaglia degli aquiloni” è ricordata anche in un celebre libro: “Il cacciatore di aquiloni” dello scrittore Khaled Hosseini. Protagonisti del romanzo due bambini di diverse etnie: Amir, un ragazzo afghano di etnia Pashtun, e Hassan, un ragazzo di etnia hazara, che con il padre Alì presta servizio nella casa di Amir. I due, che crescono a Kabul, adorano la caccia agli aquiloni. E proprio da questo evento parte l’intensa storia raccontata da Hosseini.

Ma torniamo alla festa organizzata nei giardini dell’Ambasciata del Pakistan di via della Camilluccia.

Se la pioggia battente non ha permesso a molti romani di raggiungere l’evento e ai colori tipici del Paese dell’Asia meridionale di riempire i giardini dell’Ambasciata, non si può negare il fatto che l’iniziativa rappresenti un importante momento di incontro e scambio culturale. Perché conoscere usi e costumi di un’altra popolazione è senza alcun dubbio un modo per arricchire profondamente la propria mente e il proprio spirito.

Stefania Giudice
                                     riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome