Ci scrive Vittoria M., una nostra lettrice, per segnalare che in via Capoprati, fra Ponte Duca d’Aosta ed il Ponte della Musica, “sono ancora presenti alcune baracche abusive nonostante lo sgombero ultimato da AMA e Vigili Urbani del XX Gruppo lo scorso 3 marzo. Queste sono posizionate sul canneto compreso fra il circolo di Legambiente e le rive del fiume. E’ tutto visibile anche ad occhio nudo.”
“Un cittadino – continua Vittoria – è andato a controllare ed ha parlato con l’addetto che affitta le bici, il quale ha ribadito che nonostante i Vigili avessero da poco sgombrato l’area, già dal giorno successivo i nomadi si erano nuovamente insediati sul territorio. Lo scenario si sta facendo decisamente fastidioso perché questa gente si sposta giornalmente verso piazza Mancini creando bivacco, sporcizia, accattonaggio e, soprattutto, disagio fra i residenti del quartiere Flaminio.”
“Vi chiedo dunque – conclude Vittoria – di pubblicare la mia denuncia perchè le Autorità possano esser stimolate ad intervenire con maggiore risoluzione.”
In effetti, dopo le segnalazioni di VignaClarablog.it del il 2 gennaio (leggi qui) e del 16 dello stesso mese (clicca qui) e la successiva denuncia del consigliere del II Municipio, Massimo Inches (leggi qui), la Polizia Municipale del XX Gruppo ha proceduto nei primi giorni di Marzo allo sgombero dell’insediamento abusivo sorto fra le canne della sponda del Tevere.
Sembrava che il caso fosse chiuso ma, stando alla segnalazione della nostra lettrice, il bracco di ferro pare non essere ancora finito.
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e già che ci siamo ricordiamo anche la città degli zingari che si è formata sulla via Flaminia, sul lato che porta verso Roma, perfettamente visibile a tutti , anche a quanti, dei servizi municipali, lì si sono recati nei giorni della neve per tagliare gli alberi. e dalla quale partono ogni mattina gruppi diretti verso il centro per dedicarsi alle loro abituali attività. oltre naturalmente a quella bomba biologica che alligna sotto al cavalcavia, nel lato di via Flaminia che porta dalla Rai a Labaro: nello spazio ben protetto e coperto insito sotto il cavalcavia da anni si possono vedere mobili, letti e gruppi di zingari che ci si sono fatti casa.
condivido quanto detto da marco e’ veramente indecente ricordando anche quella bella discarica a cielo aperto visibile dal treno flaminio montebello fermata tordi quinto e raggiungibile da via camposampiero