Home ARTE E CULTURA Il Globe Theatre conclude la sua accattivante stagione con “Riccardo III”

Il Globe Theatre conclude la sua accattivante stagione con “Riccardo III”

Galvanica Bruni

Il Silvano Toti Globe Theatre, la splendida struttura elisabettiana che si trova nel cuore di Villa Borghese e che dal 2003 offre al pubblico esclusivamente rappresentazioni shakespeariane, conclude la sua stagione più che brillante con Riccardo III, una delle tragedie più celebri ed evocative scritte dal bardo di Stratford-upon-Avon.  Dal 2 al 18 settembre verranno di nuovo raccontate le vicende connesse alla vita ed alla morte di Re Riccardo III grazie alla traduzione di Enrico Groppali, con l’adattamento e la regia di Marco Carniti e con il contributo di un gruppo di attori bravi e preparati.

The Life and Death of King Richard III è l’opera teatrale che conclude la prima tetralogia shakesperiana dedicata alla storia inglese, essendo la quarta parte di un discorso narrativo che include ben tre sezioni riguardanti Enrico VI. Dopo Amleto, questa è l’opera teatrale più lunga scritta da Shakespeare e l’intera tetralogia venne composta dal drammaturgo inglese all’inizio della sua carriera, probabilmente tra il 1591 e il 1592.

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Riccardo, duca di Gloucester, che appare già nella seconda parte della tetralogia, essendo uno dei personaggi più importanti della terza, in questo quarto tassello diventa l’indiscusso protagonista dell’azione. Descritto con tratti marcatamente negativi e censurabili, che lo consacrano come uno dei personaggi più memorabili dell’intera produzione shakesperiana, Riccardo è un uomo odioso e vigliacco, menzognero e sanguinario, una persona che si macchia di una serie di omicidi perseguendo lo scopo di conquistare il trono, sul quale siederà poi soltanto per un breve periodo.

In quest’opera Shakespeare drammatizza eventi storici reali e, rispetto ai suoi tempi, recenti, descrivendo in cinque atti la guerra fra le due famiglie dei Lancaster e degli York (la Guerra delle Due Rose) e la presa del potere definitiva da parte dei Tudor, culminata nel 1485 con l’ascesa al trono di Enrico VII.

Nella realtà dei fatti, Riccardo III fu un sovrano non più esecrabile dei suoi predecessori e si ritiene che Shakespeare, mettendolo in cattiva luce e lodando, in un contrasto stridente, la conquista del trono da parte di Enrico VII, abbia voluto compiacere l’allora regnante Elisabetta I, anch’ella facente parte della famiglia Tudor: a quei tempi, infatti (e non solo a quei tempi, purtroppo), accattivarsi i favori dei governanti era necessario per non vedersi stroncata la carriera. Peraltro, c’è anche da dire, se ce ne fosse bisogno, che la grandezza di Shakespeare e, in particolare la bellezza di quest’opera, annullano ogni eventuale tentativo di sminuire la produzione del bardo tirando in ballo codesta captatio benevolentiae.

Parlando dei contenuti, Riccardo III è un dramma suggestivo nel quale la tematica del sovrannaturale ricopre un ruolo fondamentale (splendida la scena terza del quinto atto, nella quale i fantasmi delle persone uccise da Riccardo vengono a visitarlo) ed è assolutamente sublime il modo in cui Shakespeare pennella la personalità di Riccardo attraverso le parole che gli fa pronunciare: “…io, che son deforme, non finito, mandato anzi tempo in questo spirante mondo, senza che m’avessi neppur plasmata a mezzo la forma, questa così azzoppata e storpia che i cani m’abbaiono contro…e così, dal momento che non riuscirei davvero a far l’innamorato…ho deciso d’assumere, per contro, la parte del cattivo e di portare ogni sorta di invido odio agli oziosi piaceri di questo tempo”.

La malvagità di Riccardo, condannata dalle persone che cercano di contrastarlo attraverso epiteti come “diavolo immondo” e “creatura infernale”, si manifesta nelle sue trame, ordite per mettere i suoi rivali l’uno contro l’altro, e nei suoi elaborati complotti, che sfociano in una catena di efferati omicidi. Salito al trono, lo perderà in poco tempo, essendo sconfitto nella battaglia di Bosworth, durante la quale, dopo essere stato sbalzato da cavallo e poco prima di essere ucciso, svelerà ancora una volta la viltà della propria indole urlando: “un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo“,

Il Riccardo III proposto dal Globe Theatre vedrà sul palcoscenico attori bravi e preparati come Massimo Cimaglia, Gianluigi Fogacci, Tommaso Cardarelli e la portentosa Melania Giglio, già applauditi protagonisti de La Tempesta, oltre a Federica Bern e Nicola D’Eramo, bravissimi interpreti de La Dodicesima Notte e di Sogno di una Notte di Mezza Estate.

Nei panni di Re Riccardo ci sarà Maurizio Donadoni, che verrà affiancato da Patrizio Cigliano, Sandra Collodel, Pier Giuseppe Di Tanno, Gabriele Granito, Raffaele Latagliata, Sebastian Morosini, Paila Pavese e Alessio Sardelli, mentre è da segnalare la presenza nel cast artistico di e, il nipote di Gigi, che ben si è comportato ne La Dodicesima Notte,  e di Emanuele Salce, il figlio dell’indimenticabile Luciano, già visto ed applaudito nel divertentissimo  Intrappolati nella Commedia, lo spettacolo firmato da Claudio “Greg” Gregori che è andato in scena la scorsa primavera alla Sala Umberto. E non ci scordiamo di citare, nel cast tecnico, il grande Umile Vainieri, sopraffino disegnatore di luci.

Tra le trasposizioni cinematografiche, oltre a quella del 1955, che vede protagonista Sir Laurence Olivier, ricordiamo e suggeriamo il film-documentario firmato ed interpretato da Al Pacino nel 1996: Riccardo III – Un uomo, Un Re (Looking For Richard), una pellicola sul teatro e sul mestiere dell’attore, un diario che racconta la lavorazione che sta dietro la realizzazione di un adattamento del dramma, un’opera nella quale si mescolano scene recitate ed interessanti considerazioni, soprattutto sulla necessità di adattare l’opera ai tempi attuali. Vi partecipano anche Alec Baldwin, Winona Ryder, Kevin Spacey, Vanessa Redgrave, Kevin Kline e Kenneth Brannagh.

Se non l’avete visto o avete voglia di rivederlo sul grande schermo, il film sarà proiettato (versione originale con sottotitoli in italiano) presso il teatro all’aperto della  Casa del Cinema lunedì 5 settembre con inizio alle ore 21 (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).

Giovanni Berti

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