Oggi, domenica 19 dicembre, alle 18 al Veio Sporting Club di Via di Grottarossa 1148 presentazione del libro “Una leggenda che diventa realtà” di Aurelio Santopadre. E’ la sua prima opera, nata dalle leggende e dalla curiosità di tentare di far luce e raccontare la storia dei lingotti d’oro trafugati dai nazisti alla Banca d’Italia che si presume siano nascosti in una grotta del monte Soratte, poche decine di km a nord di Roma.
Il monte Soratte ha sempre affascinato i romani – non a caso è stato oggetto di un recente itinerario di VignaClaraBlog.it (leggi qui) – ma ciò che è fonte di continue esplorazioni sono le sue gallerie (oltre 4 km interamente scavate nel calcare) che furono realizzate per volere di Benito Mussolini tra il 1937 ed il 1944. Esse costituirono un valido nascondiglio per le truppe tedesche tra il 1943 ed il 1944, resistendo anche ad un pesantissimo bombardamento effettuato nel Maggio 1944 dall’aviazione degli alleati.
Ma torniamo ad Aurelio Santopadre ed al suo libro.
“L’idea – spiega l’autore a IGN, testata online dell’Adnkronos – mi è venuta perché mio padre Arnaldo mi raccontava sempre questa storia che mi intrigava. Allora sono andato sul posto per le prime ricognizioni, ho parlato con gli anziani ed è nato questo racconto. Tante le ipotesi fatte sul possibile nascondiglio – aggiunge – tra cui quella che quest’oro sia stato nascosto nelle gallerie del monte Soratte. In passato sono state fatte delle ricerche, ma nessuno l’ha mai trovato”.
A chiarire i contorni della storia ci pensa IGN spiegando che dopo l’8 settembre del 1943 i tedeschi requisirono dalla Banca d’Italia circa 120 tonnellate d’oro. Una parte dell’oro Italiano (circa 64 tonnellate), finito alla Banca Nazionale Tedesca, viene ritrovato dagli americani in una miniera di sale vicino alla cittadina di Merkers. Nello stesso periodo, un’altra parte (due tonnellate) di quell’oro viene ritrovato dagli inglesi nello Schleswig-Holstein. Infine, altre cinque tonnellate furono ritrovate in Austria dagli americani, ma vennero consegnate per errore alla Banca Austriaca e solo nel 1950 restituite all’Italia che le versò nelle casse della Commissione tripartita.
Di tutto ‘il tesoro’, trafugato dai nazisti, restano ancora da trovare circa 950 chili d’oro. Per tentare di spiegare dove siano finiti questi lingotti sono nate numerosissime leggende. Secondo IGN una tra le più accreditate vuole che il metallo prezioso sia stato nascosto dai tedeschi in ritirata in una delle innumerevoli grotte carsiche che costellano il monte Soratte vicino alla capitale. Persino il governo italiano ha dato credito a quella leggenda, organizzando nel dopoguerra delle ricerche ufficiali con uomini e mezzi del Genio Militare, ma non è mai stato ritrovato nemmeno un grammo d’oro.
Nessuno, tra i molti che ci hanno provato, ha mai saputo svelare il mistero.
Domenica 19 dicembre alle 18 al Veio Sporting Club in Via di Grottarossa al 1148 la presentazione di questo libro che, spiega l’autore ad IGN “dà una spiegazione di fantasia su dove possa essere finito”. D’altra parte, aggiunge Santopadre, “era destino che lo pubblicassi”. “Ero andato in copisteria – dice – per farne qualche copia da dare agli amici e ai parenti, ma ho perso la ‘chiavetta’ usb. A ritrovarla è stato un operatore ecologico che aveva uno zio di Sant’Oreste. L’hanno letto, è piaciuto e hanno avvisato il comune che mi ha messo in contatto con la casa editrice. Ne è nato il mio primo libro che – anticipa Santopadre ad IGN – si può acquistare online e in libreria da fine dicembre o inizi di gennaio” (IGN/Adnkronos)
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Il Comando nazista, in quel periodo, è stato anche a Castelnuovo di Porto, nell’attuale Villa Lucina. Leggende paesane: il tesoro nascosto tra gli intercapedini o sotto i pavimenti dei saloni!
Per maggiori dettagli Aurelio può chiamarmi al 335.7201671